Il record era già arrivato con la ventiseiesima vittoria consecutiva, ma il numero pieno dà più soddisfazione. E allora ecco il trentesimo successo di fila allo Stadium e l’allungo in classifica, momentaneo sulla Roma, impegnata domani contro l’Inter, ma già acquisito sul Napoli, superato in casa dall’Atalanta. Per ottenerlo la Juve aspetta paziente l’inizio della ripresa, dopo aver sfiorato più volte il gol già nel primo tempo: un colpo di testa imperioso di Mandzukic e una gran giocata di Alex Sandro stendono un Empoli volenteroso, comunque capace di resistere per più di cinquanta minuti sul pareggio. Nella casa bianconera non sono in molti ad esserci riusciti.
Rispetto alle ultime uscite Allegri cambia uomini e modulo, schierando un 4-4-2 con Cuadrado e Sturaro esterni e Mandzukic e Higuain in avanti.
La prima combinazione tra il croato e l’argentino non tarda ad arrivare, con una sponda che trova a centro area il Pipita, il cui tocco però è troppo debole per impensierire Skorupski.
È poi lo stesso Mandzukic a sfiorare il gol, deviando in scivolata il tiro cross di Cuadrado, senza riuscire a centrare la porta.
L’avvio insomma è incoraggiante, anche se i ritmi sono un po’ troppo bassi e l’Empoli, ordinato e attento, riesce a tenere per una decina di minuti i bianconeri lontano dalla propria area. Dal 20′ in avanti però la musica cambia, soprattutto grazie a Mandzukic: prima libera Sturaro, che perde il tempo della battuta, poi incorna il cross di Cuadrado, mettendo a lato di poco, quindi perfettamente servito da Higuain, entra in area, salta Skorupski, ma viene chiuso dal ritorno di Diousse e dello stesso portiere. La stessa combinazione si ripete al 35′: il croato deve intervenire in spaccata e non riesce a spedire in porta il traversone del compagno di reparto. L’ultima occasione del primo tempo capita sul destro di Pjanic che calcia fuori un rasoterra dal limite e si torna negli spogliatoi con il punteggio inchiodato sullo 0-0, ma anche con la sensazione che spingendo un po’ più sull’acceleratore, i bianconeri possano sbloccarlo senza troppe difficoltà.
E in effetti, se la ripresa si apre esattamente come il primo tempo, con la sponda di Mandzukic e il tocco troppo morbido di Higuain, ben diverso è l’esito della seconda azione: Cuadrado crossa dalla destra e Mandzukic stacca con una potenza devastante. Il pallone colpisce la traversa, rimbalza su Skorupski e oltre la linea, ma per fugare ogni dubbio è lo stesso croato a spingerlo in rete.
A questo punto tutto si fa più semplice e dopo la sventola di Sturaro fuori misura, arriva anche il raddoppio: Dani Alves, dopo uno scambio con Cuadrado, pesca Alex Sandro in area. Il brasiliano è spalle alla porta ed è tallonato da Laurini, ma con un movimento da centravanti di razza, elude la marcatura e incrocia il rasoterra, superando Skorupski.
La Juve non si accontenta e se Higuain sfiora il terzo gol con un sinistro alto di poco, Allegri nonostante il doppio vantaggio, manda in campo Dybala al posto di Sturaro, sostituendo anche Marchisio con Rincon.
