L’estate juventina

Quella che stiamo vivendo è un’estate decisamente strana.
Un’estate poco Juventina, iniziata un mese prima rispetto al calendario tradizionale, il 17 maggio con l’esonero più mascherato della storia calcistica, quello di Allegri.

Napoleone diceva “posso perdere una battaglia, ma non perderò mai un minuto” perché in alcune situazioni è meglio prendere decisioni immediate che perfette, o addirittura giuste. Perché anche i segnali sono importanti e quelli che ha mandato la Juventus FC sono stati contrastanti.
E allora ci siamo dovuti gustare la soap opera lunga un mese; 30 giorni a cercare un allenatore, con trattative semi nascoste per poi arrivare a Sarri che non sarebbe mai potuto essere il piano A ma che poi lo è diventato con la stesura della vita seconda, riveduta e corretta da Paratici, novello Tommaso da Celano, in cui ci racconta che si è stati in ammollo per un mese senza muovere un dito solo per amicizia coi simpaticoni russi del Chelsea.

Come quando per due mesi andarono dietro a Xabi Alonso e poi arrivò Poulsen, con l’apparente benedizione di Ranieri, uno che sembra uscito direttamente dalla biro di Pennac e a cui affiderebbero subito la parte del signor Malaussène in una trasposizione cinematografica della saga, tanto con la pellicola il buon Claudio ha confidenza di natura familiare.

Accolto il comandante da due fazioni leggermente in contrasto tanto da rendere il confronto col clima tra guelfi e ghibellini approssimato per difetto, ci siamo trovati ad affrontare emotivamente il mercato.
Un “ti amo, non lo so, forse no ma ti voglio bene”: L’acquisto di de Ligt soffiato al Barcellona ha ricollocato la Juventus FC nel risiko del calcio europeo, ma come ogni partita che si rispetti non finisce mai e l’avvento del lancere biondo è stato solo l’inizio.
Da lì in poi abbiamo iniziato a fare i conti con l’esubero: l’esubero di insider, l’esubero di notizie, l’esubero di giocatori. 6 per la precisione.
Abbiamo tastato con mano alcuni dei contro di una programmazione che ha portato la Juventus a crescere in maniera magistrale e veloce negli ultimi anni.
Acquisti onerosi con contratti lunghi per spalmare l’ammortamento (vedi Higuain, contratto da 5 anni per usarlo solo 2) o parametri zero ma con ingaggi elevati (Khedira).
C’è poi la questione più dolorosa, quella dei rinnovi. È la più dolorosa perché evitabile. Contratti rinnovati a cifre elevatissime a giocatori sul viale del tramonto che adesso non rientrano nel progetto tecnico ma non schiodano manco morti (d’altronde è nel loro diritto).
Situazioni del genere ingolfano il bilancio e bloccano il mercato costringendo in alcuni casi a vendere i giocatori di talento o i giovani, che però consentono a noi tutti appassionati di Juve di provare a capirne le logiche e i movimenti mentre permetterà a chi di dovere di rivedere il percorso e ricalcolare la rotta.

La prossima renovatio imperii a cui è obbligato Paratici comporterà affinare le capacità di funambolo in equilibrio tra le necessità di bilancio e l’andare a cercare solo giocatori funzionali al progetto tecnico, pagarli quanto è giusto, senza offrire stipendi inutilmente alti a riserve o “vecchi” che poi non troveranno più altre squadre disposte a pareggiare l’offerta e quindi rimaranno sul groppone fino a scadenza.
I “migliori acquisti della carriera” non potranno più essere solamente giocatori all’apice della carriera presi a peso d’oro o pagando la clausola (so che molti di voi pensano ad Higuain, ma valeva lo stesso discorso ai tempi per Amauri).

La crescita professionale dell’attuale DS passa anche da alcuni errori, non possiamo non metterli in conto, nella speranza che in questa sessione estiva abbia imparato due cose fondamentali: 1) ci si preoccupa delle altre squadre solo quando è il momento di farlo veramente e 2) se proprio vuoi fare uno sgarbo a Marotta decidendo di prendere Lukaku devi tornare a casa con Lukaku. Non puoi fallire. Altrimenti il rischio è quello di fare solo brutte figure.


Manca una settimana all’inizio del campionato e ancora troppo alla fine del mercato.
Sviluppi ce ne saranno, poi finalmente potremo affermare di esserci tolti dai piedi anche quest’estate bianconera, bella e stressante come sempre.

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