Ci sono alcune istantanee che permettono di interpretare al meglio la vittoria dei bianconeri di ieri sera contro l’Inter. Si tratta di dati, individuali e di squadra, che tracciano il migliore quadro possibile di cosa stia facendo in campo la Juventus capolista. E di che cosa abbia fatto, anche ieri.
Sale a otto, con il match di ieri, il numero di partite di fila chiuse dalla Juve senza subire reti – il proprio record in Serie A in una singola stagione è di nove (stagione 1972/73). Un’ennesima prestazione eccellente nelle retrovie, confermata dal fatto che il primo tiro nello specchio dell’Inter è arrivato al minuto 89 con Ljajic su punizione. Grazie a questo granitico reparto difensivo, e grazie come sempre a un maiuscolo Gigi Buffon (consigliamo di riguardare le sue parate negli ultimi minuti di gioco), la porta bianconera non viene battuta da 746’: per SuperGigi si tratta del nuovo record personale in Serie A – sesto nella classifica all-time.
Un gol da una punta di ruolo, un altro da parte di un difensore che si è comportato da punta: questi i due episodi che, nella ripresa, hanno deciso il match di ieri sera. Il primo vede protagonista Bonucci, che ha segnato il suo primo gol contro l’Inter, alla 14ma presenza contro i nerazzurri. Fra l’altro, gli ultimi sette gol di Leo in campionato sono arrivati allo Juventus Stadium. Per quanto riguarda Morata, quella di ieri è la seconda rete contro l’Inter, suo bersaglio preferito. Primo penalty trasformato in campionato per lo spagnolo.
È stata una sfida intensa, caratterizzata da numeri piuttosto simili, sia per quanto riguarda il totale del possesso palla che per tiri in porta, ma anche per altri numeri come contrasti, traversoni, palle perse e recuperate.
Allora, qual è stata la chiave della vittoria bianconera? Probabilmente il gioco sulle fasce: a giudicare dalla provenienza degli attacchi bianconeri, si nota come i bIanconeri abbiano prevalentemente presidiato la fascia destra
Il risultato è un match nel quale il 46% degli attacchi sono arrivati da destra, con un Lichtsteiner che ha messo in mezzo 5 cross, giocando ben 66 palloni.
Non a caso, proprio da destra è arrivato il cross di Dybala, che ha portato al tentativo di rinvio di testa da parte di D’Ambrosio su cui si è avventato Bonucci dopo pochi secondi dal fischio d’inizio della ripresa, ma anche altri momenti pericolosi per la difesa interista, come per esempio il tiro di Mandzukic al 18’, su cross di Lichtsteiner. Potete rivedere la ricostruzione dei momenti chiave del match, selezionando quello che vi interessa, nella grafica che segue
Alex e Sandro contro Telles e D’Ambrosio: i numeri impietosi
“Non vi siete stancati di parlar sempre bene di Alex Sandro ogni volta che mette piede in campo e fa una giocata semplicissima?“. La risposta a questa più che plausibile domanda è ovviamente no, non perché sia divertente parlare sempre dello stesso argomento, ma perché Alex Sandro Lobo Silva non fa praticamente mai cose banali, o meglio, compie gesti tecnici essenziali a una velocità talmente elevata e con una classe e una forza talmente superiori alla media da lasciare a bocca aperta in ogni occasione. Piuttosto che tessere le lodi (che noia…) del brasiliano per l’ennesima volta, proviamo a fare un giochino interessante: mettiamo a confronto le statistiche di Sandro con quelle dei pari ruolo nerazzurri D’Ambrosio e Telles, non presi singolarmente ma insieme. Cross completati, azioni difensive, occasioni create, intercetti e quant’altro vanno sommati, mentre per i dati in percentuale considereremo il dato migliore tra i due interisti piuttosto che la media matematica.
Passaggi – L’accoppiata dell’Inter parte bene con il 94% di passaggi completati da D’Ambrosio contro l’82% di Sandro, nerazzurro che però si vede raggiungere dal brasiliano se consideriamo il numero di appoggi positivi, 31 per entrambi gli esterni. Pareggio anche per quanto riguarda i cross: i due interisti sono andati al traversone complessivamente 6 volte, con un solo cross positivo, mentre Sandro ha messo in mezzo con successo un pallone su 2, tra l’altro key pass per Dybala che non è riuscito a trasformare in gol. L’Inter legittima il vantaggio grazie ai 103 palloni giocati dai due terzini, in fin dei conti non troppo distanti dai 71 del solo Sandro.
Difesa – Qui la bilancia inizia a pendere pericolosamente in favore della “coppia” Alex&Sandro. Impietoso il confronto relativo ai duelli; Telles e D’Ambrosio ne hanno ingaggiati 15 vincendone soltanto 4, il loro implacabile avversario da solo ha ingaggiato ben 19 duelli vincendone 13, una vera e propria macchina da guerra. Analizzando più nel dettaglio le varie situazioni, la supremazia del brasiliano appare ancora più netta: 4/4 contrasti vinti contro il triste 0 degli interisti, 2/2 duelli aerei vinti contro 0/1, 4/5 tackle riusciti contro 0/2, 3 falli fatti contro 5. Punto della bandiera per i nerazzurri che hanno la meglio 3-2 per quanto riguarda le respinte.
Alex Campanelli
Juventus Inter 2 – 0 Claudio Zuliani.
Pubblicato da Superfly Videomaker su Domenica 28 febbraio 2016