Si chiudono per la Juventus dodici mesi pazzeschi, coronati da un record assoluto nel girone di andata
Un 2018 da record, quello che si sta per concludere, e che in campo si è concluso ieri per la Juventus. Partiamo, nell’analisi di questi 12 mesi incredibili, che hanno portato uno Scudetto e una Coppa Italia (cui aggiungere uno Scudetto della prima squadra femminile), da due dati su tutti.
La Juventus ha conquistato 101 punti nel 2018: eguagliato il record in Serie A, del Torino del 1948 (riportando i tre punti a vittoria).
53 punti per la Juventus: record di punti in un girone d’andata in Serie A.
PERCENTUALI PAZZESCHE
Cominciamo dalle percentuali di vittorie dei bianconeri: in tutte le competizioni è stato portato a casa l’80.8% delle gare, meglio di così solo nel 1932, con l’81.8%. Numeri importanti anche per le (poche) sconfitte: 11.5% delle partite giocate, era andata meglio di così solo nel 1932 (6%) e nel 2016 (9.8%).
A proposito di vittorie: quelle totali in Serie A sono state 32, solo una in meno rispetto al record assoluto del 2016, sempre bianconero. 17 i successi casalinghi, 15 quelli in trasferta, solo il Napoli nel 2017 con 18 ha fatto meglio.
Una sola sconfitta in Serie A in 12 mesi, solo nel 2006 era andata meglio con un’imbattibilità totale. Imbattibilità che però nel corso nel 2018 la Juve ha mantenuto in trasferta in Serie A: solo otto squadre ci erano riuscite in precedenza.
QUESTIONE DI GOL
Negli ultimi 12 mesi la Juve ha segnato 76 reti in Serie A, di cui 42 in casa. 20 i gol subiti (9 in casa), grazie a ben 22 clean sheets in campionato (solo l’Inter nel 2005 ha fatto meglio con 23). A proposito di partite terminate a porta inviolata, quelle in trasferta in campionato sono state 12, e anche in questo caso è stato eguagliato un altro record bianconero, registrato nel 2012.
CURIOSITA’ E PRIMATI
Inevitabile citare Cristiano Ronaldo, il primo giocatore esordiente a segnare 14 gol nelle prime 19 presenze in Serie A da Diego Milito, nel campionato 2008/09. CR7 ha effettuato 6.6 tiri in media a partita in campionato: dalla stagione 2004/05 non solo si tratta di un primato, ma con distacco: almeno 2.5 tiri in più in media di qualsiasi altro giocatore nella competizione.
Infine ad aprile contro la Sampdoria, Douglas Costa è diventato il primo giocatore a fornire tre assist subentrando dalla panchina in un incontro di Serie A dal 2004/2005.
2018: l’anno più bianconero della storia (partita per partita)
Anche se lavoro, sono il tipo di persona che scandisce l’anno come quello scolastico, che poi è lo stesso del campionato, quindi il fatto di imbattermi continuamente nei record bianconeri del 2018, inteso come anno solare, non mi fa impazzire ma ho provato a vedere la cosa da un’altra prospettiva, quella dei tifosi.
3/1/18 Juventus-Torino 2-0 // Quarto di Coppa Italia
La prima partita del 2018 è un derby molto rilassato, dominato tanto sul campo quanto dalle polemiche, as usual.
6/1/18 Cagliari-Juventus 0-1 // 20° giornata
La Vecchia Signora onora la Befana ma è altrettanto brutta. Vince ma
non convince mai del tutto, sembra che i 120 anni trasformino la squadra
in una di quelle ultracentenarie alla TV: racchia, soporifera e con
finali al cardiopalma. Nota ai posteri: 50 punti, a -1 dall’ottimo
Napoli di Sarri, del bel giuoco e del sogno nel cuore. Se a un tifoso
juventino chiedi sì o no ti risponde nì.
13/2/18 Juventus-Tottenham 2-2 // Ottavi di Champions League
Dopo 9 minuti vinci due a zero, dopo 90 hai pareggiato 2-2, in casa, e
hai pure sbagliato un rigore. Il dopo Cardiff è un nervo scoperto che si
è anche scottato con il calciomercato estivo e quando non si vince ci
si rovescia sopra l’acido muriatico.
