Uniche, indimenticabili. Irripetibili.
Queste sono state le 13 stagioni di Presidenza Agnelli: una vera e propria epoca, iniziata il 19 maggio 2010. Un’epoca in cui la Juve è cambiata, radicalmente, e ha vinto, tantissimo.
Un’epoca che proviamo a riassumere, per quanto difficile, in 13 temi.
VISIONE
Perchè questo è la base di tutto. Una visione non solo legata alla Juventus, ma anche al calcio italiano ed europeo, che Agnelli ha espresso, e realizzato, fin dall’inizio della sua Presidenza. La visione di un Club che guardasse costantemente al futuro, continuando però a perseguire il suo compito più importante: vincere. E i prossimi temi rappresentano, in pieno, la compiutezza di questa visione.
CASA
Dall’8 settembre 2011, per tutti i bianconeri, significa Stadium. Juventus Stadium all’inizio, Allianz Stadium dal 2017. La casa della nostra consapevolezza, del nostro orgoglio, dei nostri tantissimi trionfi, di innumerevoli serate di emozioni infinite. Pensare all’Allianz Stadium, il cui nastro fu tagliato proprio da Andrea Agnelli, significa pensare a un posto sempre nuovo, capace di offrire, in occasione di ogni partita e più in generale di ogni evento, una veste moderna e uno spettacolo che inizia prima del fischio d’inizio e termina oltre il 90′ minuto.
I POSTI DELLA JUVE
Perchè la Juve non ha una sola casa, lo stadio appunto, ma ne ha tante. Negli anni della Presidenza Agnelli sono nati, nella stessa area, lo Juventus Museum, il tempio della storia e dell’innovazione bianconera, il J|Medical, un centro polispecialistico all’avanguardia e poi, nel 2017, tutta l’area della Continassa: la nuova, splendida, sede del Club, l’Headquarter, ma anche il Training Center, e tutte le strutture contigue, come il J|Hotel e il J|College. E non solo: ha acquisito una nuova veste anche il Training Center di Vinovo, che ora, ancor più moderno, è diventato la casa delle nostre giovanili, del mondo Next Gen e delle Juventus Women.
E a proposito di Next Gen e Juventus Women…
LA RIVOLUZIONE WOMEN
Nel 2017, a luglio, nascono ufficialmente le Juventus Women. La Juve decide di rompere gli indugi e di sbarcare nel mondo, all’epoca ancora in parte da scoprire, del calcio femminile. Da allora, la storia delle Women è storia di successi. Intanto, in campo: le ragazze allenate da Rita Guarino prima e Joe Montemurro poi, sotto la sapiente guida di Stefano Braghin, hanno finora sempre vinto lo Scudetto. E negli ultimi anni hanno cominciato a diventare una squadra stimata, rispettata e temuta anche in Europa. Tutto in così poco tempo.
Ma non è solo una questione di campo: nel 2019 per la prima volta in Italia un match di calcio femminile si svolgeva di fronte a più di 40 mila persone all’Allianz Stadium: era la “Première”, un evento incredibile, ma non irripetibile, se si pensa che la Women’s Champions League si gioca proprio nello stadio bianconero. E poi la crescita di una Nazionale a forte impronta bianconera, e poi ancora il professionismo… il calcio femminile in Italia è a un vero punto di svolta, e la Juventus senza dubbio è stata ed è una delle protagoniste di questo percorso di crescita.
NEXT GEN E YOUTH, UNO SGUARDO AL FUTURO
Dall’estate 2022 la Juventus Under 23, nata come seconda squadra bianconera nel 2018, cambia nome e diventa “Next Gen”. Un cambio che non riflette solo la voglia di dare un rinnovamento grafico e, appunto, terminologico, ma racconta quello che è il vero obiettivo del progetto: accompagnare una costantemente nuova generazione di campioni nel calcio dei “grandi”. Succede, da sempre, con il settore Juventus Youth, che in questi anni ha portato molte emozioni e soddisfazioni (basti pensare ai percorsi dell’Under19 negli anni, fra Finali nazionali e la Final Four della scorsa Youth League a Nyon), e succede con la Next Gen. che è il vero e proprio sbocco della crescita dei nostri ragazzi, la fase di passaggio, in un campionato impegnativo e probante come quello di serie C, verso il calcio dei grandi.
