di Benny Minerva
Quanto guadagna la Juventus dal cammino in Champions? Un risultato figlio della programmazione e dell’organizzazione imposta da Agnelli e Marotta.
Juventus, ancora tu, ma non dovevamo vederci più..?
Lucio Battisti ci perdonerà, ma nelle ultime tre stagioni i bianconeri sembrano averci preso gusto e dopo la finale di Berlino eccola ancora lì a giocarsi il tetto d’Europa in quel di Cardiff. Eccezionalità, piacevole meteora o classica botta di culo? Nulla di tutto ciò. Alla Juventus, dove nulla è lasciato al “fato”, ogni singolo risultato sportivo ed economico è figlio dell’organizzazione, programmazione, professionalità e competenza su ogni livello della piramide societaria, dal top management sino all’ultimo dei suoi magazzinieri.Sono trascorsi sette anni da quel 19 maggio 2010, quando Andrea Agnelli prendendo il timone di un veliero che viaggiava a vele strapiegate, decide di cambiare equipaggio e soprattutto dare nuove rotte ed una direzione ben definita alla sua imbarcazione. Sei anni orsono l’approvazione di un piano di sviluppo quinquennale, finanziato attraverso il rafforzamento patrimoniale garantito da un aumento di capitale sociale di 120 milioni di euro; tutto ebbe inizio in quel CdA e di lì a poco i risultati sportivi e quelli economici/finanziari non tardano ad arrivare.
Gli obiettivi di quel piano di sviluppo erano fondamentalmente tre:
1. Ritornare nel più breve tempo possibile a competere stabilmente ad alto livello sia in Italia che in Europa;
2. Incrementare e diversificare i ricavi derivanti dal nuovo Stadio della Juventus e degli altri ricavi commerciali;
3. Mantenere la sostenibilità economica e finanziaria ed il rispetto dei requisiti economici e finanziari previsti dalle norme italiane ed intenazionali di settore.
Un modello di business e di organizzazione societaria, basato su uno sviluppo sostenibile che consentisse di raggiungere standard elevati di risultati sportivi, garantendo alla società un equilibrio economico e finanziario. Delineati gli obiettivi, il passo per il raggiungimento dei risultati economici e sportivi di rilievo è stato breve. Cinque scudetti, tre Super Coppe italiane, due Coppe Italia, due finali di Champions League (con l’obiettivo di vincere in Galles e di ritornare sul tetto d’Europa), il sesto scudetto consecutivo alle porte ed una finale di Coppa Italia ancora tutta da giocare. Il tutto attraverso un costante aumento dei ricavi, riduzione delle perdite fino a raggiungere l’utile d’esercizio dell’ultimo bilancio. Si è passati così dai 172,1 milioni € di fatturato dell’esercizio 2010/11 ai 387,9 del 2016, accompagnato da un risultato netto che nell’arco degli ultimi sei esercizi è passato da un -95,4 milioni del 2010/11 ai 4,1 milioni dell’ultimo esercizio. Il bilancio di quello in corso è destinato a superare la barriera dei 500 milioni di ricavi ed a far segnare un nuovo record in termini di utili, grazie anche ai risultati economici garantiti dal raggiungimento della finale di Cardiff. Saranno, infatti, oltre 127 i milioni di euro che la Juventus si è assicurata con l’obiettivo minimo del raggiungimento della finale di Champions League: € 58,5 milioni relativi alla quota del market pool a cui andranno sommati € 12,7 milioni per la partecipazione al Group stage, premi partita per € 7 milioni (4 vittorie e 2 pareggi), accesso agli ottavi per 6 milioni, bonus per accesso ai quarti per € 6,5 milioni, bonus per semifinale € 7,5 milioni ed in fine il premio per l’accesso alla finale pari ad euro 11 milioni. A tali introiti dovranno sommarsi gli incassi delle sei partite casalinghe disputate (€ 17.040.920) ed € 1 milione quale bonus previsto dal main sponsor Jeep per l’accesso ai quarti di finale. Un totale complessivo di oltre 127 milioni di euro che potrà raggiungere gli oltre € 131,5 milioni in caso di vittoria finale con un incremento di oltre € 42 milioni rispetto al 2015/16 quando tra botteghino, premi e market pool, gli incassi furono di € 85 milioni circa.
Alla Juventus, nulla è lasciato al caso ed ogni giorno di lavoro è teso a consolidare i successi del presente ed a preparare quelli del futuro, non ponendo limiti alle proprie ambizioni e soprattutto pensando sempre alla prossima partita ed al prossimo successo. Juventus: nothing is impossible, everything is organized.