3/3/18 Lazio-Juventus 0-1 // 27° giornata
Alvino in diretta televisiva dal San Paolo: “E’ finita 0-0
Lazio-Juve!”. Un minuto e arriva il goal di Dybala. Due ore dopo, Il
Napoli ha perso in casa contro la Roma. Il calcio è questo e la Juve va a
+1 sul Napoli, si gode parecchio!
7/3/18 Tottenham-Juventus 1-2 // Ottavi di Champions League
Higuain si è infortunato nel derby del 18 febbraio e non si sa se recupera in tempo per questa partita.
Wembley, Juve sotto di un goal, al 64′ Higuain la pareggia e poi serve
l’assist a Dybala per passare il turno. Tutto in 3 minuti. Deve proprio
essere la #JuveDiMarzo
11/3/18 Juventus-Udinese 2-0 // 28° giornata
Primo sliding doors: il Napoli pareggia a Milano con l’Inter.
A questo punto la Juventus ha recuperato 5 punti sul Napoli in 8
giorni, va a +4 in campionato e ha passato il turno di Champions. Il
Napoli è uscito a dicembre dalla Champions, a gennaio dalla Coppa Italia
e a febbraio dall’Europa League per “concentrarsi meglio sul
campionato”. Non che interessi l’operato di altre squadre ma è per
considerare la differenza di effort delle due candidate allo scudetto.
17/3/18 SPAL-Juventus 0-0 // 29° giornata
La Juve a +2 sui partenopei dopo una partita inguardabile è l’inizio
ufficiale dell’isteria. Uso volutamente “isteria” perché clinicamente è
un meccanismo difensivo nei confronti dell’ansia ma si può intendere
anche come eccitazione eccessiva e incontrollata.
In un mese si
passa dal brutto pareggio in casa con il Tottenham, al vincere in
rimonta a Wembley e a superare il Napoli, un calo adesso è un pessimo
presagio.
Il valore delle due squadre in campo, il gioco espresso, i
dubbi su Allegri, la celebre Juve di Marzo, il voler vincere il 7°
scudetto di fila, il doverlo vincere nel 1° anno del VAR: sembra davvero
l’anno dove si può vincere tutto ma anche perdere tutto. La domanda
diventa: siamo arrivati alla fine del ciclo?
31/3/18 Juventus-Milan 3-1 // 30° giornata
Torniamo a +4 sul Napoli ma l’epica del calcio sta anche in quel goal.
3/4/18 Juventus-Real Madrid 0-3 // Quarti di Champions League
Non so scegliere tra le due. La storia ha già scelto il gesto tecnico
mentre la seconda ha valore soprattutto per noi tifosi perché, se
concettualmente esiste grazie alla prima e al tempo stesso la include,
rappresenta un dialogo: è la sua risposta al nostro applauso. E poi ci
piace pensare che proprio in quel momento si sia deciso tutto…
11/4/18 – Real Madrid-Juventus 1-3 // Quarti di Champions League
La Juve di Marzo non esiste e Aprile è il suo profeta.
Non è ancora l’ora più buia ma ci siamo vicino, non è unanime ma lo
sappiamo. Dopo 6 anni di vittorie ci prepariamo a reggere il carico
emotivo più gravoso dal dopo Calciopoli e invece di restare uniti ci
dividiamo su tutto.
18/4/18 Crotone-Juventus 1-1 // 33° giornata
Dopo questa, le squadre avversarie hanno iniziato ad allenarsi sulle
rovesciate prima dei match con noi. La sensazione è quella di chi, a
metà giro sulle montagne russe dopo il cenone di capodanno, spera che
quel momento finisca il più in fretta possibile.
22/4/18 Juventus-Napoli 0-1 // 34° giornata
90′ Koulibaly. La Juventus non ha effettuato nemmeno un tiro nello specchio della porta avversaria.
Secondo sliding doors: in due giornate di campionato si passa da +6 a
+1 sul Napoli e ci aspettano due trasferte contro Inter e Roma, insomma
si mette davvero male.
Sono convinto che il miglior termometro
emotivo del peggior momento della Juve nel 2018 sia la conferenza stampa
di Allegri. Proverbialmente noto per la calma, ha la voce spezzata e a
riascoltarlo a mente fredda fa ancora più impressione, assolutamente da
rivedere come un classico horror movie.