Due prove? La prima: il “Next Gen Day”, che lo scorso 27 novembre ha raccontato proprio questo, e che è culminato con l’esordio all’Allianz Stadium anche per la nostra squadra, davanti a più di 30 mila persone. La seconda: date un occhiata alla rosa della Prima Squadra, dove i nomi dei ragazzi provenienti dal progetto Youth e Next Gen sono in continua crescita…
UNA STORIA DI RINASCITA
Parlare di Andrea Agnelli alla Juventus significa innanzitutto contestualizzare il momento della nostra storia. La sua presidenza inizia nel 2010, una fase fondamentale, in cui la Juve sta cercando di ritrovare la sua dimensione, dopo lo tsunami Calciopoli, il ritorno repentino in Serie A, ma anche dopo un cambio generazionale che ha cambiato la faccia della squadra. C’è bisogno di ripartire, dopo due settimi posti in campionato, e per farlo la Juve deve cominciare, innanzitutto, da sé stessa. Succede praticamente subito: poco più di due anni dopo la Juve mette in bacheca lo Scudetto numero 30, il primo successo di una serie incredibile.
IN CAMPO: UN RECORD DIETRO L’ALTRO
Nove Scudetti, consecutivi.
Basterebbe questo dato straordinario, mai raggiunto prima da nessuno, per certificare la portata di quanto la Juve di Agnelli ha saputo fare in questi anni. Quattro doppiette consecutive con la Coppa Italia, e poi i 102 punti, e poi le 2 finali di Champions League, e poi le Supercoppe… E ancora, i cinque Scudetti delle Juventus Women, che come detto prima, finora, hanno sempre vinto. E la Coppa Italia di Serie C, primo scintillante trofeo dell’allora Under 23, oggi Next Gen.
Una storia di successi incredibili, su cui però non bisogna dilungarsi troppo, perchè la vera eredità su questo è il pensiero fisso di Agnelli: la vittoria più importante è la prossima…
PAROLA D’ORDINE: INNOVARE. SEMPRE
Lanciare la Juve nel terzo Millennio. Farlo in campo, e non solo. Questo è stato sempre uno dei focus della Presidenza Agnelli. La Juventus del 2022 è completamente diversa da quella di 12 anni fa, e non solo per le vittorie e i record. Una nuova corporate identity, che vede la luce nel 2017 con un’operazione di rebranding mai vista nel mondo del calcio; uno sguardo costante ai mondi “altri” da quello del pallone, dall’arte al fashion, dall’impegno sociale alla cultura. Juventus è diventata in questi anni, e continua il suo cammino in questo senso, un vero e proprio brand globale, che va oltre l’Italia e oltre l’Europa, per conquistare sempre nuovi appassionati in tutto il mondo.
CAMPIONI E CAMPIONESSE: UN ELENCO INFINITO
La storia della Juventus è sempre stata, in 124 anni, una storia di grandi campioni.
Così è stato anche dal 2010: l’elenco dei fuoriclasse che hanno vestito la maglia bianconera è talmente lungo che si rischia di fare una figuraccia e dimenticare qualcuno. Scusandoci in anticipo, ne citiamo alcuni, solo per ricordare cosa è successo in queste stagioni: Andrea Pirlo, Carlitos Tevez, Gonzalo Higuain, Mario Mandzukic, Arturo Vidal, Alvaro Morata, e poi ovviamente Cristiano Ronaldo, e più recentemente Dusan Vlahovic e Angel Di Maria.
