Sembra incredibile, ma mentre tra juventini ci si accapiglia su tutto, proseguendo un’acuta discussione tra “disfattisti” e “filosocietari”, roba che neanche nelle peggiori radio romaniste fine anni ’90 (quante mattinate nel traffico ad ascoltare quei duelli rusticani tra le tesi “è corpa de ‘a società, che nun mette i sordi!”, “no, è corpa dei giocatori che la notte fanno la bella vita invece de pensa’ a noi, che damo tutto pe’ sta squadra”, “ma smettetela de piagne che amo vinto ‘r derby e tra ‘n po’ Francesco vince ‘r pallone d’oro!”, poi pubblicità, inno di Venditti e di nuovo tutti d’accordo perché “alla fine conta solo la maja”), ecco, mentre noi ci scanniamo su Alex Sandro, sui prezzi degli abbonamenti e sull’addio di Javier Ribalta, il mondo va avanti.
Va avanti, con tutte le sue meraviglie e le sue stranezze. Robe mai viste e inimmaginabili.
La sola idea, per esempio, che qualche PM potesse passare delle carte in anteprima al Fatto Quotidiano mi atterrisce. Ma come? I PM? Un loro rapporto preferenziale con Il Fatto Quotidiano? Magari per rafforzare le tesi dei PM contro qualche “nemico”? Lo stabilirà dopo chi di dovere, ma la solita idea mi sconvolge. Negli scandali legati al calcio, per fortuna, commistioni di questo genere non ne abbiamo mai viste.
Altro esempio, altro tema, anche se magari un collegamento con quello precedente riusciamo a trovarlo: ricordate i titoli del Fatto su materie affini al calcio negli ultimi mesi? Ve li ricordo io: dopo la boutade zilianesca autunnale, sulla Juve penalizzata per mancato accantonamento e dopo le 584 rotture definitive tra Agnelli ed Elkann, con la società ormai allo sbando, dalla fine del 2016 è stato il turno dei rapporti tra Ndrangheta e curva Juve, ovviamente con Agnelli in primo piano. Agnelli di qua, di là, rapporti con un esponente della criminalità organizzata (con fedina penale pulita, almeno fin lì), titoloni sul Fatto, intercettazioni inventate con grandissimo spazio su tutti i giornali, attesissimo intervento di Agnelli in commissione Antimafia, sdegno e incredulità diffusi ovunque. Ebbene, pochi giorni fa, proprio il Mattino ci informa dell’amicizia tra alcuni “boss della movida” arrestati e diversi giocatori del Napoli. Nello specifico, emergerebbe “uno spaccato di vita fatto di feste e cene, di tavolate e incontri tra presunti esponenti della camorra imprenditoriale e alcuni giocatori del Napoli”. Ho dato una rapida occhiata ai soliti account social di giornalisti imparziali, ma devo assolutamente dedicarci più tempo, perché così, al volo, non ho trovato neanche mezza riga, tantomeno di sdegno. Riguardo meglio e vi faccio sapere.
E poi, se proprio negli ultimi tempi eravate distratti da semifinali, finale, campionato e coppa Italia, c’è il caso Infront. Vi do un po’ di notizie, così, ma prima sedetevi, perché potreste restarne sconvolti: intanto, Galliani e l’ex AD Bogarelli si conoscevano. Lo so che vi pare assurdo, so che quei segugi dei quotidiani avevano già scandagliato la questione a fondo in questi anni senza però riuscire mai a trovare traccia del pur minimo rapporto, eppure da alcune intercettazioni si evince che i due forse si conoscessero.
Seconda notizia assurda: intercettati, tra loro sparlano di Agnelli, di come fermarlo, lo definiscono fuori di testa, imbecille, organizzano strategie (“in Lega qualcuno dovrà dire qualcosa, qualche società, troviamo spazio da qualche parte…”), invocazioni come “basta Agnelli però”, e così via. Insomma, pare che da quelle parti non fossimo così amati.
Terza notizia, ma qui dovete stare seduti davvero: pare che Infront avesse trovato il modo di finanziare ben 39 squadre italiane. Ahimè, e per questo la notizia è un po’ riservata, tra quelle 39 manca quella giusta, quella dei titoloni, quella che fa sdegnare. Quindi, bene così.
Ovviamente, quale sia la verità lo chiarirà chi di dovere. Lo spazio dedicato sui giornali più o meno colorati (nonché nei soliti account dei soliti noti, of course) rispetto ad altre vicende, però, possiamo giudicarlo serenamente già ora.
E poi ancora, se proprio vi siete distratti, vi segnalo la pressione collettiva per fare firmare Donnarumma (una presentatrice Rai ha invocato il codice etico per escluderlo dalla Nazionale, sob!), l’intuizione di Tavecchio – che comincia pian piano a scoprire questo mondo del calcio che gli è nuovo – sui procuratori che guadagnano tanto, l’indagine dei cinesi (!) sulla proprietà del Milan e tante altre storie che, pensate che bizzarro, trovate solo nelle brevissime.
Ecco, se siete ancora sotto choc, litigate ogni giorno con l’amico juventino sul futuro di Alex Sandro e non sapete come farvi tornare la voglia di vincere in Italia per la settima volta di fila, guardatevi un po’ intorno. Fidatevi, è un metodo infallibile.
Il Maestro Massimo Zampini.