Juve, odio, media e social: ci arrendiamo

Tempo fa ho scritto un Manifesto dello Juventino resistente in cui ponevo due semplici quesiti:

– A cosa serve segnalare che viviamo in un #ContestoSociale che odia i modelli vincenti?”

– Perché sprecare energie dietro un mondo antijuve quando il campo, l’unica cosa che conta, mi dà sempre ragione?

La risposta è banale: è doveroso riequilibrare la grande muraglia antijuve che infanga un dominio di campo ed extra-campo costruito su competenze e duro lavoro; è necessario difendere non tanto la verità (più sfuggente di quanto noi tutti pensiamo), ma un sacrosanto punto di vista dalle storture a senso unico di chi canalizza verso la Juve un odio sociale ancorché sportivo.

Lo juventino ha ormai anticorpi contro ogni attacco dall’alto (media) e dal basso (social o bar sport) perché negli anni le sentite tutte: attacchi al presidente, al singolo dirigente, allenatore, calciatore, alla tifoseria da stadio e non, alle società amiche, al sistema connivente, agli arbitri, al VAR, dall’attacco più alto e potente –Presidente mafioso- al più basso e tragicomico –la gestione dei cartellini-.

Ormai la panoplia antiJuve è tale che francamente non ne vale più la pena. Ci arrendiamo!

Sappiamo che ogni sciocchezza sarà usata CONTRO di NOI e ogni grave colpa diventerà lieve pagliuzza per gli altri. Non vale più la pena di usare il cliché “a maglie invertite”, ormai stantio a quasi 15 anni da Calciopoli. Ci arrendiamo. Andiamo oltre. Voliamo alto. Pensiamo a noi. 

Badiamo a migliorarci (mi ci includo in quanto becero agitatore di social). Siamo i tifosi della squadra migliore, conquistatrice, quasi colonizzatrice. Miglioriamo noi stessi, gli altri non lo faranno o forse l’hanno già fatto, non importa. Ecco alcuni spunti.

 1. BASTA “SE CAPITASSE A NOI, SAREBBE L’APOCALISSE!”  

Lo abbiamo già visto. E’ capitato a “noi” il gol di Muntari, è arrivata la “goal line technology“, e abbiamo vinto lo stesso. E’ capitato a “noi”, come a tutte le altre di avere favori e torti, è arrivato  il VAR e rischiamo di vincere già a Gennaio. Ci sono capitate fortune arbitrali veniali e si sono mobilitate piazze e parlamenti, ma sappiamo perché: siamo i più forti, è ovvio che siamo sotto l’occhio di chi vende giornali, chi guadagna coi clic e l’indignazione, chi cerca un consenso di pancia.

Ma tutto ciò è una fortuna! E’ bello essere quel “noi” del “se capitasse a noi“. Può essere fastidioso sentire svilire meriti e passione, ma vuol dire che vinciamo e godiamo e neghiamo sogni e passioni altrui. Non siamo affatto più passivi o meno rancorosi come tifosi, anzi se “capita agli altri” siamo i primi a recuperare video, fotogrammi e martellare dal basso sperando che il messaggio arrivi all’alto (i media). Ma in fondo, a cosa importa? Loro continueranno a solleticare la pancia altrui, così come solleticano la nostra in altri modi. Basta col “se capitasse a noi“, è successo già. Meglio essere proprio noi quel “noi”.

 2. BASTA “I MEDIA CE L’HANNO CON LA JUVE!”  

Se tutte le tifoserie dicono “i media ce l’hanno con noi!” noi, che siamo più lucidi perché abbiamo la pancia pienissima dovremmo ragionare. I media ce l’hanno con noi perché è facile agitare il popolino contro i modelli vincenti? Perché sono romano-centrici o milano-centrici? Perché l’anti-eroe che abbatte il tiranno fa simpatia? Verissimo! Ma sono vere anche altre dinamiche che portano i media dalla nostra parte: i tifosi Juve sono il pubblico più numeroso, che fa vendere quotidiani, fa clic, ha il telecomando. Ogni media sportivo può essere disonesto o fazioso, ma abbandona maglie e colori quando si parla di SOLDI. Ecco perché la Gazzetta parla OGNI GIORNO del “Grande Campione” Ronaldo, perché Sky dà l’idea agli “altri” di essere SkyJuve, perché Caressa, tra un “vallo a rivedere” e un algoritmo speranzoso, esclama “la Juve più forte di sempre?” anche dopo aver faticato col Frosinone. E’ facile, è mercato, è marchetta.

C’è un 50% di tifosi antiJuve stanco di illusioni e “solleticato” solo dal tema “LaJuveRubba” o da “CRSEX”, con i media fanno cash e clic. Poi c’è l’altro 50% di juventini non interessati dai temi arbitrali ma appagati da news sul “Grande Campione” o sulla “Grande Juve”. Ecco. Riteniamoci fortunati. Quando (parentesi breve) vinceva l’Inter si leggevano alternati i titoloni “Aiuto all’Inter” e “Grande Inter“. Ora tocca a noi, come sempre, da decenni, rassegnamoci e speriamo sia sempre così. Finché leggeremo “La Juve Rubba” alternata a “Grande Juve” le cose andranno alla grande. Non ci lamentiamo, cambiamo canale, non clicchiamo, premiamo sempre chi parla di calcio e lo analizza e segnaliamo chi è fazioso e disonesto.

