Questa storia, la storia dello scudetto della Leggenda, inizia più di un anno fa. Il 25 aprile 2016 per la precisione. La Juve ha appena vinto il suo quinto titolo consecutivo, coronando una stagione memorabile, una rimonta storica. E festeggia, come è giusto e sacrosanto che sia. Quando si posano i calici però, nella testa di tutti, proprio di tutti, si insinua un pensiero: “Sei scudetti di fila in Italia non li ha mai vinti nessuno…”. È in quel momento, in quel preciso istante, che la Juve inizia a costruire la vittoria di quest’anno.
Chiamatela come preferite, l’hanno definita in molti modi: “fame”, mentalità”, “DNA vincente”… In realtà non c’è una parola per spiegare questa voglia di non fermarsi, mai, che dal Presidente Agnelli, a Pavel Nedved, a Giuseppe Marotta, a Fabio Paratici, ha contagiato tutti in questi incredibili sei anni, rendendo la squadra un rullo compressore.
Non fermarsi mai non solo significa iniziare a pensare al prossimo successo mentre stai festeggiando l’ultimo. Vuol dire soprattutto iniziare a lavorare per renderlo possibile: già a giugno la Juve è più forte di prima, con Pjanic e Dani Alves. Ed è solo l’inizio, perché durante l’estate arriveranno ancora Benatia, Higuain, Pjaca e, dopo poche settimane lontano da Torino, rientrerà alla base anche Juan Cuadrado.
Non fermarsi mai, significa essere in grado di comprendere quando è il momento di mettere da parte le proprie certezze, per quanto solide, e cambiare. Anche se dalla quinta giornata hai iniziato a staccare tutti. Accade così che Massimiliano Allegri, il 22 gennaio, regali una delle più belle sorprese della stagione. Dentro quattro attaccanti, Cuadrado, Dybala, Mandzukic, Higuain, più Pjanic a dettare i tempi del gioco. Alzi la mano chi, leggendo la formazione quel giorno, non si pose la domanda: “E la palla chi la recupera?”. Semplice, tutti.
Non c’è un uomo in questa squadra che non sia disposto a sfiancarsi per rincorrere gli avversari. Non conta il ruolo, non conta il nome. Conta vincere.
Non fermarsi mai significa aggredire subito la partita. Lottare fino alla fine, come recita il mantra bianconero, è fondamentale, ma se si può fare con qualche gol di vantaggio, tanto meglio. Ecco allora 23 reti su 68 segnate nella prima mezz’ora di gioco: non è una semplice statistica, è un segno inequivocabile di forza.
Non fermarsi mai, poi, allo Stadium è quasi un obbligo, che la Juve ha assolto con piacere per 33 partite. Un nuovo record per l’Italia, una striscia infinita di vittorie che vale come un messaggio chiarissimo: a casa nostra, non si passa.
Non fermarsi mai, infine, è quanto ci ripetiamo anche in questo momento. Perché la stagione non è finita, perché non ci basta ancora. E perché sappiamo che ora, dopo il sesto trionfo consecutivo, inizieranno a piovere domande del tipo: “Qual è lo scudetto più bello?”. La risposta, vi piaccia o no, sarà sempre la stessa: “Il prossimo”.
#Le6end: sei anni di record
La Juventus è Campione d’Italia per la 35ª volta nella propria storia. Dal 2011/2012 ad oggi, c’è un solo nome sull’Albo d’Oro del campionato italiano: quello dei Bianconeri.
Una cavalcata lunga sei anni, segnata da una lunga serie di record, sia di squadra che individuali, a testimonianza del cammino di una squadra che ha letteralmente scritto la storia.
I RECORD DI SQUADRA
In questi sei anni, la Juve ha lasciato un segno indelebile nella storia della Serie A, registrando questi incredibili record:
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Sei Scudetti consecutivi: è la prima volta che accade nel campionato italiano. Nei maggiori cinque campionati europei, soltanto il Lione può vantare una striscia più lunga (sette).
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102 punti: il miglior punteggio di sempre in un singolo campionato, registrato dalla Juve nel 2013/2014.
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22 partite senza subire gol: record in Serie A stabilito dalla Juventus nel campionato 2013/2014 e in quello 2015/2016
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10 partite consecutive con porta inviolata: record storico fissato dai Bianconeri, dal 17 gennaio all’11 marzo 2016.
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33 vittorie casalinghe consecutive: la serie più lunga nella storia del nostro campionato, record attualmente in corso, che la Juve continua a migliorare.
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Un’intera stagione da imbattuta: la Juve è stata la prima squadra di sempre a riuscirci in un campionato a 20 squadre, nella stagione 2011/2012.
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33 vittorie su 38 partite: nuovo record stabilito dai Bianconeri nella stagione 2013/2014.
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57 punti in casa, vincendo ogni partita: record fissato per la prima volta dalla Juve, ancora nel 2013/2014.
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100 punti in un anno solare: soltanto la Juve ci è riuscita, nell’anno 2016.
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Esordio con cinque vittorie senza subire gol: miglior striscia iniziale di sempre in campionato, fatta registrare dalla Juve nel 2014/2015.
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22 trasferte consecutive a segno: record registrato tra la 27ª giornata del 2012/2013 e la 29ª del 2013/2014.
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20 gol subiti in un campionato: nella stagione 2011/2012 e 2015/2016, nessuno ha mai fatto meglio in un campionato a 20 squadre.
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6 gol subiti in casa: miglior difesa casalinga di sempre nella Serie A a 20 squadre, nella stagione 2015/2016.