28/4/18 Inter-Juventus 2-3 // 35° giornata
89′ Gonzalo Higuaín
Terzo sliding doors: il Pipita, dopo un’estate passata vicino alla
mamma molto malata e da lei convinto a non ritirarsi, fischiato per il
sovrappeso di inizio stagione e per i rigori sbagliati, ci consegna
qualcosa che non sappiamo ancora di avere. Nessuno avrebbe immaginato
che il giorno dopo Sarri: “Abbiamo perso lo scudetto in albergo”.
Festeggiamenti che tornano ai livelli del 6 Maggio 2012 e sensazione di
sollievo tipo endovena di Brioschi.
9/5/18 Juventus-Milan 4-0 // Finale di Coppa Italia
Vinciamo 4-0 e rimaniamo a Roma perché 4 giorni dopo c’è da vincere il 4° double di fila. Fatto.
19/5/18 Juventus-Verona 2-1 // 38° giornata
Due giorni prima c’è stata la conferenza stampa, pelle d’oca sui numeri
e poi occhi lucidi. Al giro di campo qualcuno ha detto che è arrivata
la pioggia per nascondere le lacrime. Lo stadio è coperto quindi quegli
80 mila occhi erano palesemente lucidi, ma proprio tanto lucidi. #UN1CO
Giugno 2018, Torino
Mattia Perin, Emre Can e Joao Cancelo sono giocatori della Juventus.
27/6/18 Juventibus
Luca Momblano ci porta Cristiano Ronaldo. Ci si divide ancora tra fede
cieca e leggerisssssima incredulità: beati quelli che hanno creduto e
tutti coloro che hanno tempo di rileggere quei commenti.
10/7/18 Madrid
Ogni juventino si ricorda dov’era quando ha letto “Il Real Madrid CF
comunica che, in risposta alla volontà e alla richiesta espresse dal
giocatore Cristiano Ronaldo, ha accettato…”
Agosto 2018, Torino
Douglas Costa confermato, Marchiso no ma soprattutto Bonucci torna alla
Juve in cambio di Higuain e Caldara al Milan. Viviamo l’estate in una
bolla surreale, estatica e bellissima come non succedeva da molti anni.
18/8/18 Chievo-Juventus 2-3 // 1° giornata di campionato
Per essere calcio d’agosto promette bene…
19/9/18 Valencia-Juventus 0-2 // gironi di Champions League
Espulso al 29′ nella “sua competizione” crolla incredulo in un pianto
inconsolabile. I compagni lo sollevano e vincono la partita. Tutti
Saturnini a pensare “fusse che fusse la vorta bbona”…
7/11/18 Juventus-Manchester United // gironi di Champions League
The dream is over. C’è una Juve prima di questa partita e una Juve dopo
questa partita. Ritornano la gestione più conservativa delle partite,
il gioco meno spettacolare, gli infortuni e anche se i punti a tabellino
non lo dicono, è così.
15/12/18 Torino-Juventus 0-1 // 16° giornata di campionato
Per non so quale tara mentale, mi pareva più realistico CR7 alla Juve
quando era solo un’ipotesi. Per diverse partite rimanevo leggermente
colto di sorpresa quando lo sentivo nominare o quando esultava con la
maglia bianconera. Non mi è mai successo per altri giocatori e non so
nemmeno dire quale sia stato il momento esatto in cui ho normalizzato la
cosa. Poi realizza il gol numero 5000 in Serie A per la Juventus,
durante il derby, che non ho visto perché ero al matrimonio di un’amica e
penso: quante possibilità c’erano perché potesse succedere una
combinazione di eventi simili? Non ho una risposta ma va bene così.
29/12/18 Juventus-Sampdoria 2-1 // 20° giornata di campionato
Ronaldo segna il goal n. 100 della Juve nel 2018 in una partita che
riassume molto bene i picchi emotivi dell’anno. La Juventus finisce il
girone d’andata da prima imbattuta con 53 punti, a +9 dal Napoli e a +14
dall’Inter ed è in corsa per la Coppa Italia e per la Champions League.
Ma quanto è stato bianconero questo 2018?
di Andrea Caviglia
Top 10 – Le citazioni bianconere del 2018
Riprendiamo luoghi, tempi, temi e situazioni dell’anno volto al termine. L’opera letteraria bianconera in dieci citazioni.
