Bianconeri fermati sul pareggio in Puglia. Non bastano una supremazia netta e il forcing finale
La Juve non va oltre l’1-1 contro un Lecce molto attento e a tratti anche coraggioso. I bianconeri tengono a lungo in mano il gioco, come da prassi ormai consolidata, creano anche un buona mole di occasioni, ma non riescono a passare se non dal dischetto. E, dal dischetto, poco dopo, pareggiano i pugliesi, che riescono poi a resistere alla pressione, costringendo la squadra di Sarri al secondo pareggio stagionale.
JUVE BELLA, MA IMPRECISA
In avvio il tecnico bianconero ricorre al turnover e rilancia Danilo sulla fascia destra, Emre Can e Bentancur ai lati di Pjanic a metà campo e la coppia d’attacco Dybala Higuain, con Bernardeschi trequartista. Il Lecce gioca, non si limita a contenere e infatti la prima conclusione in porta è di Petriccione, che spara una sventola centrale, respinta da Szczesny. I pugliesi sono subito aggressivi, mentre i bianconeri appaiono un po’ svagati, ma la gara è piacevole e la Juve ha comunque spazio per attaccare. Bernardeschi e Dybala vengono fermati da una serie rocambolesca di rimpalli, quindi Higuain va a segno deviando da due passi il tiro-cross di Alex Sandro, partendo però da posizione irregolare rilevata dal VAR. Quando la squadra di Sarri trova il ritmo, la partita diventa a senso unico. Dybala imbecca Higuain che chiude troppo il diagonale, poi è lui stesso ad alzare troppo il sinistro e quando invece indirizza in porta, dopo uno splendido suggerimento di Bernardeschi, Gabriel riesce a deviare in angolo. I ritmi, dopo mezz’ora di assedio, inevitabilmente calano e così si arriva all’intervallo senza altri sussulti.
BOTTA E RISPOSTA DAL DISCHETTO
Quando le squadre tornano in campo la Juve riprende a spingere e dopo cinque minuti passa: Petriccione interviene in scivolata e tocca duro Pjanic al limite dell’area, ma comunque all’interno dei sedici metri. Valeri ricorre al VAR e concede il rigore, che Dybala trasforma infilando il rasoterra a fil di palo. Il Lecce reagisce e Szczesny vola a deviare la sventola di Mancosu sul primo palo. Subito dopo però, un traversone in area, deviato prima da Lucioni e poi dal braccio di de Ligt porta Valeri a decretare un altro rigore, questa volta realizzato da Mancosu.
LA JUVE CI PROVA, IL LECCE RESISTE
Sarri interviene inserendo Cuadrado al posto di Danilo e la Juve ha un’occasione d’oro per passare: Bernardeschi viene pescato in profondità da Alex Sandro, controlla perfettamente ed evita l’uscita di Gabriel, però con la porta sguarnita, colpisce il palo esterno. Un fastidio muscolare ferma Pjanic, sostituito da Khedira, poi tocca a Rabiot, dentro per Emre Can. La partita è ormai un monologo bianconero, ma la porta di Gabriel sembra stregata: Bonucci alza troppo da due passi un pallone invitante, Dybala mette fuori un delizioso sinistro a giro, de Ligt schiaccia troppo di testa un traversone invitante di Bernardeschi… E anche il forcing finale non serve. Finisce con un pareggio e con la netta sensazione che, con maggior precisione e cattiveria, sarebbe potuta andare diversamente.
LECCE-JUVENTUS 1-1
RETI: Dybala rig. 5′ st, Mancosu 11′ st
LECCE
Gabriel; Meccariello (26′ st
Rispoli,), Lucioni, Rossettini, Calderoni; Majer (14′ st Tabanelli),
Petriccione, Tachtsidis; Mancosu; Farias, Babacar
A disposizione: Vigorito, Benzar, Riccardi, Dell’Orco, Vera, Shakhov, Lo Faso, La Mantia, Falco, Lapadula
Allenatore: Liverani
JUVENTUS
Szczesny; Danilo (14′ st Cuadrado), Bonucci, De Ligt, Alex Sandro; Emre Can (26′ st Rabiot), Pjanic (22′ st Khedira), Bentancur; Bernardeschi; Dybala, Higuain
A disposizione: Pinsoglio, Buffon, De Sciglio, Rugani, Demiral, Matuidi, Olivieri, Han
Allenatore: Sarri
ARBITRO: Valeri
ASSISTENTI: Alassio, Paganessi
QUARTO UFFICIALE: Massimi
VAR: Pasqua, Di Volo
AMMONITI: 13′ pt Calderoni, 18′ pt Rossettini, 28′ st Mancosu, 34′ st Bernardeschi, 42′ st Lapadula
Lecce-Juventus 1-1: situazione sfuggita di… mano!
Inutile nascondersi, inutile fare finta che l’età possa essere un alibi, alla Juve gli alibi non possono esistere, figuriamoci quando pareggi in casa del Lecce: De Ligt oggi è un problema, non mascheriamoci dietro alle chiacchiere. Un episodio isolato e ok, due può essere coincidenza, alla terza è un caso: la postura con le mani larghe, oltre ai discorsi relativi della difesa a zona, sono qualcosa che sta creando parecchi problemi a questa squadra nel suo percorso di crescita. La soluzione sta a chi di dovere individuarla, da questa parte tocca fare le critiche e non solo gli elogi. A proposito di critiche, qualcuno ha notizie di Federico Bernardeschi? Involuto, timido, impreciso, indisponente a tratti, emblematiche le due occasioni mancate che sarebbe stato facile mettere dentro anche per un onesto mestierante di seconda categoria: ci saranno delle motivazioni, anche qui chi di dovere dovrà intervenire.
Proviamo a guardare il bicchiere mezzo pieno: la presenza offensiva è stata soddisfacente, poco entusiasmante la qualità, ma per quella ci sarà modo. Giusto tirare le orecchie al mister, ma non è certo Sarri a dovere fare i gol. Vedi le occasioni citate di Bernardeschi, vedi l’errore di Dybala a tu per tu con Gabriel, vedi Danilo che si dimentica che per vincere bisogna segnare, e per segnare bisogna tirare. E lasciamo da parte quella macchina infernale del VAR perché ormai si capisce sempre di meno su quello che dovrebbe essere un regolamento chiaro, che invece di chiaro non ha proprio nulla.
Cosa aspettarsi prossimamente? Vediamo intanto quali saranno le condizioni di Pjanic, oggi uscito per un problema muscolare, proviamo a capire quali sono le condizioni di Ramsey e Douglas Costa, cerchiamo di capire cosa vorrà fare Ronaldo da qui a maggio: sciolte tutte queste riserve, capiremo meglio di che pasta è fatta questa Juventus. Di certo oggi si va a casa con l’amaro in bocca, perché perdere due punti così ti fa sperare solamente che non vadano mai rimpianti.
Fabio Giambò