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Juve-Manchester: tanto incazzati quanto soddisfatti

Il dibattito successivo ad una gara come Juve-Manchester UTD rischia di essere assolutamente piatto e livellato verso il basso, da qualunque punto lo si affronti:

A. La colpa della sconfitta contro lo United è la sfiga, i pali, i rimpalli, gli autogol. UMH…
B. La colpa del KO è il demone conservativo che detta ad Allegri il cambio Barzagli. UHM
C. La colpa dei due calipponi finali è la scarsa precisione/lucidità in avanti. UHM…

E’ divertente (e banale) notare come i biechi risultatisti esaltati per l’1-2 contro il Tottenham a Wembley l’anno scorso (gara dominata dagli Spurs con miracoli di Buffon, errori di Kane e compagni e 2 gol nostri con 2 tiri in porta) ora invocano la sfortuna, gli episodi, i tocchettini in attacco.

E’ altrettanto divertente (e sorprendente) osservare gli illuminati amanti del belgioco che esaltano le grandi prove di squadre dominanti (il Napoli di Sarri, il City di Guardiola o il Tottenham di Pochettino contro di noi) beffate nel risultato in modo immeritato, che ora si lamentano dell’ultimo cambio al 80°, del fatto di non aver continuato a spingere, solo perché abbiamo concesso 1 tiro e 2 gol.

In assoluto quello che più mi diverte (nell’ambito amaro di un KO) è leggere le analisi “emotive”: “superficiali“, “svagati“, poco “cinici“, “polli“, il tutto inscritto nella classica “Maledizione della Coppa“.

Mettiamoci d’accordo: o siamo risultatisti (e allora attacchiamo al Televideo e osserviamo che Allegri ha passato 9 gironi su 9 in carriera e ha centrato 2 finali di UCL in 4 anni) o siamo mai schiavi del risultato (a Novembre) e apprezziamo una Juve mai così bella e dominante a questo punto dei gironi.

O crediamo nella sfiga e nella maledizione, e allora tanto vale non incazzarsi visto il destino già scritto, o ci ricordiamoche questo girone poteva essere compromesso dopo la spettinata di Ronaldo a Murillo; o ci attacchiamo ai pali di Khedira e Dybala o consideriamo anche quello all’andata di Pogba.

Possiamo azzardare che la colpa del KO sia -mischiando tutto-: la scarsa trasformazione del buon volume offensivo (23 tiri a 9, ma solo 3-3 tiri in porta, più i 2 pali), unita a dose di sfortuna (2 pali, l’autogol) e una gestione del finale eccessivamente prudente con l’ingresso di Barzagli.

Concentrarsi su un solo cambio e su un uomo è però la cosa più ridicola di tutte.

Negli ultimi 15′ gli ottimi Pjanic, Cuadrado e Bentancur (invitati spesso ad avanzare dalla lunghezza dello United) erano sfiancati e facevano male sia filtro che possesso e, in quei momenti in cui la dominanza fisica di Pogba diventava determinante (ottime sponde per Martial e Sanchez), il più fresco ed esperto, Matuidi, commetteva una sciocchezza puerile. Va detto che il calo di Pjanic, Bentancur e Cuadrado era fisiologico viste le tante gare di fila per gli acciacchi di Costa, Berna, Mandzukic, Can e Khedira, e che proprio Khedira e De Sciglio non avevano i 90′ nelle gambe dopo i lunghi stop.

Quindi alla fine quei 3 sono calati, Ronaldo e Dybala hanno aiutato poco, Szczesny non è stato miracoloso (come De Gea all’andata) su Mata ed è stato dannoso nel 1-2, Bonucci e Sandro si sono associati alla frittata. Eppure niente, ci si concentra solo su Barzagli (e Allegri).

