Un rapporto che, dal giorno del suo arrivo, nel luglio del 2014, ha permesso alla squadra di continuare il suo percorso di crescita in Italia, iniziato tre anni prima, e consolidare sempre di più la sua posizione di top team europeo.In questo caso non c’è niente di meglio che lasciar parlare i dati: sotto la sua guida la Juventus in Italia ha vinto tre Scudetti, tre Coppe Italia e una Supercoppa Italiana, ha quindi riscritto la storia del calcio italiano, arrivando a sei Scudetti consecutivi e tre Coppe nazionali una in fila all’altra: una triplice doppietta mai vista nel nostro Paese.
I numeri dicono anche che con Allegri alla guida, la Juve ha vinto 97 partite tra campionato, Coppa Italia e Supercoppa. In Serie A, gli 84 successi e i 17 pareggi su 114 gare si traducono in 269 punti totali, con una media di 2.36 a partita.
E poi l’Europa, dove la Juventus con due finali di Champions League in tre stagioni e il quinto posto nel ranking UEFA è ormai una delle realtà più accreditate.
La Juve ha vissuto, in questi anni, molti rinnovamenti, piccole rivoluzioni a livello tecnico. Allegri, Panchina d’Oro lo scorso anno non a caso, ha saputo interpretarli, leggerli, guidarli.
Due esempi per tutti, in questi tre anni: l’incredibile rimonta dei bianconeri nella stagione 2015/16, iniziata con il Derby del novembre 2015 e culminata con il Tricolore, e il cambio di modulo di qualche mese fa, con il quale il Mister è riuscito a valorizzare a pieno il potenziale tecnico della Juventus, con una decisione delle sue: coraggiosa, spiazzante, intelligente.
In altre parole, la Juve e Allegri sono cresciuti insieme. Stanno continuando a farlo.
E continueranno ancora.
#Allegrimania2020
«Ti sei ripreso? Domanda: oggi rinnova Allegri. Hai tempo per scrivere un pezzo breve per Juventibus, pure fossero 7 righe, titolato #allegrimania? Anche per tirare su il morale alla truppa».
«Non so se riesco. Giornata complicata: sono impegnato a comprare la nuova maglia della Juve che esce oggi, tipo metadone».
Non avevo dubbi che Massimiliano Allegri, detto Allegrimania, sarebbe rimasto ancora con noi. Quando arrivò, nell’agitata estate di 3 anni fa, ero disperato per l’addio di Conte, uno dei più grandi geni del calcio moderno. Ero scettico su Allegri, come è noto, ma lo sarei stato anche se fosse arrivato Mandrake. E invece Allegri ha portato serenità, duttilità, calma, anzi ‘halma. La sua Juventus è diventata una forza tranquilla, non costruita per strafare ma solida come il cemento armato.
Mi chiedo se il prossimo anno insisterà con il 4-2-3-1 provando a migliorare la squadra in attacco e sulle fasce oppure se tornerà al suo caro centrocampo a 3 e chiederà quindi un centrale e un trequartista. Oppure, come è regola della casa, aspetterà che Marotta e Paratici (io vorrei diventare il più caro amico di Paratici) gli comprino dei super giocatori qualsiasi sia il loro ruolo e poi spetterà a lui farli funzionare.
Immagino che andremo verso questa ipotesi, la migliore per la società. E se questa è davvero l’ipotesi di lavoro allora il migliore allenatore del mondo è lui, Max. #Allegrimania2020.
Christian Rocca.