La prima partita della stagione, si sa, non può dare indicazioni troppo attendibili, ma se si gioca in uno stadio mastodontico e magnifico come il Metlife, se in campo ci sono stelle di prima grandezza e se le squadre, nonostante il clima amichevole, non lesinano impegno, ecco che lo spettacolo può essere comunque più che apprezzabile.
Juve-Barcellona in effetti divertono gli oltre 82.000 spettatori: i blaugrana soprattutto nel primo tempo e soprattutto con Neymar, match winner davvero incontenibile. La Juve nella ripresa, grazie alle giocate di Dybala che non bastano a riacciuffare il risultato, ma servono ad accorciare le distanze e a deliziare il pubblico.
La Joya, Higuain, Alex Sandro e Cuadrado, dopo essersi allenati a Boston hanno raggiunto i compagni solo da poche ore e quindi Allegri non li manda in campo dall’inizio, piazzando Mandzukic al centro dell’attacco e lanciando Bentancur dal primo minuto, al fianco di Lemina e Sturaro, per dare supporto a croato. Valverde invece, per il suo esordio sulla panchina del Barça presenta due terzi del trio delle meraviglie, tenendo il panchina solo Suarez.
NEYMAR SCATENATO
È proprio la velocità di Messi e Neymar a creare le maggiori difficoltà ai bianconeri e dopo un’incursione di Vidal dalla destra che costringe Buffon al primo intervento, la triangolazione tra i due assi al quarto d’ora, manda in rete il brasiliano. Peccato, perché proprio pochi secondi prima Mandzukic, pescato in area da Sturaro, aveva messo a lato di testa da ottima posizione.
Neymar è scatenato e dieci minuti dopo si ripete, ricevendo in area e saltando in orizzontale tutti e quattro i difensori bianconeri, prima di spedire il raddoppio alle spalle di Buffon. Con le gambe ancora imballate dagli allenamenti, si dovrebbe far girare il pallone, esercizio in cui però i blaugrana sono maestri e a meno di cinque minuti dal riposo, ancora una combinazione tra Neymar e Messi manda in porta il brasiliano, ma questa volta Buffon riesce a chiudere lo specchio della porta e, poco dopo, ad alzare sopra la traversa una velenosa punizione dell’argentino.
LAMPI DI DYBALA
Nella ripresa inizia il valzer dei cambi, con l’esordio di Szczensy e De Sciglio. Il Barcellona è completamente rivoluzionato, ma pur perdendo un po’ di qualità rispetto al primo tempo, con l’ingresso di Luis Suarez acquista in potenza e al 10′ l’uruguaiano costringe prima Szczesny a respingere la sua conclusione ravvicinata, poi cerca l’assist a centro area, ma non trova compagni liberi.
Per l’ultima mezz’ora Allegri cambia cinque uomini, regalando minuti ai reduci da Boston e a Douglas Costa, pure lui alla prima in bianconero. Gli effetti delle sostituzioni si vedono subito: dopo aver regalato un tunnel a metà campo, Dybala piazza un sinistro che Vermaelen riesce a mettere in angolo, quindi dalla bandierina pennella per la testa di Chiellini che accorcia le distanze e fissa il risultato finale.
Vince il Barcellona, ma alla fine, gli applausi del Metlife sono per entrambe le squadre
JUVENTUS-BARCELLONA 1-2
RETI: Neymar 14′ pt, 26′ pt, Chiellini 18′ st
JUVENTUS
Primo tempo
Buffon; Lichtsteiner, Benatia, Barzagli, Asamoah; Khedira, Marchisio; Sturaro, Lemina, Bentancur; Mandzukic
Secondo tempo
Szczesny; De Sciglio, Benatia (24′ st Mandragora), Chiellini, Asamoah (15′ st Alex Sandro); Pjanic, Rincon; Sturaro (15′ st Cuadrado), Lemina (15′ st Dybala), Bentacur (15′ st Douglas Costa); Mandzukic (15′ st Higuain)
Allenatore: Allegri
BARCELLONA
Primo tempo
Cillessen; Vidal, Piqué, Mascherano, Digne; Rakitic, Samper, Iniesta; Messi, Paco Alcacer, Neymar
Secondo tempo
Vermaelen; Nelsinho, Santos, Umtiti, Jordi Alba; Sergi Roberto, Busquets, Alena; Arda Turan, L.Suarez, D. Suarez
Allenatore: Valverde
AMMONITI: 35′ pt Vidal, 43′ pt Marchisio, 45′ pt Lichtsteiner
Appunti su Juve-Barcellona in New York City
Cinque o sei flash per consolarsi: il virale ma esiguo tunnel di Dybala a Busquets; il cross da calcio a cinque di Sturaro per la testa di Mandzukic; Dybala che prova la fucilata, poi angolo, poi gol di Chiellini; due diagonali profonde (nelle tante parità numeriche difensive subite dalla Juventus), una di un Benatia parso in generale imbarazzato e una di De Sciglio che fa il Pessotto con Suarez.
Dettaglio più, dettaglio meno, l’esordio ufficiale in stagione ufficiosa finisce qui per i colori bianconeri. Ingiudicabile Bentancur larghissimo a sinistra, alcuni buoni scarichi, ma isolato come un pulcino. Partiva bene Marchisio, che fa comunque nel complesso meglio del Pjanic della ripresa (uno che le partenze di preparazione le soffre come pochi). Imballato Khedira, solito mistico Lemina a far minestra in mezzo al campo. Soffrono come cani Lichtsteiner e Asamoah, dei due salvarne uno giusto per completamento nella prospettiva del rendimento e del ricambio, con lo svizzero abbattuto nel vuoto dal protagonista Neymar già tre volte nei primi due minuti.
È qui che Allegri prova a riadeguare l’undici muscolare dell’inizio, abbassando gli esterni e assottigliando con scarsi risultati in riconquista il 4231 adesso diventato 451.
La configurazione a ripresa in corso, semititolari noi e semiriserve loro, sembrava poter dare di più in termini di pericolosità. Il miglioramento è stato nel globale ma non nel trovarsi e nello spaventare i blaugrana (adesso contropiedisti puri con i due Suarez), a parte i primi segnali di divertita intesa tra Alex Sandro e Douglas Costa.
Insomma, sgambata. Ma molto affaticata.
Luca Momblano