Mettere Barzagli e abbassare la squadra sarebbe stato un “segnale”, ma quando Allegri ha fatto l’opposto (mettendo Douglas Costa e non Barzagli) abbiamo rischiato lo stesso nei finali (si chiama “calcio”, eh!) o, al contrario, pochi mesi fa a Wembley con Barzagli la sfangammo, come a Valencia (Rugani per Costa) o all’Old Trafford (Barzagli all’81° per Cuadrado). In quel caso il forcing reds, dopo il palo di Pogba, produsse un paio di tiri di Martial e Lukaku e 4 corner. Con un colpo di Martial o un autogol da corner la reazione OVVIA sarebbe stata: l’abbiamo buttata per colpa di Allegri che ha tolto Cuadrado e messo Barzagli! Nessuno fiatò, invece.

Idem, al contrario, se Mata fosse stato meno bravo o Barzagli avesse spazzato la palla persa che dà la punizione dell’1-2, non avremmo nemmeno fatto caso al calo del centrocampo e alla gestione del finale.

Cosa resta allora?

I gol concessi? La Juve ha subito 5 gol nelle ultime 5 (Genoa, Empoli, Cagliari, UTD a/r) e 10 gol in 15 gare. Troppi. Ma nel primo terzo della stagione la Juve subisce sempre più gol. L’anno scorso di questi tempi ne beccavamo a grappoli (14 nelle prime 13 di A e 5 nelle prime 4 di CL), poi abbiamo stretto i bulloni e preso 1 solo gol in 17 gare di A. 3 anni fa all’inizio prendevamo sempre gol al primo tiro, da Chievo, Roma, Napoli, Sassuolo, poi abbiamo piazzato una striscia di 24 vittorie su 25 e il record di 10 gare senza subire gol. 5 anni crollavamo a Firenze, con 4 gol subiti in 20′, prima di fare 102 punti. Sembravano tutti segnali incontrovertibili, eppure…

Quest’anno poi, rispetto agli anni passati, giochiamo in modo “differente”, con due terzini costantemente proiettati in attacco e un tridente con almeno due uomini poco interessati alla fase di non possesso. Proviamo giocate più audaci, fin dalla nostra area, con Bonucci, con Cancelo, per cui ci sta subire di più. Eppure, fino al 83° di ieri sera la Juve era l’unica squadra di UCL a punteggio pieno senza gol subiti.

Cosa resta quindi, davvero?

Gli applausi alla vecchia volpe Mou che vince l’ennesima gara soffrendo, giocando male e sfruttando cross, palle da fermo e stazza fisica. Ma soprattutto, lato nostro, una gara da 3-0, una Juve sempre più convinta alla ricerca di un’evoluzione di gioco dominante, audace, convincente, europea.

Se penso alla gara di ieri rosico, sto male. Se penso alle gare contro Moenchengladbach, Lione, Siviglia, Lisbona, Olympiacos e riguardo i primi 80 minuti di iera sono IMMENSAMENTE soddisfatto. Mi godo un Cristiano di un altro pianeta, un Dybala più costante, un Bentancur che fa passi da gigante, perfino il rientro di un Khedira accettabile, e l’evidenza di aver annichilito (fino a 7 dalla fine) la squadra più ricca del mondo senza Costa, Can, Cancelo, Matuidi, Bernardeschi e Mandzukic. Non il Galtasaray, l’Olympiacos o la Dinamo Zagabria, ma Pogba e soci.

E, risultato a parte, ampiamente rimediabile, il futuro mi pare radioso proprio perché perfettibile.

Sandro Scarpa.

Viste da Sud. Juventus – Manchester United o “dell’ingiustizia del calcio”

Si ripropone il dialogo tra un palermitano e una catanese, autori di Juventibus, che commentano dal vivo in chat le alterne fasi dello strano match tra Juventus e Manchester United.

Valeria Arena: Si inizia così, con quello sguardo di Paul…

Giuseppe Gariffo: Si inizia così, ma Juventus-Man United mi ricorda “la Juve più forte di sempre”, quella dei miei 17-18 anni. Per me c’è anche una simmetria, perchè adesso ho il doppio di quegli anni e forse “la Juve più forte di sempre” è tornata. O forse ci stiamo solo illudendo? Questa sera avremo qualche indizio in più per capire. Di certo una domanda ce l’ho: ma che ci facciamo noi a casa? Perchè non siamo a Torino?