Ora i bianconeri divertono e si divertono e le combinazioni, tutte di prima, tra Cuadrado, Dani Alves, Dybala e Pjanic, anche se magari non portano al tiro, sono una gioia per gli occhi. Nel finale c’è spazio anche per Pjaca, l’eroe di Porto, e per un destro a giro di Dybala che sfiora il palo. Il resto è un lungo, meritatissimo applauso e un arrivederci a martedì, per la semifinale di andata di Coppa Italia contro il Napoli, altra tappa di questa infinita, fantastica stagione
JUVENTUS-EMPOLI 2-0
RETI: Skorupski (aut.) 7′ st, Alex Sandro 20′ st
JUVENTUS
Neto; Dani Alves, Bonucci, Rugani, Alex Sandro; Cuadrado (40′ st Pjaca), Pjanic, Marchisio (34′ st Rincon), Sturaro (29′ st Dybala); Mandzukic, Higuain
A disposizione: Buffon, Audero, Lichtsteiner, Barzagli, Benatia, Chiellini, Asamoah, Lemina
Allenatore: Allegri
EMPOLI
Skorupski; Laurini (25′ st Veseli), Bellusci, Costa, Pasqual; Krunic, Diousse, José Mauri (32′ st Buchel); El Kaddouri; Pucciarelli, Marilungo (25′ st Thiam)
A disposizione: Pelagotti, Zambelli, Cosic, Barba, Zajc, Dimarco, Croce, Maccarone, Tello
Allenatore: Martusciello
ARBITRO: Mariani
ASSISTENTI: Paganessi, Alassio
QUARTO UFFICIALE: Di Fiore
ARBITRI D’AREA: Maresca, La Penna
AMMONITI: 36′ st Bellusci
A CALDISSIMO / Juve-Empoli 2-0: la pazienza è la virtù dei forti
Ogni match è importante in una corsa a tappe, non lo scopre oggi la Juve, ma quando poco prima di entrare in campo ricevi la notizia dello stop inatteso di una delle dirette inseguitrici anche un normalissimo Juve-Empoli diventa improvvisamente “pesante”: la Vecchia Signora non sbaglia, con tanta pazienza come da carattere del mister, 2-0 maturato nella ripresa con firme inaspettate quali quelle di Mandzukic (con la collaborazione di Skorupski) ed Alex Sandro.
Dopo l’importante vittoria di Oporto ed in attesa della sfida di Coppa Italia proprio contro i partenopei, Allegri opta per un massiccio turn-over con Bonucci e Rugani rispolverati in mezzo alla difesa, Dani Alves dal 1′ con Alex Sandro sull’altra fascia, c’era attesa per capire le posizioni dal centrocampo in su: l’impressione è che per larghi tratti si sia visto un centrocampo a tre con Pjanic in mezzo e Marchisio sul centro-destra, Sturaro sul centro-sinistra, ed attacco a tre con Cuadrado e Mandzukic larghi, Higuain punta centrale.
Si parte a mille all’ora e solo un insolitamente impreciso Pipita permette a Skorupski di non capitolare subito a seguito di un’azione avvolgente ben orchestrata da Pjanic. Cuadrado nei primi quarantacinque minuti sbaglia tutto quello che c’è da sbagliare, compreso un tiro svirgolato che per poco Mandzukic non trasforma in oro. L’azione più bella viene posta in essere in contropiede: verticalizzazione di Dani Alves per Higuain, taglio per Mandzukic, il croato però perde il tempo e si fa ipnotizzare a tu per tu con il portiere. Il secondo tempo riparte con Higuain ancora fiacco, ed allora ci vuole tutta la prepotenza di Mandzukic per incanalare il match sul binario giusto: il cross di Cuadrado stavolta è un gioellino, lo stacco imperioso di Mario non lascia a scampo a Skorupski, nonostante la deviazione iniziale. Juve brava ad evitare anche la reazione d’orgoglio dei toscani, e a metà frazione ci pensa Alex Sandro a far partire i titoli di coda: cross basso di Dani Alves, l’ex Porto scherza con Laurini dopo lo stop, tiro secco in diagonale e palla all’angolino. Nel finale spazio anche per Dybala e Pjaca inizialmente in panchina, tanto spettacolo nei fraseggi ma fine a sé stesso.
Pratica archiviata senza alcuna fatica, nonostante lo 0-0 del primo tempo, e miglior modo per dare continuità alla vittoria col Porto e prepararsi senza distrazioni mentali alla sfida di Coppa Italia di martedì.