«Lo Scudetto più difficile»

Questa mattina ha parlato il CEO e General Manager Sport bianconero: «I risultati hanno dimostrato il valore di Allegri».

Il giorno dopo la matematica vittoria del settimo scudetto consecutivo, ha parlato ai microfoni di Radio Rai Giuseppe Marotta, CEO e General Manager Sport bianconero. «Se il primo di questi sette Scudetti è stato il più emozionante – ha ricordato – questo è stato senza dubbio il più difficile».

Logico un pensiero su uno degli artefici principali di questo incredibile trionfo, Mister Allegri: «Al di là dell’aspetto contrattuale e formale, il rapporto fra noi ha funzionato al massimo, e credo che da entrambe le parti ci sia volontà di continuare insieme. I risultati hanno dimostrato il valore del tecnico, anche se ricordo bene che quando arrivammo a Vinovo, nel 2014, ci tirarono le uova. Noi però eravamo consapevoli della nostra scelta, e sicuri di avere risolto il problema che ci si era presentato. Allegri in questi anni si è dimostrato un vincente, capace dipreparare la squadra nel migliore dei modi a ogni partita, e di gestire al massimo i giocatori».

A cosa punta, ora, la Juventus del mito? «Per vincere l’ottavo Scudetto dovevamo prima portare a casa il settimo, e lo abbiamo fatto. Sappiamo che il sentimento e la speranza di tutti, specie dei tifosi, è indirizzato allaChampions League e l’obiettivo principale, per noi, è vincere in Europa. Quest’anno credo la Coppa andrà di nuovo al Real Madrid, che in questi anni si è dimostrata la squadra più forte: ha partecipato a quattro finali in cinque anni, e quando non lo ha fatto era stata eliminata da noi…»

«D’altronde – aggiunge Marotta – Il fatto che siamo arrivati due volte in finale di Champions League testimonia che siamo vincenti anche fuori dai confini nazionali».

Sulle novità regolamentari introdotte in questa stagione: «Era importante per noi vincere il campionato anche con l’introduzione del VAR, uno strumento ancora da perfezionare che però riduce moltissimo gli errori».

Infine: «Il bilancio in attivo? Certamente è stato un aiuto, anche perché negli ultimi 20 anni c’è stata una inversione di tendenza nella gestione dei club. Le dirigenze devono stare attente al bilancio, e non a caso, se anni fa il nostro era in perdita di 90 milioni, adesso è in utile»