Valeria Arena: Il fatto è che mi sono giocata tutte le ferie a disposizione e mettermi in malattia nascondendo sotto il letto un fantoccio delle mie sembianze al posto mio, a proposito di adolescenza e anni dimezzati, non mi sembrava proprio un’idea geniale. Comunque la vera notizia della serata è il ritorno di Pogba. E di Khedira. Quale ti emoziona di più?

GG: Entrambi. Il primo perché appartiene a quella stretta schiera di calciatori che illuminano sempre la scena. È stata un’emozione averlo con noi. La maglia bianconera in un altro periodo storico gliel’avremmo cucita addosso. Oggi contano i “dobloni” degli sponsor, ma confido che possa tornare un giorno, anche perché secondo me un po’ gli manchiamo. Khedira mi emoziona per altri versi: un po’ perché è di quelli che più spesso attirano, lo ammetto, le mie imprecazioni; ma anche, per altro verso, perché spesso, dopo periodi di inattività e meditazioni, Sami gioca le sue migliori partite: il suo problema infatti era che ultimamente non si infortunava più!

VA: Se gli manchiamo non lo so, ma dalle immagini del prepartita mi pare evidente che abbiamo un posto speciale nel suo cuore. Sai, ormai l’intensità di una storia d’amore si misura in foto, video e selfie. Settimana emblematica.
In ogni caso, pur essendo una sua vedova, l’unica di cui lo sia, non credo nei ritorni, non funzionano quasi mai. Focalizziamoci sul nuovo, tipo questo gran Bentancur

GG: Ah beh, su don Rodrigo con me sfondi una porta aperta. Ha un’autorevolezza in queste partite che fa spavento. La scuola della Bombonera. Si addormenta più con le piccole. Ma, anche se ogni scarrafone è bello a mamma soje, Paul è tuttora altra roba, ammettiamolo. E come per Bonny, derogherei ai sani principi sulle minestre riscaldate. Piuttosto, Cristiano stasera deve segnare. È ora

VA:Vabbè ma Bonnie non era mica andato via, stava sul pianerottolo col broncio ad aspettare, ma questa è un’altra storia.
Ora dico un’eresia e mi assumo tutte le responsabilità: quando vedo passare tutte quelle palle davanti alla porta e nessuno che le sfiora neanche per sbaglio, io penso a Icardi. Perdonami signore perché ho peccato. Piuttosto, ho un brevissimo off-topic.

GG: beh, Icardi ci sta. Ma senza andare troppo lontano con la mente e la moralità, io ripenso a Gonzalone. Ma sempre lì siamo. È il prezzo per avere CR7, questa mancanza. Ed è un prezzo che pago volentieri. Ma stasera voglio fare un Siiiiiuuuuu! Sarà nel secondo tempo? Nel primo tanto piacere per gli occhi, ma senza happy ending.. Bellissimo l’off-topic. Grazie ❤️

VA: Cose belle, fa piacere che ogni tanto accadano. Ritornando a noi, abbiamo gente integra in panchina o dobbiamo stringere i denti?

GG: Cancelo e Mandzukic, a naso, potrebbero aggiungere qualcosa. Più il primo, perché Mario in genere dalla panchina è dannoso. Joao tanta roba, ma non so se sia in condizioni accettabili. Per me basta insistere così, magari con meno halma negli ultimi sedici metri.

VA: “Chi ha fatto palooo?!” Paulino ci sta prendendo gusto in questa Champions, speriamo mantenga il livello e la testa. Chiellini al solito fondamentale è mostruoso, ma si parla sempre troppo poco di De Sciglio, che comunque zitto zitto, mogio mogio, il suo lo fa, eh

GG: Stasera perfino meno mogio del solito. Ricordi che Momblano promise una cena con lui a tutta Juventibus al primo 7 in Champions di Mattia? Nel caso prendiamo l’aereo e andiamo, lo sai

VA: Certo, le dichiarazioni di Momblano ce l’ho tutte conservate in un faldone che tengo gelosamente sotto il cuscino. Tipo libro della buonanotte. E solo grazie a lui se ho imparato a dargli fiducia.
Intanto gol pazzeschissimo di Cristiano

GG: Siiiiiiuuuuuuuu!!!!

