L’ambiente Juve il vero valore aggiunto

Di Rodolfo Eugenio Lollini

Ho assistito esterrefatto alla conferenza stampa di Maurizio Sarri. Sapevo che non sarebbero arrivati impreparati a questo primo approccio con la stampa, ma i risultati sono andati ben al di là di ogni rosea aspettativa. Come mi diceva con una battuta l’amico Roberto Colombo, Presidente dello Juventus Club Groane, probabilmente il mese trascorso tra l’addio di Allegri ed il suo arrivo, è stato principalmente dedicato a questa trasformazione, al limite della lobotomia, anche se sulla fronte spaziosa del tecnico ex Chelsea, non si notavano cicatrici 😉

Mi è quindi venuta in mente una vecchia e famosissima pellicola di più di trentanni fa: “Una poltrona per due”. Nel film i due fratelli Duke, agenti di cambio proprietari di una storica azienda operante in borsa, hanno vedute diverse circa la natura umana. Uno sostiene che gli uomini siano geneticamente predisposti alla delinquenza o al successo, mentre l’altro è convinto che sia l’ambiente nel quale si cresce a determinare l’agire e le abitudini, sia positive sia negative, di una persona. Per far ciò, oltre a licenziare e cercare di portare alla rovina il loro giovane direttore, nominano al suo posto uno scapestrato Eddy Murphy, senzatetto che vive d’espedienti. Ebbene, Murphy si rileva un’autentica sorpresa: onesto, lavoratore, zelante e subito a suo agio in questo nuovo ruolo.

Al netto della provocazione, ecco il parallelo con il nuovo coach bianconero. Gentilissimo, elegante come un damerino, sembrava il sosia del Sarri che avevamo conosciuto. Alter ego tipo quelli che vengono ingaggiati da qualche presidente/dittatore a mo’ di specchietto per le allodole per gli attentatori… Sponsored by MoDo Sponsored Content m Scoprilo su MoDo m Tra strada e cielo: la mobilità multimodale di Pop.Up Next Un robotaxi volante, elettrico e a guida autonoma. Il futuro è già arrivato modo.volkswagengroup.it

Abbiamo avuto civilissime risposte e spiegazioni per tutto, dal dito medio (mi ero già scusato e poi quelli non erano tifosi bianconeri), al palazzo (che era solo sinonimo di scudetto), passando per i rigori a quelli con le maglie a scritte (ma era in Milan-Empoli), il bel gioco che non è in antitesi col vincere ecc ecc.

Convincente anche più di Paratici, quando ha sostenuto che Sarri è stata la prima ed unica scelta. Negare sempre, anche con le mutande in mano, suggeriva un vecchio play-boy, nel caso si venisse scoperti dalla moglie insieme all’amante.

Insomma una bellissima prima parte. Ora vedremo il seguito che speriamo si distacchi dalla trama del film. In quello i fratelli Duke, finiscono in rovina insieme alla loro storica azienda.

Corto Muso 6 – Talk is cheap

Io amo il mio lavoro, non farei altro nella vita. E a volte l’amore viene ricambiato, come in questa occasione. Perché grazie ai miei impegni di lavoro ho potuto evitare di unirmi alla gigantesca genuflessione che è avvenuta su tutti i media dopo la conferenza stampa del nuovo allenatore della Juventus.

La conferenza l’ho sentita per la prima volta stasera; l’ho sentita tutta, oltre un’ora, e poi con una insolita vena di masochismo sono andato anche a risentirmi alcuni passaggi. Mi sono messo lì con una finestrella di notebook aperta per appuntarmi i vari punti interessanti da commentare, ma la finestrella è rimasta tragicamente vuota. E francamente l’unica conclusione a cui posso arrivare è che i livelli di aspettativa erano talmente bassi che persino una roba tetra come quella che ho sentito ha causato un entusiasmo incontenibile.

Perché la conferenza in sé non è praticamente esistita: è stata collezione di banalità sconcertanti (grazie anche alle domande dei giornalisti in sala) con un po’ di retorica di basso livello. E non si è capito, almeno per me, né che cosa ha intenzione di fare il nuovo allenatore della Juventus, e nemmeno quale sia stato il processo che ha portato a sceglierlo. Tra l’altro abbiamo scoperto che Paratici ha un linguaggio del corpo terrificante: quando racconta una balla se ne accorgono con grande facilità al di là degli Urali. E di balle nella conferenza stampa ne ha dette diverse, una più tragica dell’altra. E a me dispiace perché Paratici è uno bravissimo a fare il suo lavoro; e magari ci porta davvero De Ligt e Pogba, come si mormora. Ma quel ruolo per non lo può ricoprire ed è controproducente costringerlo…

Ma alla fine le parole costano poco e le mie aspettative ancora meno. Mai come in questa stagione conteranno i fatti; da quelli capiremo la sostanza e la qualità del nuovo allenatore della Juventus e forse anche l’onestà intellettuale dei suoi molti cantori del presente. Sulla prima potrei anche rimanere sorpreso; sulla seconda invece temo che raccoglierò solo conferme.

Kantor.