A Marotta il WFS Industry Awads – Best Executive

L’amministratore delegato bianconero premiato questa sera a Madrid alla presenza del gotha del calcio europeo e mondiale

Giuseppe Marotta è il miglior manager calcistico d’Europa. A decretarlo ufficialmente è il WFS Industry Awads – Best Executive, il riconoscimento assegnato quest’anno all’amministratore delegato della Juventus e consegnatogli dal Presidente della Liga Javier Tebas, durante la cerimonia tenutasi questa sera al Teatro Goya di Madrid, alla presenza dei rappresentanti di FIFA, UEFA, CONCACAF, CONMEBOL, ECA e dei più prestigiosi club del calcio europeo e mondiale.

Tra i candidati anche Jose Angel Sanchez e Ferran Soriano, amministratori delegati di Real Madrid e Manchester City, ma la giuria, anche tenendo conto degli indicatori KPI (Key Performance Indicator) per quanto riguarda la finanza, le operazioni, gli investimenti e l’innovazione, ha individuato in Marotta il manager che più di ogni altro, con il suo operato, ha permesso al proprio club di crescere e ottenere grandi risultati, grazie ad un utilizzo efficacie delle risorse a disposizione.

«Sono lusingato – ha sottolineato l’amministratore delegato bianconero – Sicuramente senza la Juventus, senza la fiducia che il Presidente Agnelli mi ha concesso nel 2010 non sarei arrivato a tanto e devo sinceramente ringraziare tutti i miei collaboratori, la cosiddetta “squadra invisibile” che mi ha supportato. È un premio per tutta la Juve. Quanto pesa l’arrivo di Ronaldo in questo successo? Beh, è sicuramente stato un acquisto straordinario, il cui merito va ascritto al Presidente, a Nedved, a Paratici. Un campione del genere potrà darci spinta e motivazioni ulteriori: abbiamo il sogno di raggiungere un traguardo prestigioso e speriamo di tornare a Madrid per realizzarlo quest’anno».

La cerimonia di premiazione ha concluso la giornata di lavori del World Football Summit, cui ha preso parte anche il Presidente della Juventus e dell’ECA Andrea Agnelli che, durante il suo intervento, ha sottolineato come «la voce dei club dovrà essere ascoltata quando si procederà alla compilazione del calendario internazionale dopo il 2024, perché sono i club gli unici attori del panorama calcistico ad assumersi il rischio di impresa».

«Dobbiamo guardare al futuro e considerare cosa le generazioni future vorranno vedere e che esperienze vorranno vivere – ha proseguito Agnelli – chiedendoci se il modello attuale sia sufficiente a far sì che il calcio rimanga lo sport più seguito a livello globale. Si dovrà giungere ad una soluzione condivisa per permettere a questo bellissimo gioco di continuare ad essere il migliore del mondo».