VA: Primo gol con la maglia Juve in Champions allo United, la vita dà sempre soddisfazioni. Basta saper aspettare. Ma davvero non segnava da quel rigore maledetto!?

GG: Essì… L’azione è stata la sintesi di un’estate trascorsa a scrollare, ad aggiornare Twitter, a stalkerare Momblano per avere le news, a mappare gli aerei per vedere quando atterrava Andrea Agnelli sul Peloponneso, a tranquillizzare Stefano perché gli portavano via Caldara. Tutto in due tocchi: lancio di Leo, tiro al volo di Cristiano. Che bellezza! E può solo essere la caparra

VA: Ma se Bonnie è un docente di Harvard, Cuadrado chi è? Cos’è? Quello che disturba e va dietro la lavagna, no?

GG: Di Cuadrado ogni tanto chiederei a Vittorio Sgarbi, ma gli si vuol sempre bene. Piuttosto, quanto lì stiamo scherzando adesso? È davvero un furto che perdano solo 1-0

VA: Stai buonino ché manca ancora tempo e Chiellini sta dispensando perle. I cambi con Barzaglioni, invece, ormai un grande classico a cui non si può rinunciare. Ecco…!

GG: Faccio fatica a non essere scurrile. Che ingiusto a volte il calcio! Ma polli noi a non chiuderla. Come quasi sempre dominiamo ma non nel punteggio. Magari dopo questa diventiamo più cattivi.

VA: Che ti devo dire ora? Che imbecilli (noi), questa serata la chiudo così.

GG: Si chiude con l’applauso a Paul. Un deja vu di alcuni mesi fa. Da mesi che sento battute su questa cosa, oltretutto. Ce la siamo chiamata. Lo rivedremo alla Continassa, mi sa

VA: Vabbè, rimandiamo. Ora testa al Milan ché c’è pure un Gonzalo da applaudire

GG: Speriamo non così…

Re Cristiano e altri motivi per non preoccuparsi

cristiano

Si parla fin troppo spesso di sconfitta salutare, necessaria, dalla quale imparare qualcosa e via dicendo; posto che questa è probabilmente una di quelle cadute che davvero possono essere utili a riportarci sulla terra, è interessante soffermarsi come la Juventus esca con più certezze che dubbi dalla partita contro il Manchester United.

Pur potendosi accontentare del pari, e con tutte le attenuanti del caso (diversi giocatori al rientro da un infortunio, centrocampo e attacco praticamente contati, assenze pesanti come Douglas e Cancelo), la squadra di Allegri è scesa in campo a imporre il proprio calcio, il proprio ritmo, a definire un proprio contesto sulla partita al quale lo United non ha potuto che adeguarsi.

Come sottolineato ieri notte da Sandro Scarpa, è inoltre interessante constatare come la Juve abbia fatto tesoro della lezione della partita d’andata, che l’ha vista arrivare agli ultimi minuti in debito d’ossigeno: i bianconeri sono partiti piano, gestendo la gara senza alzare i ritmi se non con gli strappi di Dybala e Cristiano, dalla mezz’ora in poi hanno lentamente quanto inesorabilmente alzato i giri del motore, fino a diventare nella ripresa totalmente ingiocabili per un Manchester United del tutto in bambola e salvato, diciamo le cose come stanno, da due episodi estemporanei.

Siamo nella fase a gironi, la nostra squadra ha già un’identità ben precisa, abbiamo dominato due partite contro una big continentale come lo United vincendone solamente una per colpa di qualche cruciale, sanguinoso dettaglio, restando comunque in testa al Gruppo H; come si fa a non pensare che la strada intrapresa sia quella giusta?