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Miglior attacco e miglior difesa: la Juve ha primeggiato in entrambe queste speciali classifiche sia nel 2013/2014, sia nel 2014/2015. Ai Bianconeri è successo nove volte: nessuno ha mai fatto meglio nella storia della Serie A.
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Prima squadra a vincere lo Scudetto totalizzando un solo punto nelle prime tre giornate: la Juventus è riuscita in questa impresa nella stagione 2015/2016. Nell’era dei tre punti a vittoria, i Bianconeri sono anche i primi ad esserci riusciti con 12 punti dopo 10 giornate di campionato.
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Miglior difesa per cinque stagioni consecutive: dal 2011 ad oggi, la Juventus è sempre stata la squadra a subire meno gol. Il campionato attuale, ancora in corso, potrebbe rappresentare il sesto consecutivo in testa a questa speciale classifica.
I VETERANI
Gianluigi Buffon; Andrea Barzagli; Leonardo Bonucci; Giorgio Chiellini e Stephan Lichtsteiner: per sei stagioni consecutive, Campioni d’Italia. Ecco i traguardi raggiunti dagli “esacampioni” bianconeri:
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Superate le 1000 presenze tra i professionisti per Gianluigi Buffon, tra le quali 618 presenze in Serie A, secondo di sempre alle spalle del solo Paolo Maldini (647).
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Superate le 300 partite con la maglia della Juventus per Leonardo Bonucci.
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Superate le 300 partite in Serie A in maglia bianconera per Giorgio Chiellini.
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Superate le 350 presenze in bianconero per Claudio Marchisio.
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Tagliato il traguardo delle 200 presenze in bianconero per Stephan Lichtsteiner.
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Superate le 200 presenze con la Juventus anche per Andrea Barzagli.
Uno Stadium… da Le6end
Tutto inizia l’8 settembre 2011, data della grande Cerimonia di inaugurazione dello Juventus Stadium. Ma l’epopea, quella vera, legata alle partite ufficiali, prende il via tre giorni dopo, l’11 settembre.
Si gioca Juve-Parma, prima giornata del campionato 2011/2012. Al minuto 16 Stephan Lichtsteiner segna la prima rete della Juventus nella sua nuova casa, questa:
Stephan è uno dei sei esacampioni della Juventus, e forse è un segno del destino che quel giorno, all’83’ minuto, vada in rete un altro dei giocatori che si sono appuntati sul petto tutti e sei questi straordinari Scudetti, Claudio Marchisio.
Da allora, i bianconeri hanno fatto dello Stadium un valore aggiunto, e che valore: in totale, in sei anni hanno vinto 95 match su 112, segnando in totale 249 gol, portando a casa la cifra incredibile di 299 punti, una media di 2,67 a partita.
Il tutto, macinando record su record: 33 vittorie consecutive e bianconeri in rete nelle ultime 36 partite in casa.
Insomma, una casa dei primati, e non solo per le vittorie sul terreno di gioco. Una casa che negli anni ha saputo stare vicino ai bianconeri, sempre, rendendo il pubblico il reale dodicesimo uomo in campo.
SOLD-OUT SU SOLD-OUT…
Dodicesimo uomo in campo, si diceva: il pubblico ha sempre risposto alla grande alle imprese dei bianconeri in campo. Nell’ultima stagione lo Juventus Stadium è stato esaurito, contando tutte le competizioni, per 24 volte su 25, con una quota abbonati di 29.300 spettatori.
Allargando lo sguardo ai sei anni di vita – e di Scudetti – dello Stadium, le partite da “tutto esaurito” in campionato sono state l’83 per cento di quelle giocate, con una “saturazione media”, senza considerare il settore ospiti, del 98%. Vale a dire: lo stadio è sempre stato quasi “pieno” e traboccante di passione.
La cifra finale è impressionante: in 6 anni allo Juventus Stadium sono stati presenti oltre un milione di tifosi.
OGNI PARTITA, UNO SPETTACOLO
Quanto lo Juventus Stadium sia il cuore pulsante dello spettacolo che la Juventus regala ogni qual volta vi scende in campo, ve lo abbiamo raccontato qui, spiegando approfonditamente come, in occasione di un “Matchday”, si muova un apparato capace di mobilitare per ore una cifra impressionante di persone, che garantiscono la riuscita di un evento a 360 gradi.
A proposito di show: dall’inizio di questa stagione lo spettacolo della partita inizia prima, grazie ai “Light Show” frutto della partnership con Philips Lighting Italia S.p.A
Qualche cifra: sono 396 i dispositivi a led installati sulla copertura e sulle passerelle tecniche, 72 in più del precedente impianto. L’operazione, garantisce un risparmio sui consumi pari a 175 kW, senza contare l’ulteriore beneficio derivante dalla possibile regolazione delle luci. Beneficio disponibile anche per i 116 apparecchi installati sui capitelli e sotto le passerelle tecniche.
Tutto ciò è stato reso possibile grazie allo sforzo di un pool di persone che, prima dell’esordio 2016/17 allo Stadium, ha smontato e installato i fari trasportando e posando 24.000 kg di carpenteria zincata fissando con 14.200, tra bulloni e viti, i fari alle strutture dello stadio, posando 33.116 metri di cavi elettrici.
Ulteriore chicca: durante la stagione sono state anche aggiunte 156 barre led sulla copertura dell’impianto, utilizzate per “colorare” il tetto dello Stadium: il tutto, ovviamente, in completa sincronia di programmazione con i light show.