Contro il Genoa decidono le reti dell’ex Sturaro e di Pandev. I bianconeri costretti alla prima sconfitta in campionato della stagione
La Juve paga la fatica della sfida di Champions contro l’Atletico e interrompe la sua corsa in campionato. Il Genoa si conferma avversario tostissimo per i bianconeri e non a caso, con il successo odierno, è riuscito a strappare loro quattro punti su sei in questa stagione. A Marassi decidono le sostituzioni di Prandelli, che trova in panchina i gol decisivi, firmati dall’ex Sturaro e da Pandev, mentre alla Juve mancano le energie, probabilmente più mentali che fisiche, per tenere testa alla foga e alla grinta dei rossoblu.
GRINTA GENOA, GESTIONE JUVE
Dopo la gara di martedì, Allegri schiera ancora un 3-5-2, con
Caceres al fianco di Bonucci e Rugani, mentre Emre Can torna a
centrocampo, insieme a Pjanic e Bentancur. In avanti, senza Ronaldo,
neanche convocato, tocca a Mandzukic e Dybala. Come sempre contro il
Genoa è una battaglia e i rossoblu non solo corrono e pressano come
forsennati, sono anche ben messi in campo e si trovano a meraviglia. La
Juve prova a gestire la gara, ma non è semplice e rischia grosso quando
Sanabria, dopo un contrasto non riuscito di Rugani su Kouame, può
colpire in piena corsa dall’altezza del dischetto del rigore e trova un
eccezionale riflesso di Perin che devia in angolo. I rossoblu insistono e
alla mezz’ora Di Bello concede loro il penalty per un fallo di mano in
area di Cancelo. Il VAR però interviene e evidenzia che anche Kouame,
nella stessa azione, tocca con il braccio. Scampato il pericolo, i
bianconeri impongo un deciso cambio di ritmo alla propria azione e
schiacciano a lungo i padroni di casa nella loro area, senza però
riuscire a concretizzare la sostanziosa serie di cross prodotti. Più
incisivo il Genoa, con la percussione di Lerager sulla fascia, conclusa
male da Lerager con un destro sporco che termina abbondantemente a lato.
DYBALA GOL, ANZI NO
Nella ripresa Allegri mischia le carte, passando alla difesa a
quattro e spostando Cancelo sulla stessa fascia di Alex Sandro. La mossa
porta i bianconeri ad alzare il baricentro e dopo dieci minuti
pagherebbe anche, perché Cancelo, sfruttando il lavoro di Emre Can sulla
sinistra, entra come un fulmine in area e serve Dybala che, di prima
intenzione, batte Radu. Il signor Di Bello però, dopo il silent check,
annulla per un fuorigioco del tedesco all’inizio dell’azione.
STURARO E LA LEGGE DELL’EX
Al quarto d’ora Allegri opera il primo cambio, inserendo
Bernardeschi al posto di Cancelo, mentre Prandelli cambia Sanabria con
Pandev e il macedone chiama subito Perin all’intervento, con un
rasoterra non irresistibile. La seconda sostituzione del tecnico
rossoblu ha un peso ben diverso perché Sturaro, due minuti dopo aver
rilevato Lazovic, indovina l’angolino con un destro dal limite e infila
il classico gol dell’ex, che vale il vantaggio per i padroni di casa.
RADDOPPIA PANDEV
La mossa di Allegri è immediata e porta al cambio tra Mandzukic e
Kean e, subito dopo, a quello tra Bentancur e Spinazzola, ma è la
precisione nei passaggi a mancare tra i bianconeri e questo, oltre a
limitare l’efficacia offensiva, scatena il contropiede rossoblu: al 35′
un tocco sbagliato di Dybala permette a Kouame di farsi tutto il campo
palla al piede e, arrivato al limite, di servire Pandev, che incrocia il
sinistro e firma il raddoppio. La reazione della Juve non è sufficiente
e del resto il tempo per raddrizzare la partita a questo punto è
ridotto all’osso. Il Genoa può gestire il gioco e l’adrenalina scatenata
dal doppio vantaggio aiuta i rossoblu ad arrivare primi su ogni pallone
e a condurre in porto il risultato che, per i bianconeri vale la prima
sconfitta in campionato della stagione.
