Ce ne andiamo a Cardiff!
Buffon 7
Timbra il cartellino col furore di un krumiro stacanovista, mette la manona provvidenziale quando ancora la qualificazione è virtualmente in discussione.
Termina l’imbattibilità a 690 minuti (meno 90 di Neto), un numero esagerato per la Coppa dei Campioni, lui che quella coppa la meriterebbe più di chiunque altro.
Fiatone all’inizio con Mbappé, poi sciolto se la cava con l’agilità di un ragazzino di 36 anni… zero falli stasera per lui.
Bonucci 6,5
Sempre presente un decimo di secondo prima che la palla arrivi. Legge le azioni in maniera perfetta e imposta senza sbavare.
Chiellini 7
Quando sale la temperatura certe mischie e zuffe può risolverle solo uno come lui. Il 7 se lo meriterebbe già solo per il salvataggio dopo 20 minuti con Falcao appollaiato alle sue spalle. Un gol in pratica, e ormai è un’abitudine.
Dani Alves 8,5
“Lirico e selvaggio” verrebbe da dire. Partita da sturbo, finché dura il calcio, mette 3 assist splendidi nei piedi dei compagni, segna un gol chiamato da tutto lo stadio, (mette “becco” in tutti 4 i gol della semifinale col Monaco) compie altri miracoli in serata di cui non sapremo mai.
Un uomo con la CL nella testa e nei piedi.
Pjanic 6,5
Inizia occupandosi dell’interdizione, cioè cerca di coprire le linee tra Silva e Moutinho con successo, recupera svariati palloni aiuta la squadra a ripartire. Continuità da non credere.
Khedira SV
Troppo poco per giudicarlo, la speranza è che sia passeggero, abbiamo troppo bisogno di lui.
Alex Sandro 6
“Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?”
Sandro sceglie la prima, il più dissociato dei bianconeri. Sufficienza stiracchiata perché stasera è natale.
Dybala 6,5
Bene tra le linee, un passo indietro come gli aerei che volano bassi per sparire dai radar. I difensori del Monaco si accorgono di lui solo quando è tardi. Da trequartista si muove con disinvoltura, i suoi duetti con Pjanic e Dani Alves sono da cinema.
Per il 3 giugno c’è da recuperare la cattiveria davanti alla porta.
Mandzukic 7
Gran lavoro sulla fascia, sponde e spande per tutti i compagni. Il solito tiro sparato in bocca al portiere ma stavolta si rifà pochi minuti dopo, si produce anche in lanci al centimetro, uno splendido per Higuain a cui poi fa da scudiero nella battaglia finale con l’esagitato ex capitano della seconda squadra cittadina.
Higuain 6,5
Non è la partita ruggente dell’andata, ripiega in difesa, gioca per la squadra come sempre, va a coprire sugli angoli, straordinario per quanto generoso. Il capolavoro di serata però è rimanere calmo e non perdere la testa dopo il pestone di Glik.
Marchisio 6,5
Impatto positivissimo sulla partita. Entra praticamente freddo ma non ne risente, controlla il centrocampo da navigato. Se questo è un rincalzo… (e per la finale potrebbe essere pure titolare)
Cuadrado 5,5
Entra per Dyabala, imbeccato da Pjanic spreca l’occasione del 3-0 facendosi un sonno di quelli post pranzo della domenica. Momento da vetri appannati.
Benatia SV
Allegri 7,5
La cosa giusta la dice, come sempre in conferenza stampa: “non abbiamo vinto ancora niente”. Ha ragione.
Il percorso è da 9, la squadra si è trasformata, ha acquisito consapevolezza, ha giocato alla pari con chiunque, anche coi mostri del Barcellona capaci di segnare tanto a chiunque.
Ha costruito una squadra monolitica, solida come cemento ma duttile, flessibile e resiliente. L’esempio stasera: esce Khedira e non si scompone.
La Juve inizia sorpresa dal Monaco, poi si sveglia e chiude la questione in un tempo, spreca altre occasioni per sotterrare la pratica, non cade nelle provocazioni degli ultimi 20 minuti.
2 finali in 3 anni: segno di un lavoro straordinario: da Berlino a oggi è cambiata tutta la rosa tranne 7 giocatori. E lui, Massimiliano Allegri: l’allenatore della Juve più dominante di sempre.