 3. BASTA “PUNISCONO SOLO NOI!”  

E’ patetico (ma scontato) canalizzare odio e ignoranza nel calcio, allo stadio e sui social, ed è ridicolo che alcuni si sentano “più vittime” di altri, è pericoloso confondere becera ignoranza da stadio con razzismo insito in una tifoseria, ma ciò che è davvero ignobile è fare la gara su chi sia peggiore, i distinguo su cosa sia più grave, su cosa venga punito di più o di meno.

Può infastidire che un coro juventino sul sapone valga 15mila e uno interista sul Vesuvio valga 10mila, che la Curva Juve sia chiusa e quella Napoli che canta “Torino in fiamme” sia lodata. Ma sapete cosa? Non mi importa NULLA! Penso alla mia società, alla mia squadra. Se la mia società viene multata, perché alcuni suoi tifosi sono “becera feccia” e la ricattano, mi amareggia, ma mastico e ingoio. Perché so che la mia società saprà, col tempo, rimediare, lottando contro le norme FIGC e adattandole alle nuove tecnologie; perché so che la mia società può pagare 10-15-50mila euro senza problemi; perché se la mia società -con grave ritardo e solo dopo il fattaccio- sta lottando contro quella parte di tifoseria che la ricatta, alla fine vincerà. E voglio che il resto della tifoseria organizzata e non (la parte migliore o anche solo “normale”) alla fine sia contenta. Quindi incasso, mastico e ingoio. Senza fare la conta delle punizioni altrui, non mi interessa e non mi riguarda. ACCETTO che la mia “feccia becera” sia condannata e porti a multe esemplari, perché aspiro ad eliminarla e perché la mia società, anche se responsabile solo in modo oggettivo, DEVE essere esemplare.

 

 4. BASTA “SIAMO MIGLIORI DI LORO!”  

Sono napoletano. Non sono orgoglioso di essere nato in un luogo piuttosto che in un altro. Non sono MAI stato discriminato in vita mia. Non mi feriscono i cori sul Vesuvio (e tutta la mia famiglia ci vive lì) o sul sapone. Trovo siano cantilene ignoranti, rivolte ad una tifoseria che usa benissimo il vittimismo, ma c’è di peggio in Italia, anche non allo stadio. Non mi indigno per i cori su Juve Merda e Ciucciapiselli, non mi scandalizzano le scritte sull’Heysel, su Pessotto, Scirea, mi amareggiano, mi deludono, ma vengono anche loro da una sub-umanità ormai dilagante. I loro e i nostri. In realtà non sono legato, al di là del calcio, né ai “loro”, né ai “nostri”.

Che dicano pure “gli Juventini sono razzisti“, concetto vacuo, perché i tifosi Juve saranno sempre di più, più diffusi sul territorio, più eterogenei. Sempre più juventini al nord, al sud, sempre più donne Juventine, sempre più ragazzini, dovunque. E ci sarà sempre una piccola parte di “feccia becera” e tanta altra parte che aspirerà -se possibile- ad essere una buona tifoseria, perché ispirata da un’ottima società e da ottimi dirigenti, allenatori e calciatori. Ho poco in comune con altri tifosi che ci accusano di essere il male del calcio, ma ho ZERO tolleranza nei confronti di un “tifoso” della mia Juve che, invece di godersi lo spettacolo della squadra più forte di sempre, col giocatore più forte di sempre, parla di saponi.

Non siamo migliori o peggiori, è ovvio. Siamo complottisti e piagnoni come gli altri. Un po’ di meno perché vinciamo e abbiamo validi esempi. Dopo 2-3 torti VAR molti di “noi” gridavano al complotto AntiJuve, così come gli “altri” ora urlano “al complotto contro il VAR!”. Non importa se i media su questi temi stanno dalla “loro” parte, torniamo al discorso di prima: fanno soldi, fatti loro. Molti juventini pensano che il Real abbia “rubato”, che “Ramos si dopava“. E’ incredibile rivolgere a chi è più forte e bravo di noi le stesse accuse che sviliscono le nostre vittorie. La Juve è più forte, il Real è più forte, la Juve non si dopava, Ramos non si dopava. Analizzare, comprendere, ammettere, volare alto.

Sta accadendo davvero, grazie ad Agnelli che bacchetta Collina ma elogia il Real, a Buffon che nella sua più infelice (e passionale) uscita si scaglia contro Oliver e non contro i blancos, ad Allegri che, stuzzicato su Ramos, parla invece di Mazzarri e si fa portavoce di campagne contro gli insulti.

Abbiamo il vantaggio di avere un dominio e una squadra da sogno, rassegnamoci alla doppia disparità di trattamento mediatico (“La Juve Rubba” da una parte e “La Grande Juve col Grande Campione” dall’altra), affranchiamoci dalle smanie di superiorità e al contempo di piagnistei classici che prendiamo in giro se fatti dagli altri. Segnaliamo e condanniamo ogni stortura, ogni fake news, ogni distorsione della realtà, ogni palese faziosità, ma bastoniamo anche chi al nostro interno fa lo stesso.

Cerchiamo di volare alti e goderci quei gol, quel dito rivolto al cielo, quel sorriso, quella piroetta e quell’atterraggio col SIIIIIIIUUU, perché ci siamo meritati in questi anni di averlo.

Sandro Scarpa.