«Bergamo ci insegna come affrontare le prossime partite»

Il Capitano parla ai microfoni di Sky: «Se non ci si mettono la giusta cattiveria e il giusto agonismo si rischia di pagare dazio. Nonostante questo, il fatto positivo è essere andati molto vicini alla vittoria»

Spetta a Capitan Gigi Buffon chiudere l’analisi sulla partita di ieri sera e trarre i giusti insegnamenti per il finale di stagione: lo fa ai microfoni di Sky.

L’ANALISI POST ATALANTA

«La partita contro l’Atalanta si può analizzare in due modi: da un lato, se vediamo il bicchiere mezzo vuoto, bisogna stare attenti, perché si fa in fretta a pagare dazio. Rovesciando il discorso in positivo, c’è da dire che, nonostante questo, stavamo per vincere la partita: questo la dice lunga sulla nostra forza». Continua il Capitano: «Il 2-2 di ieri non accende alcuna spia, ma ci farà bene per le prossime gare, dandoci indicazioni su quelli che devono essere gli ingredienti per le prossime partite: se non ci si mettono la giusta cattiveria e la giusta ferocia si fa fatica contro tutti. Detto questo, abbiamo conseguito risultati ottimi in questi tre mesi, quindi non c’è da eccedere in negatività».

LA CHAMPIONS DI GIGI

«Passare il turno con il Barcellona senza subire gol è stata una soddisfazione condivisa con tutto il gruppo, dalla difesa che si è “spaccata in quattro” a tutti gli altri». E poi Buffon rivela un retroscena: «Ho confessato al Presidente che avevo annunciato che, se non avessi preso gol contro il Barcellona, avrei smesso a giugno». Ma aggiunge sorridendo: «Ho dovuto ritrattare…»

A “CAVALLO” DI QUATTRO DECENNI

«Ho fatto un rapido calcolo: ho iniziato con giocatori nati nei primi anni ’60, finirò con i 2000. In un certo senso ho attraversato quattro decenni, cercando di esserci sempre e non soccombere mai. E il mio orgoglio più grande è quello di esserci riuscito».

 

«A Monaco affamati e compatti»

Il laterale bianconero si racconta a J|Tv: «Siamo una famiglia, lottiamo sempre gli uni per gli altri»

Fra Bergamo e Monaco, Juan Cuadrado ha raccontato la sua carriera, i suoi inizi e i suoi sogni in bianconero: lo ha fatto ai microfoni di Antonio Romano, su J|Tv.

GLI ESORDI

 

«All’inizio della mia carriera, in Colombia, ho giocato anche da terzino: lo ho fatto per emergenza, perché mancavano i titolari, ma devo dire che giocai bene». E poi l’Italia: Udine, Lecce, Firenze, per approdare alla Juve: «Un cammino lungo e impegnativo per me: all’inizio in Italia giocavo poco, ma ho sempre trovato la determinazione necessaria, mi sono sempre ripetuto che non mi sarei mai voltato indietro e così è stato».

L’ARRIVO IN BIANCONERO

 

«Qui ho trovato una società speciale: ti viene spiegato che devi lavorare sempre, per l’obiettivo della vittoria, e anche per i tuoi compagni. Questa mentalità vincente, e il sacrificio per la squadra sono cose molto belle, perché vedo che tutti noi siamo pronti a dare una mano, a lavorare per il gruppo e il collettivo».

Juan segnò la sua prima rete juventina in un match speciale, il Derby Della Mole: «Fu un gol importantissimo, arrivavamo da un periodo difficile e se avessimo perso quella partita sarebbe stato un problema». E invece fu una stagione straordinaria in Italia e importante in Europa: «Anche la sconfitta contro il Bayern ci insegnò moltissimo».

IL RUSH FINALE

 

Così Juan commenta una Juve in corsa per tutti e tre gli obiettivi stagionali: «A Bergamo forse non abbiamo giocato da Juve, ma anche questo piccolo stop ci è utile, non dobbiamo essere negativi. Tutto serve per crescere: stiamo disputando una grande stagione, da quando il Mister ha cambiato il modulo di gioco tutto è cambiato: noi abbiamo lavorato come un grande gruppo, mettendoci tutti a disposizione».

E ora il Monaco: «La partita contro l’Atalanta ci sarà utile per quella di mercoledì: anche il Monaco è una squadra che corre molto, è giovane. Noi dobbiamo giocare con la nostra solita compattezza, sarà una partita difficilissima e dovremo essere molto attenti, mettendo in campo la nostra solita voglia e la nostra fame».

 

Rugani, il bollettino medico

Gli accertamenti cui è stato sottoposto il difensore hanno evidenziato la presenza di una infrazione della corticale della testa del perone

A causa della persistenza della sintomatologia post-contusiva al ginocchio destro, Daniele Rugani in data odierna è stato sottoposto a controllo TAC che ha evidenziato la presenza di una infrazione della corticale della testa del perone. Il calciatore verrà valutato e monitorato nelle prossime settimane.