Non è finita. E’ questa la notizia al 93’ di Juventus-Bayern. Non è finita ma resta complicata, complicatissima la qualificazione, specie se lo spartito della partita di Monaco sarà lo stesso di quello visto a Torino. Una partita che ha regalato spettacolo, rimpianti e tanti spunti su cui riflettere.
Il Buono – Fino al 60’ c’erano davvero poche cose buone di cui parlare a favore della Juve, tante, invece, per quel che riguarda il Bayern. Una squadra straripante che ha dominato trequarti di gara con testa, gambe, pazienza e senza difesa. Poi Dybala ha cambiato gli scenari. Buoni, infatti, sono stati solo gli ultimi 30 minuti giocati dagli uomini di Allegri, senza paura, con personalità, con la tenacia di Mandzukic e voglia di rivalsa. Buono come il pane è stato il gol di Sturaro che tiene a galla il passaggio del turno. Certo, è da pazzi pensare che questa Juve andrà a Monaco a vincere, infatti, ne servirà un’altra con più coraggio, meno pressione e determinazione. Buono, ottimo è stato l’approccio alla gara di Hernanes che nel secondo tempo ha aiutato non poco la squadra.
Questi i suoi numeri:
87,3% passaggi riusciti; 8 duelli vinti; 5 palloni recuperati, 5 contrasti vinti.
Meglio di Marchisio (61,5% passaggi riusciti, 3 duelli vinti e 2 palloni recuperati) e Khedira (77% passaggi riusciti, 3 palloni recuperati). Una soddisfazione importante per il brasiliano, spesso denigrato e preso in giro dai suoi tifosi.
Il Brutto – Poteva andare peggio, ma il 2-2 sicuramente non è un bel risultato. In Germania urge una vittoria o un pareggio con un minimo di 3 gol per passare, supplementari permettendo. Orrendo è stato il primo tempo della Juventus nel quale la paura e il nervosismo hanno condizionato la prestazione. Baricentro basso e mai la forza di ripartire o alzarsi per chiudere subito gli spazi. Troppo preoccupati dagli attaccanti bavaresi. Preoccupazione sacrosanta, ma non puoi pensarci per tutta la partita. Il vantaggio del Bayern è stato quasi inevitabile. Un vizio, quello di “svegliarsi tardi”, che ha spesso caratterizzato il destino europeo della Vecchia Signora. Imporsi sui tedeschi non era facile e mai lo sarà, ma se regali un tempo, le difficoltà si moltiplicano più delle cellule. Non è atteggiamento da grande squadra e che vuole vincere la Champions. Brutto infine è stato l’arbitraggio, decisioni che esulano dallo spettacolo visto in campo ma che hanno in qualche modo deciso il match. Vedi il primo gol del Bayern, vedi il rigore negato alla Juve. Fattori che in partite del genere fanno la differenza, inutile negarlo.
Il Cattivo – Semplicemente Mario Mandzukic. Mostruoso il 17 bianconero che per tutta la partita si è battuto come un leone a destra e a sinistra richiamando diverse volte i compagni perché lo seguissero. E’ suo l’assist per Dybala e c’è il suo zampino nel gol del pareggio e c’è tanto del suo se oggi commentiamo un 2-2. Non si è mai risparmiato, nemmeno nel faccia a faccia a muso duro con Lewandowski. A Monaco serviranno 11 Mandzukic, serve quel carisma lì per battere una squadra più forte e preparata della tua. Il divario tra Juve e Bayern è ancora netto, la partita di Torino ha dimostrato questo. La gara di ritorno però offre una nuova chance ai ragazzi di Max Allegri, una nuova prova per crescere con la consapevolezza che servirà tutt’altro piglio. Tutto è in gioco, palla al centro.
di Damiano Giordano