La Juve si ferma all’Olimpico

Florenzi e Dzeko castigano i bianconeri che sprecano troppo, specie nel primo tempo

Una buona Juve, soprattutto nel primo tempo, non riesce a sfruttare le tante, buone occasioni create e deve arrendersi nella ripresa alla zampata di Florenzi e alcontropiede di Dzeko, che rilanciano la Roma nella rincorsa verso la Champions

BELLA JUVE, MIRANTE SALVA LA ROMA


La squadra di Allegri in effetti ha già lo scudetto in tasca, mentre i giallorossi devono ancora sudarsi la qualificazione in Europa, ma all’inizio la differenza di motivazioni non traspare minimamente e i bianconeri sembrano tutto, tranne che appagati, tanto che Emre Can libera subito Cuadrado davanti a Mirante, che risponde da campione al destro del colombiano, ripetendosi poco dopo sul sinistro di Dybala, servito da Ronaldo dopo una fuga che manda nel panico mezza difesa giallorossa. La reazione della Roma è tutta nel tentativo di Pellegrini, che dalla distanza colpisce l’incrocio dei pali, ma il conto viene presto pareggiato da Dybala, il cui sinistro viene deviato sul legno dall’ennesimo prodigioso intervento di Mirante. Infine un puntuale intervento di Chiellini su El Shaarawy, archivia un primo tempo brillante, che la Juve meriterebbe decisamente di chiudere in vantaggio.

FLORENZI COLPISCE NEL FINALE


In avvio di ripresa sono gli errori tecnici a dominare e non a caso l’occasione capitata a El Shaarawy nasce da un passaggio sbagliato di Emre Can, che scatena in contropiede giallorosso. La prima conclusione del Faraone è sballata, ma la ribattuta gli permette di riprovarci… e di sbagliare nuovamente la mira. La gara si fa più vivace intorno al ventesimo: Ronaldo colpisce, ma scatta con leggero anticipo sull’assist di Dybala, terminando in fuorigioco, subito rilevato dalla terna arbitrale. Poi Mirante respinge una rasoiata di Emre Can, servito ancora dalla Joya, mentre Szczesny deve alzare sopra la traversa una sventola dalla distanza di El Shaarawy. Il ritmo cala nuovamente, ma a cinque minuti dalla fine, un disimpegno errato dei bianconeri permette a Florenzi di partire verso l’area, di presentarsi di fronte a Szczesny e di superarlo con un elegante pallonetto. Allegri interviene immediatamente, richiamando Matuidi e De Sciglio e inserendo Alex Sandro e Cancelo, ma la Roma è attenta a non lasciarsi sfuggire l’occasione di portare a casa tre punti pesantissimi per la rincorsa all’Europa e non solo non concede nulla, ma colpisce ancora con il contropiede finale di Dzeko, che punisce ancora, a dire il vero troppo severamente, i bianconeri.

ROMA-JUVENTUS 2-0

RETI:
Florenzi 35′ st, Dzeko 47′ st

ROMA
Mirante; Florenzi, Manolas, Fazio, Kolarov;  Zaniolo, Nzonzi, Pellegrini (22′ st Cristante)  ; Kluivert 33′ st Under), Dzeko, El Shaarawy
A disposizione: Olsen, Cerantola, Karsdorp, Juan Jesus, Marcano, De Rossi, Coric, Pastore, Perotti, Schick
Allenatore: Ranieri

JUVENTUS

Szczesny; De Sciglio (40′ st Cancelo), Caceres, Chiellini, Spinazzola; Emre Can, Pjanic (26′ st Bentancur), Matuidi (40′ st Alex Sandro); Cuadrado, Dybala, Ronaldo
A disposizione: Pinsoglio, Del Favero, Barzagli, Pereira, Kastanos, Nicolussi Caviglia
Allenatore: Allegri

ARBITRO: Massa
ASSISTENTI: Meli, Preti
QUARTO UFFICIALE: Guida
VAR: Mazzoleni, Carbone


AMMONITI: 6′ st Dzeko, 29′ st Emre Can, 30′ st Zaniolo, 46′ st Kolarov

Roma-Juventus 2-0: adesso chi vivrà, vedrà!

Siamo campioni d’Italia, e va bene così, la stagione è finita dall’eliminazione in Champions per mano dell’Ajax, teoricamente fa poco male la sconfitta di stasera in casa della Roma: in pratica, però, dà fastidio perché regalare punti così, con un secondo tempo del genere, è frustrante. E’ vero che l’attenzione bianconera è per ora tutta concentrata a ciò che accadrà in futuro, sulla guida tecnica, su Allegri o non Allegri: a tal proposito ancora enigmatico Nedved nel prepartita con quel “chi vivrà, vedrà”, una specie di motto che fa sperare chi non sopporta più la gestione del tecnico livornese, ma che fa anche incrociare le dita a chi all’ex Milan non rinuncerebbe mai.

E’ stata una Juve più o meno sperimentale, tante solite assenze, un Caceres a sorpresa, un buon primo tempo che si sarebbe dovuto concludere col vantaggio esterno, poi il blackout del secondo tempo, appunto, che farà partire ancora una volta le solite chiacchiere di quest’ultime settimane: Chiellini e compagni stanno falsando la corsa Champions, dicono, dopo aver falsato quella per la salvezza dopo la sconfitta in casa della Spal. Il punto, semmai, è un altro: le altre sono ancorate a processi stocastici, da queste parti invece si vive di solide realtà. Solide realtà che, appunto, vanno costruite per tempo: basta chiacchiericci sul futuro di Conte all’Inter, basta lamentele, basta proteste. Le trattative non si fanno in due o tre giorni, sono scenari ben ragionati da chi di dovere. O qualcuno crede che quando Allegri arrivò in bianconero fu tutta una casualità come ce la presentarono?

La considerazione finale la dedichiamo ad un altro dei nomi che circolano per ora in orbita bianconera: Pep Guardiola. Il Manchester City oggi ha vinto la Premier League, dunque è ufficiale che anche questa compagine ha fallito la stagione. Perché? Come la Juve, non è in finale di Champions League, è così che si misurano certe scale secondo qualcuno. Gustiamoci l’estate che sta arrivando, sarà una stagione lunghissima.

Fabio Giambò.