In tutto ciò, un’importanza imprescindibile la riveste il nostro numero 7, che ieri sera ha deciso di regalarci il suo primo gol europeo in una maniera non troppo banale:

👏👏👏

Il lancio di Bonucci è chirurgico ma lunghissimo, già prevedere dove cadrà non è semplice,impattarlo al volo è da fuoriclasse, colpire un pallone che arriva da centrocampo con quella coordinazione, quella potenza e con l’avversario addosso è assolutamente INUMANO. Il video qui sopra, in particolare il terzo replay, fa capire quanto Cristiano sia concentrato sulla palla e quanto Lindelof, De Gea e la porta stessa siano accessori non fondamentali nella genesi di tale prodezza: Cristiano guarda il pallone partire e capisce che può essere buono, per una frazione di secondo (quel tanto che basta per staccare Lindelof) carica a testa bassa, una volta superato il marcatore CR7 si gira e non stacca MAI gli occhi dalla palla se non quando se la ritrova ad altezza spalla. Fateci caso: Cristiano guarda la porta solo quando ha praticamente già segnato.

Ridurre la partita del fenomeno lusitano a tale prodezza sarebbe comunque ingeneroso; Cristiano Ronaldo nell’arco di tutta la gara ha aperto spazi, lanciato contropiedi, creato situazioni pericolose e messo nitidamente in porta i compagni per quattro volte. Non fosse stato per la mira imprecisa degli altri bianconeri, saremmo qui a parlare di uno one man show.

Al 19′ mette Khedira davanti al portiere con una sponda di testa di altissimo livello, il tedesco non ha più lo scatto dei giorni migliori (in realtà non sembra neanche crederci più di tanto), e viene anticipato.

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Alla mezz’ora Cristiano ci riprova con Sami; ottimo l’uno-due con un ispirato De Sciglio, il cross è come sempre al laser, il numero 6 però spreca mandando la palla sul palo.

⚽️

Al 67′, appena dopo il gol, Cristiano riceve palla largo a destra, approfitta della passività (e della paura?) della retroguardia mancuniana per entrare in area con un doppio passo e servire Pjanic, che calcia angolato ma poco potente.

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Al 74′ CR7 riceve palla da Cuadrado, attira su di sé due uomini e con una finta semplice e disarmante permette al colombiano di concludere da solo a centro area, con risultati da matita rossa.

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In pratica, tolta la traversa di Dybala, Cristiano Ronaldo ha messo lo zampino in TUTTE le azioni più pericolose della Juventus. Chi si aspettava una prestazione da giocatore totale anche in Champions League non può che essere soddisfatto (anche alla luce dell’ottima gara d’andata), chi era perplesso sull’adattabilità del fuoriclasse portoghese alla Juventus dovrà constatare che, alzatosi il livello di gioco della Juve, si è alzato notevolmente anche quello di Cristiano. In realtà è vero anche il contrario: grazie alla presenza di Ronaldo, alle sue doti tecniche ma anche alla pressione psicologica esercitata sugli avversari, la Juventus sta giocando il miglior calcio da quando è risalita dalla Serie B.

Non siete ancora tranquilli riguardo a ieri sera? Date un’occhiata agli expected goals (qui la spiegazione) di Juventus – Manchester United:

In estrema sintesi, ieri sera la Juventus ha prodotto più del quadruplo delle occasioni rispetto al Manchester United, andando al tiro molto più spesso e da posizione più favorevole rispetto agli ospiti; al contrario della scorsa stagione, dove per lunghi tratti la Juve ha raccolto addirittura più di quanto seminato, in questi mesi i bianconeri stanno producendo un volume di occasioni mostruosoconcretizzandone una minima parte nonostante il grande valore dei propri interpreti. Nel corso del tempo è probabile che le due statistiche andranno ad allinearsi, la Juve segnerà di più e magari creerà qualcosa in meno, è un trend che va invertito ma senza la smania del risultatismo ad ogni costo, non se attraverso il gioco si riescono a produrre così tanti pericoli.

Ah, indovinate un po’ chi è il giocatore che produce più occasioni?

Alex Campanelli.