—Allegri ha costruito tutto questo, in questi quattro anni è stato molto bravo e bisogna fargli i complimenti—
P.NEDVED
—È stata una brutta botta, ci vorrà ancora qualche giorno, ma passerà. Pensavo e credevo di restare—
C.MARCHISIO
—Allegri è una delle persone più intelligenti che abbia incontrato nel mondo del calcio—
S.KHEDIRA
—Sono innamorato della Juve, non vedo motivi per cambiare—
F.PARATICI
—Ho fatto le mie valutazioni perché voglio vincere. Sono tornato perché qui è casa mia e riesco a dare il massimo—
L.BONUCCI
—Paris Saint Germain-Juve mai in finale. Non
voglio che la gioia sia condizionata dalle lacrime di ex compagni e
tifosi, abbiamo già pianto troppo insieme. Tornerei nel mio stadio, tra i
miei tifosi…Vorrei avere, in caso di vittoria, la libertà di esultare
come un pazzo—
G.BUFFON
—Non sono venuto alla Juve
per i soldi, guadagnavo lo stesso a Madrid se non di più…Ma al Real non
ero considerato come prima. La differenza è che la Juve mi voleva
davvero, me lo ha detto e me lo ha dimostrato—
C.RONALDO
—Dopo
quattordici anni vengo identificato come un simbolo della Juventus e
ricevere l’ovazione di 80mila persone a San Siro, a prescindere dal club
di appartenenza, è stato un orgoglio ed un’emozione. Mi ha un po’
stupito ed è stato davvero emozionante—
G.CHIELLINI
—Cristiano è come Pirlo il primo anno: migliora tutti e tutto l’intorno—
G.CHIELLINI
—Abbiamo
avuto il coraggio di rinnovare la prima linea della dirigenza perché
bisogna cambiare per affrontare futuro e nuove sfide. È stato un anno di
cambiamenti voluti e ora abbiamo il calciatore più forte al mondo.
Vogliamo tutto. Col lavoro possiamo farcela—
A.AGNELLI
Cosa hai pensato la prima volta che ti sei allenato con C.Ronaldo? —È un animale—
R.BENTANCUR
BONUS QUOTES
—Cristiano
Ronaldo è una lucida follia che arricchirà tutto il calcio italiano e
rafforzerà incommensurabilmente la Juve. Ci voleva un coraggio
sconsiderato solo a pensare questa operazione—
W.SABATINI
—Quando parlo di qualità, non parlo solo di gesto tecnico e bel gioco. Chiellini e Bonucci sono meravigliosi, assolutamente meravigliosi da vedere—
J.MOURINHO
Giacomo Scutiero.
Le migliori giocate del 2018 bianconero
30 dicembre 2018 4 min lettura
Quattro giocate per celebrare quattro momenti-clou dell’anno che si sta chiudendo.
di Michele Tossani
A mio avviso la miglior giocata juventina del 2018 è quella che ha visto protagonista Cancelo nella partita contro l’Inter in questa stagione 2018/19.
In questa giocata è riassunto molto della sapienza tecnica dell’esterno portoghese: finta di corpo, palla spostata con la suola e poi portata in avanti con l’interno del piede destro. Il tutto compiuto in pochi attimi e con una conseguenza che tutti coloro che amano i funambolismi calcistici non possono che apprezzare: l’avversario diretto, in questo caso Asamoah, finisce per terra.
Una finta che mi ricorda le giocate del miglior Zola dei tempi del Parma. Ma una giocata che conferma la bontà di un acquisto passato in sordina di fronte all’arrivo del connazionale più famoso (Ronaldo) e che, invece, si sta rivelando importante per la squadra bianconera.
