Eppur si muove..” per usare un eufemismo sul cammino della Juventus quest’anno in campionato. Un girone fa l’Inter aveva 8 punti di vantaggio sui bianconeri, oggi, si ritrova a -10. Eccome se si muove. Juventus-Inter ha mostrato un po’ gli stati d’animo delle due squadre: la prima cinica e consapevole, la seconda fisica ma insicura.
Il Bello – Leonardo Bonucci. Il 19 bianconero è stato proprio bello da vedere in campo, l’unico a regalare “magie” o meglio “funzioni” che abitualmente un difensore non ha. Suo il gol che ha sbloccato il match, sua la grande giocata nel secondo tempo sulla fascia destra, come fosse un centrocampista puro (e forse lo è). Prezioso è sempre più Mario Mandzukic. Basta vedere la sua mappa di calore per rendersi conto di che giocatore stiamo parlando. Ha giocato praticamente dappertutto, si mette totalmente a disposizione della squadra anche quando i compagni lo privano di cross o passaggi determinanti in area. Lui c’è sempre. Trascinatore silenzioso.
Il Brutto – Paul Pogba. Che per il francese non era serata, lo si è capito dal terzo passaggio comodo non effettuato. Tra genio e sregolatezza, a volte, lui si perde al centro, dove l’inutilità risiede. Spesso lezioso e non funzionale, cosa che manda in bestia Allegri. I palloni persi a centrocampo hanno favorito almeno 3 ripartenze dell’Inter. Per sua fortuna, i nerazzurri, sono stati ancora più imprecisi. Ma giusto per fare un esempio: contro il Bayern non sfumerebbero via. No. Brutto è stato vedere i tifosi bianconeri della Curva Sud lanciare per un ora di tempo le bandierine gialle, usate per la coreografia, ad Handanovic. Non erano bombe sia chiaro, ma il lancio continuo ha fatto dubitare per un attimo la maturità del tifo bianconero difronte ad uno stadio senza barriere e ha fatto fermare la partita facendo correre rischi inutili.
Il Cattivo – Hernanes. Sì, proprio lui direbbe un noto telecronista. Il brasiliano incasella la seconda ottima prestazione. Questa volta con cattiveria, come quella traversa che per poco non faceva venire giù lo stadio. E’ cambiato qualcosa nella testa di Hernanes e di questo Allegri se n’è accorto. Deve ancora migliorare nel velocizzare il gioco in quel ruolo ma la strada pare quella giusta. Una cosa è certa: Hernanes non è più quel timido “scarto”. Rognoso più che cattivo è stato Alex Sandro. Sempre più protagonista e camaleontico nel fare tutte le fasi di gioco. Sempre più certezza di questa Juve. 13 duelli vinti su quella fascia contro D’Ambrosio e uno solo perso. 7 palloni recuperati e 4 intercettazioni. Se avesse dato lo stesso in fase offensiva, sarebbero venuti giù i dubbi sulla sua provenienza non terrestre.
Damiano Giordano