E poi le bandiere: Alessandro Del Piero, Gigi Buffon, Claudio Marchisio, Andrea Barzagli, Giorgio Chiellini, Leonardo Bonucci, Juan Cuadrado. E poi i giovani, diventati fuoriclasse proprio qui, da Paulo Dybala a Paul Pogba, per non dimenticare i ragazzi che stanno crescendo proprio in questi mesi in bianconero, approdando alla Prima Squadra con la speranza (e l’obiettivo) di seguire le dal 20orme dei loro predecessori.
E le campionesse: c’è tanta, tantissima Nazionale Italiana nelle Juventus Women, e ci sono tante ragazze, ancora oggi, che hanno sposato il progetto dall’inizio, come Sara Gama, Martina Rosucci, Barbara Bonansea, Cecilia Salvai, Arianna Caruso, Valentina Cernoia, Lisa Boattin, per non dimenticare chi, come Cristiana Girelli, è arrivata poco dopo. Un’altra, splendida, collezione di maglie storiche in bianconero.
UNA JUVE EUROPEA
Entrare nel top del calcio continentale: questo è sempre stato il progetto di Andrea Agnelli. Un progetto costruito, anno dopo anno, che è stato a un passo, piccolissimo, dal raggiungere il suo compimento definitivo, a Berlino nel 2015, a Cardiff nel 2017. Due notti in cui la Juve, al di là del punteggio finale, è stata vicina alle avversarie, Barcellona prima e Real poi, cedendo solo alla fine. E dando così il messaggio che si, il cammino europeo è vivo e concreto.
Un cammino che negli ultimi anni ha visto solo qualche inciampo, come può accadere, ma che deve necessariamente continuare, cominciando con l’Europa League che ci vedrà senz’altro protagonisti, a cominciare dalla sfida con il Nantes fra qualche settimana.
UN CLUB MONDIALE… E SOCIAL
A fianco alle imprese del campo, c’è una Juve che ha cominciato a crescere, oltre i confini dell’Europa, anno dopo anno. Nel 2019 è nata la branch bianconera a Hong Kong, base per i rapporti e le partnership, in continuo aumento, con il mondo APAC. E poi gli USA, in cui i bianconeri sono stati l’ultima volta proprio pochi mesi fa, in occasione del primo, splendido tour dopo la pandemia. Ma sono solo due esempi di un’attenzione costante ai fans di tutto il mondo, confermata dalla crescita continua su tutti i canali social, che oggi contano una base di partecipazione di oltre 140 milioni di appassionati in totale.
UN PRESIDENTE VICINO
A Vinovo prima, alla Continassa poi, nell’Headquarter bianconero, allo Stadio. La presenza di Agnelli vicino alla squadra, alle squadre, al popolo della Juve è sempre stata costante. Dal primo giorno. Non c’è un dipendente del Club che non lo abbia incrociato nei corridoi della Sede, prima in Corso Galileo Ferraris e poi alla Continassa.
Ed è sempre stato questo uno dei suoi segreti: essere uno juventino in mezzo alla sua gente. Esserci. Con la presenza, con la testa, e cosa che non guasta mai, con il cuore.
ESSERE JUVE
L’ultimo dei dodici temi è poi alla fine quello che li racchiude tutti.
La Juve della Presidenza Agnelli è stata… Juve. Nel profondo, nell’anima, nel campo e sugli spalti, nei consessi nazionali e in quelli europei, in tutte le competizioni cui ha preso parte. Essere Juve significa avere quel DNA di chi non molla mai, di chi alza lo sguardo subito dopo una sconfitta e si rimette al lavoro subito dopo una vittoria, di chi vede il futuro dove altri si limitano al presente.
La gente della Juve, come Andrea ama chiamarla fin dall’inizio, da quella notte in cui tagliò il nastro dell’Allianz Stadium, tutto questo lo sa, lo vive. E si sa riconoscere, guardandosi negli occhi.
Per questo motivo sappiamo con certezza una cosa: Andrea Agnelli non sarà solamente per sempre un pezzo enorme e fondamentale della nostra storia, ma sarà soprattutto, uno di noi.
Grazie ancora di tutto, Presidente. E’ stato incredibile.