Si ferma a Bologna il filotto di successi consecutivi della Juve. Si ferma contro un avversario agguerrito e organizzatissimo, che si pone il chiaro obiettivo di fermare prima di tutto i bianconeri e poi, eventualmente, di colpire di rimessa. La prima parte del piano riesce perfettamente e il risultato è uno 0-0 fatto di tanta tattica e di pochissime emozioni.
Al Dall’Ara torna Pereyra dal primo minuto e con lui il “rombo” a centrocampo, un modulo che la squadra non adotta da tempo, ma che dimostra di non aver dimenticato, prendendo immediatamente il comando delle operazioni.
Pogba e Morata all’inizio creano non pochi problemi sulla sinistra alla difesa rossoblu. È lo spagnolo a procurarsi l’angolo dal quale nasce la prima ghiotta occasione, dopo neanche dieci minuti: Evra stacca al limite dell’area piccola e mette a lato il traversone di Marchisio.
Il Bologna difende bene, pressa e ripiega con ottimo tempismo. In più quando attacca, ha uomini di qualità, capaci di guizzi improvvisi. Ne dà prova Destro al 20′, sparando da una trentina di metri un destro potente, che Buffon respinge sui piedi di Donsah, il cui tentativo si perde lontano dai pali.
È comunque la Juve a fare la gara: i bianconeri collezionano angoli e occupano la metà campo avversaria per quasi tutto il primo tempo, senza però trovare il varco giusto per impensierire Mirante. Gli spazi sono intasati: servono pazienza, costanza e magari un’invenzione per superare il muro eretto da Donadoni a difesa dell’area.
Allegri la cerca in Cuadrado, che inizia la ripresa al posto di Pereyra, e il colombiano all’8′ mette in movimento Lichtsteiner sulla destra. Il cross dello svizzero dal fondo trova l’inserimento di Pogba, che calcia di prima intenzione, mancando la porta di poco. Il copione della gara è sempre lo stesso, ma con il passare dei minuti il ritmo dei bianconeri inevitabilmente cala e il Bologna ha ulteriormente buon gioco nel chiudere gli spazi.
Poco dopo il 20′ Allegri cambia ancora, richiamando Zaza e inserendo Dybala, ma non si vede niente altro se non un prolungato possesso palla. Giusto negli ultimi minuti la gara si vivacizza: arrivano i tentativi di Pogba da una parte e di Giaccherini dall’altra, entrambi a lato, quindi la girata di Morata, deviata in angolo da Mirante e il velenoso traversone di Pogba, che attraversa tutto lo specchio della porta senza trovare la deviazione sperata.
È tutto qui però quello che offre la partita, merito soprattutto di un Bologna tignoso come non mai. La Juve deve accontentarsi del pareggio, ma dopo 15 vittorie consecutive era quasi fisiologico che accadesse. Il campionato è ancora lungo e ci sarà tempo e modo per riprendere a marciare a pieni giri. Quelli che serviranno martedì, in Champions, contro il Bayern.
BOLOGNA-JUVENTUS 0-0
BOLOGNA
Mirante; Mbaye, Gastaldello, Maietta, Masina (28′ st Constant); Donsah, Diawara, Taider (37′ st Brienza); Rizzo (20′ st Mounier), Destro, Giaccherini
A disposizione: Da Costa, Pulgar, Stojanovic, Zuniga, Ferrari, Morleo, Brighi, Oikonomou, Floccari
Allenatore: Donadoni
JUVENTUS
Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Barzagli, Evra; Sturaro, Marchisio, Pogba; Pereyra (1′ st Cuadrado); Zaza (23′ st Dybala), Morata
A disposizione: Neto, Rubinho, Rugani, Padoin, Romagna, Lemina, Hernanes, Favilli
Allenatore: Allegri
DOPO Bologna-Juve 0-0: una buona notizia, mi sono addormentato (e quindi…)
Quando quindici più uno fa quarantasei, non vale piangersi addosso. Se poi a usufruire dello scarto di due è un pezzo d’uomo come Donadoni, la stizza per non averla vinta avendo fatto poco per meritare di vincerla vale giusto un’alzata di sopracciglia. Poi per carità, la Juve è la Juve, e nessuno avrebbe scambiato un pareggio contro il Napoli per un successo al Dall’Ara. Perché una bomba carta non la si combatte con i tre punti. Mai. Ma così va il calcio italiano, per ora e per tanto tempo ancora. Davvero difficile individuare il meglio di questo 0-0 a occhiale (Marocchi una l’azzecca: MVP dici Barzagli così non sbagli mai), bruttino come quello di Conte in tribuna, fastidioso o prezioso lo si scoprirà tra due o tre lunedì. O forse ancora più avanti. D’altronde, il lunedì che verrà sarà più vigilia di Juventus-Bayern che Napoli-Milan. Non voglio vedere radioline a Leinì. Non servono. Bastano gli highlights. Che poi abbiamo davvero mancato l’appuntamento con la partita Sturaro e Pereyra un po’ spiace. Al netto di tutte le giustificazioni del caso per loro, un po’ spersi e un po’ arrugginiti, un po’ divorati dal disegno tattico bolognese e un po’ sovrastati da giovincelli che la Juve la sognano come la sognavano loro. Diciamola una cosa, però. La Juve ha perso di base i duelli a centrocampo, il Bologna ha anche difeso a fila serrate, ma è stato aggressivo dove ci si attendeva potesse essere timido. Ovvero proprio con i centrocampisti. Bravi, perché sono bravi, convinti e affiatati. Un po’ come José Mauri l’anno passato a Parma. O forse, nel caso di questo Diawara che ha saltato tre categorie in un solo boccone, anche meglio. Comunque una buona notizia c’è: mi sono addormentato al ventesimo. La pozione di Allegri con me ha funzionato. Col Bologna solo in parte. Mi sono svegliato per il rumore del motorino di Cuadrado. E poi via, dritto in direzione Stadium. Proviamo a darla a bere ai bavaresi.
Luca Momblano.
Bologna Juventus 0 – 0 Sintesi & Intervista a #Bonucci.
Pubblicato da Superfly Videomaker su Venerdì 19 febbraio 2016