«Tutti uniti»

Il capitano smentisce ai microfoni di Juventus Tv i battibecchi post Napoli: «È un gossip palesemente inventato»

Gigi Buffon ama la chiarezza. E la sincerità. E così, quando questa mattina ha letto sui giornali di un’accesa discussione che ci sarebbe stata nello spogliatoio al termine della gara contro il Napoli, con tanto di battibecco tra lui e Medhi Benatia, ha strabuzzato gli occhi incredulo. Perché quanto riportato è lontano anni luce dalla verità: «È quel tipo di gossip, palesemente inventato, che si portano dietro le sconfitte di squadre che sembrano non avere talloni d’Achille come la Juventus. -sottolinea il capitano ai microfoni di Juventus Tv – Si cerca così di destabilizzare un ambiente e minare le certezze e l’unione di un gruppo. Sicuramente, com’è normale che sia e com’è sempre successo da quando sono alla Juve, trovo logico e doveroso confrontarsi e questo è accaduto, ma nessuno, almeno nei miei diciassette anni di Juventus, si è permesso di puntare l’indice verso qualcuno colpevolizzandolo per una sconfitta un errore e questo, fino a quando sarò capitano di questa squadra non accadrà mai. Aggiungo che Medhi è un ragazzo estremamente rispettoso e che ha sposato la nostra causa con educazione un modo di stare nel gruppo eccezionali. Mi spiace essere costretto a puntualizzarlo, ma devo farlo, perché in presenza di certe notizie, se non calunniose, quanto meno false, credo che una precisazione sia dovuta per tutelare il gruppo e Medhi, che è un ragazzo splendido».

DARE TUTTO

Ora non ci si può far distrarre dai pettegolezzi. La Juve deve ritrovare la vittoria e non lasciarla più fino alla fine del campionato: «Abbiamo dilapidato cinque punti importantissimi negli ultimi giorni, ma siamo sempre primi seppur con un margine di vantaggio risicato. Dobbiamo cercare di portarlo a fine corsa, questo è il nostro obiettivo e il nostro dovere. Una rincorsa di nove mesi come quella di quest’anno porta un enorme dispendio di energie fisiche e mentali, ma ora mancano venti giorni alla fine e quindi dobbiamo arrivare al limite delle nostre potenzialità. Se poi gli altri saranno più bravi di noi faremo loro i complimenti, perché in un campionato di 38 partite chi vince, l’avrà meritato. Ma questo è un pensiero ancora molto lontano».

QUATTRO FINALI, ANZI… CINQUE

D’ora in avanti i bianconeri dovranno affrontare ogni partita come se fosse una finale, a cominciare dalla gara di sabato a San Siro: «Quella con l’Inter è una sfida decisiva, ma lo saranno anche quella con il Bologna, con la Roma, il Verona… E ci sarà la finale di Coppa Italia Sono venti giorni nei quali dobbiamo tornare in campo con ferocia e “brutalità sportiva” e nei quali dovremo essere tutti uniti, altrimenti si fa il gioco degli avversari e di chi, nei pochi nostri momenti di difficoltà, ha sempre cercato con notizie tendenziose di creare dei problemi, senza mai riuscirci. Vorrei che anche in questo caso + noi come squadra e il popolo juventino riescano a compattarsi e a creare quel muro di protezione che ci permetta di vivere questi venti giorni da vera Juve».