PAGELLIBUS / Barcellona-Juve 0-0

Buffon 6,5
Una solo incertezza su di un cross da corner nel secondo tempo, il resto sono interventi giusti ma da normale amministrazione per il portiere della difesa più forte del mondo.

Dani Alves 8
Lo avevano chiamato ex giocatore, che era venuto a svernare manco la serie A fosse la chinese super league. Ha risposto con 2 partite d’oro, di attenzione e concentrazione, testa grinta e piedi buoni, molto buoni. Contiene Neymar come si può umanamente fare, ma psicologicamente lo brucia, lo guarda negli occhi, lo sfida, lo irrita e alla fine vince. Bellissima la sua corsa al 90° a fare pressing, perché non si molla mai niente.

Bonucci 8
Preciso, pulito, si confronta con Messi da pari grado. Perfetto su Neymar in certe chiusure che sembrano facili fatte da lui.

Chiellini 8,5
Altra partita gigantesca del gigante Giorgio. Prende il bianchetto e cancella dalla doppia sfida un certo Suarez a cui lascia a malapena lo spazio di girarsi. Ogni tanto.
Impeccabile, nato per certe partite, quindi da conservare in una teca fino alla semifinale.

Alex Sandro 6
Molto basso, bloccato dietro, quasi irriconoscibile. Unica ingenuità: l’errore che costringe al giallo Khedira (Sami lo sa, per questo gli tira giù in faccia tutti i santi del calendario) e a saltare la prima semifinale.

Pjanic 7,5
Pronti via 2 errori non da lui nel controllare la palla poi primo tempo di grande calcio, tocca palloni buoni, caramelle scartate per i suoi compagni. Secondo tempo lascia il governo e passa alla lotta dura senza paura. Fa un filtro pazzesco, rimane sul pezzo e non sparisce, non male per uno che la nomea di eclissarsi quando sale la temperatura. Miralem con la calma dell’eroe “durante l’invasione aliena”.

Khedira 6,5
Partita di saggezza, movimenti lenti ma giusti. Poco possesso di palla, c’è quando deve esserci. Sami è l’amico coi cavi quando la batteria ti molla all’improvviso.

Cuadrado 6
Principia bene poi si perde, anche se l’iniziativa bianconera rimane tutta dipendente dalle sue lune. Tenta un solo dribbling, timido come un adolescente alle medie, sbaglia alcune scelte mandando a ramengo un paio di ripartenze pericolosissime.

Dybala 6
Umile come una patata tocca ogni pallone con accortezza e costringe il Barcellona a piazzare gli antifurto in casa. Si sfinisce correndo con la squadra.

Mandzukic 6
Davanti poca roba, ma dietro da una mano pazzesca in copertura. Mario il complice, il palo della banda, il lungo dei fratelli Dalton, qualsiasi cosa ci sia da fare lui c’è.

Higuain 4,5
Male Gonzalo. Non è corretto dire che ci si aspettava di più, perché significherebbe aver visto qualcosa. Molti errori, anche semplici nei tocchi più elementari per cui a scuola calcio il mister ti distrugge con ore di battimuro. Sempre presente nella manovra ma adesso è il vero momento di cambiare: i compagni gli hanno fatto tutti i segni (o motti) possibili: è ora di calare l’asso di briscola.

Barzagli 6,5
Mandato a spegnere col canadair gli ultimi fuochi catalani, torna alla base col pollice alzato.

Lemina sv

Asamoah sv

Allegri 7,5
Partita perfetta della sua Juve resiliente, che si guadagna la semifinale di CL a 2 anni di distanza dalla precedente. Presenta una Juve altamente competitiva pur avendo cambiato 9 uomini (nove… pazzesco) dalla squadra che affrontò il Barcellona nella finale del 2015.
Il vero capolavoro è aver concesso un solo tiro in porta ad una delle squadre più forti del mondo, 0 gol in 180 minuti.Ripetete tutti con me: “ZERO GOL IN 180 MINUTI”.
Aiuta l’umore.

Allegri schiera la formazione offensiva, non si chiude nemmeno filosoficamente, l’intenzione iniziale di segnare almeno un gol è chiarissima fin da subito. Non gli riesce perché stasera i suoi si intimidiscono (troppo) ma il marchio della Juve di Max (che andrà ricordata negli anni come una delle più forti di sempre) è l’organizzazione della fase difensiva, non la difesa, che spesso è assimilata al concetto di pullman parcheggiato davanti alla porta/catenaccio; la fase difensiva è qualcosa di più.
È anestetizzare le idee altrui, è prevenzione, è or-ga-niz-za-zio-ne e pesa tanto quanto quella offensiva, come inspirare ed espirare.

Questa di Allegri è bulletproof Juve.