Quando si tratta di calciomercato, è tutto un chiacchierare dal quale bisogna sottrarsi il giusto e asciugare il giusto. Non sempre è possibile agire sulla cosiddetta controverifica, anzi quello è il momento del BINGO dentro il cuore del giornalista, anche se consapevole che a volte neppure basta una prima firma vincolante e che in questo mestiere l’ultima curva corrisponde quasi sempre alla penultima (fattore del quale sono ancora più consapevoli gli stessi dirigenti addetti alle trattative).
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Perché questa intro? Perché dobbiamo sempre fare mente locale e conoscere la natura del materiale che stiamo maneggiando. In questo caso materiale addirittura di poco precedente alla subitanea separazione con Beppe Marotta. Il soggetto è Sergej Milinkovic-Savic, centrocampista o altro della Lazio, una delle due missioni principali dell’ex amministratore delegato a ridosso dell’estate insieme alla cessione a titolo definitivo (preferibilmente lucrativa) di Gonzalo Higuain su decisione collegiale. In estate, per tutta una serie di motivi non necessariamente imputabili allo stesso Marotta – che fino a prova contraria non fa le trattative con se stesso – le due situazioni non si sono sviluppate come si riteneva potessero. Nello specifico, per Milinkovic pre-Mondiale Lotito non è mai sceso sotto i 150 milioni di euro di valutazione e per Milinkovic post-Mondiale ha aperto a possibili club (risulta ci abbia provato, magari goffamente, soltanto il Milan di Leonardo) che a questa cifra arrivassero attraverso robusti bonus come si dice genericamente “facilmente raggiungibili”. La storia postuma la conosciamo così com’è: il serbo è rimasto, non senza un pizzico di giusta delusione, in biancoceleste siglando poi in autunno un rinnovo di poco superiore ai 3 milioni a stagione.
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C’è però un seguito alla chiusura del calciomercato del 17 agosto scorso. Edè proprio “firmato” Marotta a metà settembre: il dialogo con la Lazio (Tare ha fatto da mediatore su volontà del calciatore) ha portato dei frutti. Juventus e Lazio, attraverso la parola di due dirigenti che hanno il potere di firma – appunto Marotta e Lotito – sarebbe stato raggiunto un accordo di massima che consegna un potere di acquisto da parte della Juventus (salvo offerte ufficiali di entità maggiore) esercitabile a partire da gennaio 2019 per acquisire le prestazioni sportive di Sergej Milinkovic-Savic. La cifra prestabilita sarebbe di 110 milioni, pagabili in almeno tre esercizi.
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Si tratterebbe quindi di un accordo piuttosto specifico, magari non vincolante ma significativo, dopo che in estate la Juventus si era spinta fino a offrire 70 milioni cash, in quel caso ritenendo di poter sacrificare uno tra Pjanic e Dybala (il primo subissato di offerte, il secondo in bilico per eventuali offerte sopra i 90 milioni di euro). Un accordo che si suppone possa persistere, passando dunque tra le mani di Fabio Paratici il quale potrà agire come meglio ritiene. Certo è che Milinkovic-Savic piaceva proprio a tutti, uno dei rarissimi profili che “metteva d’accordo chiunque in società, a tutti i livelli”. E certo è che Paratici nella seconda parte della stagione 17/18 lo fece ripetutamente seguire sul campo da almeno due osservatori alla volta, magari anche all’insaputa gli uni dagli altri. Personalmente, credo bene che il discorso Pogba sia parallelo ma sovrapponibile, e che inciderà in modo significativo sulle intenzioni della Juventus rispetto a un profilo “monstre” – a prescindere dalle prestazioni che attualmente sta fornendo nella capitale – come quello di Milinkovic-Savic.
Luca Momblano.
Il rinnovo di Mandzukic? Fino alla fine…
Si torna a parlare di un ulteriore rinnovo per Mario Mandzukic.
Il croato è riuscito in questi anni a scaldare i cuori di noi tifosi: il suo essere un combattente nato, il non mollare mai, il sacrificarsi sempre a beneficio della squadra e sull’altare di schemi tattici che talvolta lo hanno penalizzato ne hanno fatto una delle bandiere della Juve di questi anni.
Il suo volto tirato, cattivo, arcigno è presto diventato il simbolo della Juve combattiva, una raffigurazione plastica del motto “fino alla fine”.
E MM17 ha anche continuato a segnare nonostante molto spesso (troppo?) si trovasse lontano dall’area di rigore; suoi molti gol decisivi e spesso simbolici, come il pareggio della speranza a Cardiff e la doppietta al Bernabeu lo scorso anno nella battaglia per la rimonta.
Ora il club bianconero vuole tenerlo legato a sé e si parla di un rinnovo per un altro anno, fino al 2021 (essendo il giocatore già contrattualizzato anche per la prossima stagione); acquistato a 23 milioni nel 2015, Marione è ancora in carico per circa 8 ed è alla sua quarta stagione in bianconero e questo ulteriore ritocco di contratto può essere forse letto come un gesto di gratitudine della Società e un modo per confermare una “colonna” dello spogliatoio.
Per un classe 1986 è improbabile che vi siano progetti tecnici ambiziosi su di lui, ma non è escluso che la Società voglia altresì “valorizzare” un asset che forse, in uno dei prossimi turni di mercato, potrà comunque essere oggetto di interesse, qualora invece le strade dovessero separarsi.
Non manca chi storce il naso per un ingaggio comunque elevato (dovrebbe essere 5 milioni netti) per un calciatore di 32 anni.
Di certo, però, c’è una cosa: noi ti vogliamo bene, Marione!
Leonardo Dorini.