di Elena Chiara Mitrani
Una delle giocate del 2018 che ricordo più vivamente è la rabona con cui Douglas Costa ha sfiorato il gol durante Juventus-Bologna del 5 maggio 2018, un gesto di una bellezza sublime che ha raccolto gli applausi dello Stadium nonostante in conclusione non sia arrivato il gol. Lo scenario: una settimana dopo il rocambolesco 2-3 contro l’Inter e la sconfitta del Napoli a Firenze, la Juventus ha lo scudetto saldamente tra le mani e deve solo conquistare i punti necessari alla certezza matematica. La gara casalinga col Bologna sembra semplice sulla carta ma la Signora si ritrova in svantaggio al termine del primo tempo dopo un gol su rigore di Verdi. Per cambiare la partita, Allegri inserisce Douglas Costa a inizio ripresa e il brasiliano, in stato di grazia, incenerisce gli avversari sul lato sinistro e illumina il gioco offensivo della Juventus, offrendo due assist a Khedira e Dybala, decisivi per passare in vantaggio e chiudere la partita. Non contento, all’88esimo il numero 11 bianconero riceve palla da Dybala all’ingresso dell’area arrivando da sinistra, irride Mbaye con una finta a rientrare e, non volendo tentare il tiro a giro sul secondo palo con il destro, il suo piede debole, calcia con il sinistro con una rabona, disegnando una parabola diretta verso l’angolino basso alla sinistra di Mirante, che purtroppo si spegne qualche centrimetro fuori dallo specchio della porta. Sia per la l’eccezionalità del gesto tecnico sia per il contesto in cui è stata realizzata, questa giocata avrebbe potuto essere la classica ciliegina sulla torta a suggello di una stagione che stava per chiudersi con la conquista del tricolore e di una seconda parte di campionato in cui Douglas Costa era stato l’autentico MVP della Juventus. Scegliendo questa giocata, vorrei anche ricordare quanto il brasiliano sia stato decisivo l’anno scorso e mi auguro di ritrovare presto un giocatore che, complice l’infortunio di inizio stagione e i necessari cambiamenti portati dall’arrivo di Ronaldo, fatica a inserirsi nell’attacco della Juve 2018/19.
di Andrea Lapegna
Ho scelto quella che ha portato al gol liberatorio di Paulo Dybala contro il Tottenham come mia personale memoria del 2018 calcistico a tinte bianconere.
Una partita complessa, in cui il Tottenham ha incredibilmente avuto il pallino del gioco per oltre un’ora ed ha a più riprese fatto vedere i sorci verdi a noi tifosi. Una partita risolta tatticamente da un doppio cambio magistrale di Allegri, e tecnicamente da una giocata favolosa di Higuaín.
L’argentino come al solito lotta con la linea difensiva avversaria, molto alta. Riesce a sgusciare via dalla morsa aggressiva di Davinson Sánchez. Se lo tira via, fuori posizione. Riceve da Chiellini un ottimo spunto, ma è solo. Finta di girarsi sulla propria sinistra, quello che farebbe sempre un destro naturale. Davinson Sánchez lo sa; Davinson Sánchez abbocca, e si porta dietro anche Moussa Dembélé. Sempre a testa bassa compie il movimento che aveva programmato, ed è lì che alza la testa, felice di aver riposto fiducia nella comprensione del compagno. Higuaín vede con sollievo che Dybala ha approfittato di quello spazio, di quel corridoio aperto verso i quarti, che Dier invece non ha saputo leggere in anticipo. Dybala corse verso la gloria, in due – interminabili – secondi. A me, più che il sinistro a incrociare della Joya che crivella Lloris, rimane negli occhi la giocata di Higuaín. Quei tocchi repentini, quella sensibilità cognitiva, hanno formato la gioia del tifoso. Questa reazione qui sotto dopo una partita estenuante, invece, ha riempito il cuore di tutti gli sportivi. Farewell, Gonzalo.
di Luca Rossi
Rimango anche io sul match di ritorno contro il Tottenham. Quando è stato proposto di scrivere un pezzo sulle giocate da ricordare del 2018 la prima ad essermi venuta in mente istantaneamente è questa giocata difensiva: l’intervento in chiusura di Chiellini eseguito proprio in quel match. La Juventus, dopo una partita sofferta in cui è stata messa sotto nel gioco dai londinesi, riesce con un letale uno-due a portarsi sul 1-2 uscendo da un tunnel apparentemente senza uscita. Da quel momento in poi i bianconeri devono difendere il risultato mentre il Tottenham spinge con tutto l’arsenale a disposizione. E a un certo punto Chiellini compie l’intervento di cui sopra.
Questa chiusura da un lato è un concentrato del Chiellini difensore che abbiamo potuto ammirare in questi anni: senso della posizione, scelta del tempo e del modo giusto per intervenire, capacità di lettura dell’azione, potenza fisica. Dall’altro la sua reazione con Buffon, che sul momento ha condito di epicità la giocata, è la manifestazione del carattere della squadra, vero elemento fondante dei successi di questi anni.