Perin 6
Qualche intervento sornione, nulla di provvidenziale, perché il tremendismo granata stasera non prevede tiri in porta.
De Sciglio 6,5
Il tempo cambia molte cose nella vita
Il senso le amicizie le opinioni
Che voglia di cambiare che c’è in me
Si sente il bisogno di una propria evoluzione
Sganciata dalle regole comuni
Da questa falsa personalità
Bonucci 6,5
Si lascia girare in tondo da Izzo in una frazione di secondo che poteva
scolpire la storia del derby con meno senso della storia del calcio
degli ultimi 25 anni, ma recupera componendo lo spartito che porta al
rigore col “là” suonato ai compagni pressando cavallo pazzo Zaza.
È questo il primo Bonucci del 2018/19: alto e basso, colpi di testa e intuizioni superbe.
Chiellini 6,5
Si tira su le maniche e scende nel campo di patate che ospita il match
di serie A. Francobollo su Zaza con cui ingaggia numerosi round di lotta
nel fango.
Alex Sandro 5
Ne combina
un’altra delle sue su Zaza, con Guida che pure stavolta non se la sente,
per nostra fortuna. Sono interventi delicati e rischiosi che a volte
vengono fischiati e a volte no, ma la volta che l’arbitro li fischia
devi solo fare mea culpa.
Soffre le spinte di Ola Aina. Non è una battuta.
Emre Can 6
Bene gli inserimenti senza palla
Male l’abbandono di Pjanic in mezzo al campo come i pensionati dopo la
sosta all’autogrill nei viaggi per vendere le pentole al grido di “ci
siete tutti?” “SIIIÌ” e chi non c’è rimane al bar.
Bene la grinta nei contrasti.
Male l’impiego da mezzala.
”Bene il più figo della scuola, cattivo e amico dei rasta, per storie di droga.
Bene le gare delle macchinette il sabato notte al Pincio coi ragazzini strafatti di cocaina che finiscono in tragedia.
Sì cocaina e canne.
No eroina.
Perfetta la quindicenne che si spoglia in chat per farsi fare le ricariche del telefonino.
Bene il ragazzetto un po’ sfigato che diventa fascista per farsi
accettare dal gruppo di amici: saluti fascisti, bandiere nere, Mein
Kampf sotto il banco a lezione… poi però capisce che è sbagliato.
Benissimo una quindicenne anorresica.
Per quanto riguarda gli anziani, bene se tutta la terza età viene
radicalmente svecchiata. I vecchi cioè non esistono più: sono tutti
giovani, non si muore più.”
Pjanic 5,5
Invoca lo spirito di Sturaro con la tavoletta Ouija.
Ma non è solo colpa sua: gli danno una racchetta de tennis per colpire palle da bowling.
Matuidi 6
Manca solo che faccia la Haka degli all blacks.
Dybala 6,5
Si sbatte cercando di adattarsi al ruolo che il regista gli assegna, ma
è fuori contesto come Serpentieri ne “gli occhi del cuore”.
Tuttavia si vede che è di un altro livello e che le bombole d’ossigeno
sono ancora piene; si getta nella mischia, prova a ragionare palla al
piede, guadagna falli preziosissimi.
Mandzukic 6,5
Nel rigore conquistato dal nulla tutta la sua importanza attuale: c’è
sempre e prima o poi sai che farà qualcosa di importanza vitale.
Cristiano Ronaldo 5
In modalità mezzo servizio, mette la testa dove non dovrebbe per la
seconda volta in 3 giorni e vanifica il raddoppio di Mandzukic.
Segna però il rigore che vale 3 punti che è anche il cinquemillesimo
della Juve in serie A e regala una reazione da bulletto a Ichazo che
avrà una storia da raccontare ai nipoti.
Allegri 4
Per una volta scrivo in prima persona e vi dico che vorrei avere la
Delorean e tornare indietro nel tempo per capire quando è nata questa
convinzione che per vincere bisogna giocare male, come se fosse
impossibile fare entrambe le cose e, peggio ancora, come se non
esistesse correlazione alcuna tra le 2 cose.
Attenzione, non sto dicendo che non ci possano essere serate mezze storte in cui la priorità è non prenderle;
Il problema nasce quando sfangarla diventa l’abitudine. Perché sei più
forte e ti puoi permettere di viaggiare a giri bassissimi per andare
comunque più veloce degli altri.
La Juve è come l’amico a cui
servono 10€ di benzina al sabato notte per tornare a casa e ne mette
solo 5 e quei 5 se li fa pure prestare.
Sempre troppo legata all’ispirazione dei singoli.
Scrivo
tutto questo perché a volte mi chiedo se con la rosa a disposizione non
si possa sperare di vedere su base regolare qualcosa di meglio
dell’accettare la tonnara a centrocampo del Torino senza proporre
un’alternativa, o del buttarsi a terra dopo aver conquistato l’ennesimo
fallo per spezzare il ritmo degli avversari anche quelli più modesti.
Saper essere umili è una qualità, ma oltre un certo livello significa
umiliarsi. Giocare da provinciale è un valore aggiunto, ma non sempre
altrimenti si rischia di diventare una provinciale e ragionare come una
piccola anche quando non è il caso.
Senza voler chiedere la testa di
nessuno, tantomeno dell’allenatore, perché chi fa 46 punti su 48 ha più
ragione del cliente e non gli si può chiedere molto di più. Per ora.