Higuain, Bernardeschi e Ronaldo mettono la firma sulla gara impeccabile dei bianconeri
La Juve regola il Bayer con una prova di forza e di solidità notevole e sale a quattro punti nel Gruppo D di Champions grazie a un 3-0 che sta perfino stretto ai bianconeri, trascinati da un superbo Higuain. Una partita semplicemente mostruosa la sua, da vero leader, così come quella di Cuadrado, perfetto in entrambe le fasi e ormai esterno di difesa di affidabilità assoluta. È tutta la Juve comunque ad aver giocato una gara impeccabile, per atteggiamento e qualità. Sarri aveva chiesto ai suoi di divertirsi ed è stato preso in parola. E con la squadra si è divertito, e non poco, anche il pubblico dell’Allianz.
IL PIPITA INFILA IL VANTAGGIO
E dire che il Bayer non è una delle squadre europee più abbordabili: ha ottime doti di palleggio e le mette subito in mostra, non andando in affanno nei primi minuti, quando i bianconeri pressano alto, e facendosi vedere dalle parti di Szczesny con la discesa di Weiser e il sinistro di Alario, sparato alto. Sarà una delle rarissime conclusioni degli ospiti. Come nelle ultime uscite Sarri preferisce il trequartista al tridente e piazza Bernardeschi alle spalle di Ronaldo e Higuain e la manovra appare subito fluida, anche grazie a qualche deliziosa verticalizzazione di Pjanic e alla spinta di Cuadrado. Proprio dal piede del colombiano, al 17′, parte un lungo lancio che Tah intercetta di testa, alzando un campanile che si poggia docile sul destro di Higuain. Il Pipita si trova al limite con la porta nel mirino e in quella posizione, con la possibilità di lasciar partire il rasoterra, è una sentenza e infila il vantaggio nell’angolino.
POCO BAYER, HIGUAIN SFIORA IL BIS
La reazione tedesca è un’eterna serie di fraseggi che alzano la percentuale del possesso palla, ma che producono ben poco, mentre la Juve è più concreta e Higuain ha anche la possibilità per raddoppiare, quando Khedira combina con Ronaldo sulla tre quarti e lo serve al limite dell’area. Il destro è potente, ma centrale e Hradecky respinge a pugni chiusi.
RADDOPPIA BERNARDESCHI
La ripresa si apre con una sventola di Aranguiz, che mette a lato sugli sviluppi di un corner, e con il destro di Bernardeschi che sorvola l’incrocio. Il Bayer cerca qualche verticalizzazione in più rispetto al primo tempo, ma sono i bianconeri a dare la sensazione di maggior pericolosità. Cuadrado offre un ennesimo spunto sulla destra, trovando poi in area Ronaldo. Il portoghese è in ottima posizione, ma calcia centralmente su Hradecky. Non sbaglia invece Bernardeschi quando, dopo la combinazione tra Ronaldo e Higuain e lo spunto del Pipita, si trova il pallone sul sinistro e la porta sguarnita.
CR7 CHIUDE I CONTI
La Juve adesso regala spettacolo con la percussione di Khedira, che semina il panico nella difesa tedesca, e con il corner di Pjanic, che non segna direttamente dalla bandierina solo perché Hradecky riesce a recuperare la posizione sul primo palo e a respingere. Ronaldo ha ancora un’occasione d’oro per segnare. Questa volta è Higuain a procurarla, con un’altra fuga sulla destra e un assist perfetto per il portoghese, che arriva in corsa e colpisce di prima intenzione, centrando però Hradecky. Il Bayer cerca di rientrare in partita con Paulinho, che da posizione defilata supera Szczesny con un pallonetto pregevole ma fuori misura, quindi Sarri, dopo aver già cambiato Khedira con Bentancur e Bernardeschi con Ramsey, manda in campo Dybala al posto di Higuain che si prende la standing ovation dello Stadium. La gara ormai ha poco da dire, ma manca la ciliegina sulla torta. La mette Ronaldo che, liberato da Dybala in area, questa volta fulmina Hradecky e chiude i conti. CR7 non esulta, evidentemente seccato per i due errori precedenti. È così che si diventa un fenomeno del resto: non accontentandosi mai.