GENOA-JUVENTUS 2-0
RETI: Sturaro 27′ st, Pandev 36′ st
GENOA
Radu; Pereira, Romero,
Zukanovic, Criscito; Rolon, Radovanovic (30′ st Veloso), Lerager;
Lazovic (25′ st Sturaro), Sanabria (15′ st Pandev), Kouame
A disposizione: Marchetti, Jandrei, Gunter, Biraschi, Pezzella, Mazzitelli, Bessa, Lapadula, Dalmonte
Allenatore: Prandelli
JUVENTUS
Perin; Caceres, Bonucci, Rugani; Cancelo (15′ st Bernardeschi), Emre Can, Pjanic, Bentancur (32′ st Spinazzola), Alex Sandro; Dybala, Mandzukic (27′ st Kean)
A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, Chiellini, Matuidi, Nicolussi Caviglia, Moreno
Allenatore: Allegri
ARBITRO: Di Bello
ASSISTENTI: Longo, Santoro
QUARTO UFFICIALE: Sacchi
VAR: Mazzoleni, Lo Cicero
AMMONITI: 3′ pt Romero, 5′ pt Alex Sandro, 23′ pt Caceres, 37′ st Pandev, 40′ st Emre Can
Genoa-Juventus 2-0: danno calcolato a Marassi
Quattro giorni dopo l’impresa europea la Juventus atterra nuovamente nell’atmosfera terrestre del campionato, ma l’impatto al suolo è brusco con la prima sconfitta in campionato e fuori casa. La Juve si risveglia dal sogno (sonno) Champions, con una prestazione da brividi, che tutto sommato era “calcolato” dopo la partita perfetta giocata contro l’Atletico Madrid. E se altre volte in situazioni difficili, vedi Bergamo ed Empoli, Cristiano Ronaldo aveva tolto le castagne dal fuoco, questa volta il fuoriclasse portoghese è rimasto a casa dopo la super-prestazione dell’Allianz Stadium.
Brutti,
imprecisi e spenti. La concentrazione è quella dell’amichevole estiva,
con poche energie mentali spendibili, e poca, pochissima lucidità. Non è
un caso che tra i peggiori in campo ci sia Emre Can, monumentale
martedì, oggi però davvero perso nella confusione totale di una squadra
assente dal primo minuto, fino al 94′.
Non sono bastati nemmeno quei
10 minuti di forcing, in cui Dybala aveva trovato anche un gol, che il
VAR con la sua precisione millimetrica, quella mancata a tutti gli
uomini bianconeri oggi, ha annullato dopo un minuto intero di attesa.
Il
turning-point si potrebbe dire, perché dopo il gol annullato i
bianconeri hanno spento la luce. Tutti anche Mattia Perin che sul tiro
dell’amico neo-entrato e grande ex della partita, Stefano Sturaro, si
lascia andare ad una imprecisione tecnica non usuale per il grande
portiere a cui la Juventus ha deciso di affidarsi questa estate.
Troppi gli errori che non sono finiti nemmeno dopo quel gol al 72′, poca
reazione, poca energia. Ed ecco il raddoppio del solito Pandev. Mille
ricorsi in una partita mai banale in questi due anni.
Insomma difficile dare giudizi su una Juventus che trova la prima casella da 0 punti alla 28ma giornata, la prima sconfitta in trasferta dopo un anno e mezzo, da Marassi, 3-2 con la Samp, a Marassi oggi dopo un’impresa come quella contro l’Atletico Madrid.
Allora arrivederci. Ci vediamo tra due settimane, quando le pile saranno probabilmente nuovamente cariche.
Benedetta sosta.