Mille partite da professionista, con la serenità e la maturità di chi vuole confermarsi ad altissimi livelli, con obiettivi importanti da raggiungere, per sé e per la Juventus. Gigi Buffon ha parlato oggi ai microfoni di Sky e Mediaset, a margine di un evento organizzato da uno sponsor personale, raccontando innanzitutto i punti chiave della sua “longevità” professionale.
«Sicuramente devo ringraziare “Madre natura” per la doti fisiche che mi ha dato, ma il vero ingrediente che non è mai mancato è stata una grande lucidità e forza mentale» – spiega il Capitano bianconero – «Nella mia carriera è stata molto importante anche la famiglia in cui sono cresciuto, i valori che mi hanno trasmesso, e il modo di saper gestire il successo. Avere avuto una famiglia di sportivi di alto livello mi ha senza dubbio facilitato il compito, aiutandomi a non esaltarmi nei momenti di grande euforia ed a reagire nei momenti di difficoltà. Il secondo elemento di longevità è stato il volermi migliorare sempre, come uomo e come sportivo, e questa è una regola di vita che vale nello sport così come nella vita di tutti i giorni. Un terzo elemento è stato lo stare bene in un gruppo di lavoro, dare rispetto e stima ai miei compagni, tanto da far diventare naturale il riceverlo. Solo sulle basi della stima e del rispetto, un gruppo può veramente crescere e diventare vincente».
Un momento cruciale della stagione è alle porte.
«Ci giochiamo tanto, ma è proprio per questo che lavoriamo. Alle nostre spalle ci sono nove mesi di lavoro per arrivare a questo punto della stagione, in questa condizione e con questa classifica. Credo che sia la parte bella, la parte per la quale ogni giocatore fa questo lavoro, e la vogliamo vivere da protagonisti. Ora abbiamo la possibilità di raccogliere qualche frutto importante, seminato in tutti questi mesi. Quando siamo partiti a luglio, credo che tutti quanti avremmo firmato per essere in queste condizioni in questa fase della stagione: in Champions, in campionato e in Coppa Italia. Ad oggi non abbiamo tradito le attese, siamo stati bravi e dobbiamo essere orgogliosi di quanto abbiamo fatto, però questo è il momento nel quale si concretizza veramente l’obiettivo e dobbiamo essere più cinici che mai e fare ancora più sacrifici».
Innanzitutto la doppia sfida al Napoli, match di campionato e semifinale di ritorno di Coppa Italia.
«Arriviamo a Napoli sicuramente bene, reduci da ottimi risultati, e con molta autostima. Sappiamo, però, che incontreremo una squadra con valori importanti, che gioca un bel calcio e che ci ha sempre messo in difficoltà. Grandi meriti vanno all’allenatore, perché è innegabile che abbiano una filosofia di gioco e un’identità ben riconoscibile, e tantissimi meriti vanno anche ai giocatori. Rispettiamo molto i nostri avversari, pur consapevoli di essere temuti e di poter far male anche noi a loro. Questo sarà il bello della sfida: due squadre che si affronteranno per farsi male, nel rispetto dei valori dello sport e della lealtà».
E successivamente, i Quarti di finale di Champions contro il Barcellona.
«Chi non ha il coraggio di dire che queste sfide fanno paura, o è bugiardo, o non può più fare sport ad alti livelli, perché non percepisce delle emozioni. Come dico sempre, l’importante non è il non aver paura, cosa che in certe sfide è quasi impossibile, ma trovare il coraggio per affrontarla. Questa è la vera chiave di tutto. Le sfide che andremo ad affrontare saranno molto delicate, per vincere ci vorrà la Juve migliore, sia come gruppo, sia come singoli».
La Champions League è sempre qualcosa di speciale.
«Ho delle sensazioni e delle emozioni sempre belle e positive. Alla fine, quello che mi regala una partita di Champions, non me lo regala nient’altro. Per me è bellissimo esserci, battermi ed essere protagonista: questo è il massimo della vita. Dovessi vincerla, sarei felicissimo, ma non dovessi riuscirci ringrazierei comunque per sempre la Champions per le emozioni che mi ha regalato».
Mille partite alle spalle: quante ne vuole ancora aggiungere Gigi Buffon?
«Ne voglio aggiungere qualcuna, di grande qualità: è sempre la qualità a fare la differenza, anche se io ci ho messo anche molta quantità, ad essere sincero (ride, n.d.r.). Sono pronto a tutto, anche a rivedere pensieri che ad oggi mi sembrano certezze: la cosa che sicuramente voglio impormi è di giocare ad altissimi livelli le partite che ho davanti».
In settimana si è parlato del procedimento sportivo che ha portato al deferimento del Presidente Agnelli.
«Per quel che riguarda questo caso specifico, non conosco i fatti e non posso aggiungere nulla perché credo che abbia già risposto in maniera più che esauriente il mio Presidente una settimana fa. Per quanto riguarda i tifosi, fanno parte della società civile: se possono andare allo stadio, o girare per la strada, significa che sono cittadini come gli altri».
Tema dibattuto dalla stampa in settimana, anche il rientro anticipato di Andrea Barzagli dal ritiro della Nazionale.
«Andrea è andato via dal ritiro perché ha manifestato dei problemi, con il consenso dell’allenatore. Non è andato via in barella in seguito a un grave infortunio, quindi ci sta che la sera sia andato a cena in un locale, in compagnia della propria famiglia, e che qualcuno, essendo un personaggio pubblico, gli abbia fatto una foto, poi pubblicata sui social. Non capisco dove sia il problema, e non l’ho capito fin dal primo minuto».