JUVENTUS-BAYER LEVERKUSEN 3-0
RETI: Higuain 17′ pt, Bernardeschi 17′ st, Ronaldo 44′ st
JUVENTUS
Szczesny; Cuadrado, Bonucci, De Ligt, Alex Sandro;
Khedira (28′ st Bentancur), Pjanic, Matuidi; Bernardeschi (32′ st
Ramsey); Higuain (38′ st Dybala), Ronaldo
A disposizione: Buffon, Rugani, Demiral, Rabiot
Allenatore: Sarri
BAYER LEVERKUSEN
Hradecky; S. Bender, Tah, Weiser, Wendell; Havertz, Aranguiz (35′ st Sinkgraven), Baumgartlinger, Demirbay (1′ st Amiri); Alario (23′ st Paulinho), Volland
A disposizione: Ozcan, Dragovic, Panagiotis, Diaby
Allenatore: Bosz
ARBITRO: Collum (SCO)
ASSISTENTI: Connor (SCO), David McGeachie (SCO)
QUARTO UFFICIALE: Walsh (SCO)
VAR: Attwell (ENG), Tierney (ENG)
AMMONITI: 19′ pt Aranguiz, 10′ st Cuadrado
Juventus-Bayer Leverkusen 3-0: la strada maestra
Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta, lo sappiamo a memoria, ma quando si vince come fatto stasera col Bayer Leverkusen, in maniera convincente, ti resta dentro quella sensazione che si sta seguendo uno spartito che è esattamente quello deciso dal direttore d’orchestra: guai a sentirsi arrivati, guai a pensare che questa squadra abbia mostrato il suo potenziale, non siamo arrivati ancora neanche alla prima curva del circuito, si parla appunto di sensazioni.
Mister Sarri stasera, fra conferme quasi totali ed una sorpresa che risponde al nome di Federico Bernardeschi, ha deciso di giocarsela con calma e possesso, ove possibile, per responsabilizzare ancora di più quel Miralem Pjanic che sta diventando più che un centro di gravità per questa squadra: qualunque palla giocata dai compagni deve passare da lui se non in casi eccezionali, e i compagni lo fanno senza problemi anche in condizioni difficili. C’è quel solito giochino del modulo che ci porteremo avanti per tanto tempo, a maggior ragione per ora che Douglas Costa è ai box, l’unico che potrebbe far saltare il banco del 4-3-1-2 oggi: Bernardeschi e Ramsey sulla trequarti hanno fatto capire di sentirsi più ad agio rispetto a quando mettono piedi vicina alla linea laterale, ed anche Dybala nella fase finale ha saputo dare un senso a quel fazzoletto di terreno fornendo a Ronaldo un assist al bacio trasformato da CR7 nel 3-0.
A proposito di Ronaldo, non è un periodo meraviglioso per il portoghese in termini di percentuale di realizzazione, ma il cartellino l’ha comunque timbrato, e l’importante è questo. Se riuscisse a mettere da parte quel briciolo di nervosismo che fa fatica a nascondere, significherebbe aver ritrovato continuità a 360 gradi, un valore ulteriormente aggiunto più che una ciliegina sulla torta. Una torta che oggi assomiglia molto a Gonzalo Higuain: attaccante di manovra, seppur riduttiva come definizione, un gol ed un assist, altre giocate di spessore. Poco da rimproverargli, forse nulla. Discorso simile a Cuadrado: prende un giallo evitabile, ma, signore e signori, prestazione esclamativa del colombiano, che si spera possa continuare con questa intensità ed in questo ruolo. Sarebbe una crescita fondamentale anche per il cantiere Sarri.
Fabio Giambò.