Le reti di Bonucci e Kouamé nel primo tempo, i rossi per Cassata e Rabiot, poi il rigore siglato da CR7 al 51′. La Juve, in campo con la divisa griffata adidas e Palace, supera il Genoa 2-1
Una partita spigolosa, complicata, con un finale da cardiopalma. Questa è Juventus-Genoa, risolta da un rigore finale di Ronaldo dopo che i bianconeri avevano costruito e mancato una marea di occasioni, e si erano appena visti annullare dal VAR un gol proprio di CR7. Dopo il vantaggio di Bonucci, il pareggio quasi immediato di Kouamé nel primo tempo e l’espulsione di Cassata in avvio di ripresa, sembra che la Juve potesse passare in qualsiasi momento. E invece, minuto dopo minuto, tiro dopo tiro, la porta del Genoa si face sempre più piccola e dopo il rosso a Rabiot nel finale poi, diventa davvero difficile crederci. Proprio quando le speranze erano ridotte al lumicino, la zampata di Ronaldo premia gli sforzi dei bianconeri e li riporta in vetta alla classifica.
DUE FIAMMATE DI DYBALA
La Juve, in campo con la divisa griffata adidas e Palace, prende subito possesso della metà campo ospite, ma trovare lo spazio per arrivare dalle parti di Radu non è scontato e i triangoli cercati al limite dell’area vengono interrotti dalla difesa rossoblu. La prima conclusione arriva al quarto d’ora ed è un gioiello di Dybala, che controlla di petto ai sedici metri e spara un sinistro al volo che Radu vola ad alzare sopra la traversa. Dopo la fiammata della Joya la partita si trascina stancamente fino alla mezz’ora, perché il Genoa si difende con ordine e i bianconeri non alzano in ritmo. Poi, di colpo, fioccano le occasioni, con il rasoterra di Ronaldo a fil di palo e con il diagonale lasciato partire da Dybala dopo una deliziosa serpentina, ma in entrambi i casi Radu interviene.
BONUCCI-KOUAMÉ, BOTTA E RISPOSTA
Il terzo tentativo è quello buono: Bonucci decolla per deviare il traversone dalla bandierina di Bentancur e anticipa l’uscita del portiere genoano, schiacciando in rete. Come già accaduto contro il Bologna però, la Juve si rilassa un po’ troppo dopo il vantaggio e il Genoa, sonnacchioso fino a quel momento, ne approfitta. Aguelo pesca Kouamé, lasciato liberissimo al limite dell’area e l’ivoriano controlla e colpisce in maniera perlomeno bizzarra: il pallone carambola dal destro al sinistro e si impenna in un pallonetto beffardo che inganna Buffon, preso in contro tempo senza poter intervenire.
GENOA IN DIECI
In avvio di ripresa Cassata, già ammonito nel primo tempo per un duro intervento su Dybala, trattiene in maniera plateale l’argentino a metà campo, meritando il secondo giallo e lasciando i compagni in dieci. I rossoblu potrebbero andare in difficoltà e invece reagiscono con carattere, alzando il livello di agonismo dell’incontro. La gara si fa confusa, la manovra dei bianconeri stenta, e Sarri interviene richiamando Khedira e Matuidi per Rabiot e Ramsey.
OCCASIONI A RIPETIZIONE
In poco tempo la Juve torna padrona del gioco. Dybala combina con Bentancur e piazza il sinistro, bloccato a terra; Rabiot parte in slalom e scarica un tiro cross velenoso, che attraversa tutto lo specchio della porta senza trovare deviazioni; Bernardeschi ci prova due volte, Ronaldo stacca di testa altrettante, ma o Radu è pronto, o la mira è imprecisa.
ESPULSO RABIOT, CR7 RISOLVE NEL FINALE
Con l’ultimo cambio Sarri sostituisce Bernardeschi con Douglas Costa, che sfiora subito l’incrocio, ma poco dopo anche i bianconeri rimangono in dieci, quando Rabiot viene espulso per doppia ammonizione. In pieno recupero Ronaldo infila il traversone di Cuadrado, ma il VAR annulla per fuorigioco. La delusione di CR7 dura poco però: il portoghese subito dopo riceve in area e salta Sanabria che lo atterra. È rigore. E urlare “SIUUU!!!” al 51′ è ancora più bello.
JUVENTUS-GENOA 2-1
RETI: Bonucci 36′ pt, 40′ pt Kouamé, Ronadlo rig. 51′ st
JUVENTUS
Buffon; Cuadrado, Bonucci,
Rugani, Alex Sandro; Khedira (16′ st Rabiot), Bentancur, Matuidi (16′ st
Ramsey); Bernardeschi (34′ st Douglas Costa); Dybala, Ronaldo
A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, De Sciglio, Danilo, de Ligt, Demiral, Emre Can, Douglas Costa, Olivieri
Allenatore: Sarri
GENOA
Radu; Ghiglione, Romero, Zapata, Ankersen; Schone,
Cassata, Agudelo (39′ st Radovanovic); Kouamé (36′ st Sanabria), Pandev
(23′ st Gumus), Pinamonti
A disposizione: Marchetti, Jandrei, Barreca, Biraschi, Goldaniga, El Yamiq, Jagiello, Saponara
Allenatore: Motta
ARBITRO: Giua
ASSISTENTI: Valeriani, Santoro
QUARTO UFFICIALE: La Penna
VAR: Calvarese, Di Iorio
AMMONITI: 4′ pt Cassata, 28′ pt Bentancur, 38′ pt Rugani, 6′ st Cassata, 11′ st Pandev, 31′ st Rabiot, 42′ st Rabiot, Bonucci 44′ st
ESPULSI: 6′ st Cassata, 42′ st Rabiot
Juventus-Genoa 2-1: prima o poi morirete pazzi
In serate del genere, a prescindere dal risultato, si dovrebbe andare a dormire con un pizzico di amaro in bocca, ma poi succedono così tante cose strane in questo mondo chiamato calcio che si finisce per ringraziare Dio, o chi per lui, di averci fatto juventini e non di qualunque altra fede calcistica. Cose strane che poi tanto strane non sono considerando che succedono con cadenza regolare quando gioca la Juve, quando vince la Juve, quando gli altri non vincono: fai un giro su Twitter, perché oggi il giro si fa sui social, non al bar dello sport, e vedi gente che si lamenta di gomitate in faccia che diventano regolari per virtù dello Spirito Santo, di strattonate sulla trequarti che non sarebbero da ammonizione, isterismi vari che diventano barzellette quando
realizzate da allenatori e presidenti incapaci di analizzare i propri errori. Meglio così, sempre meglio così: gli altri si chiacchiera, di qua, in un modo o in un altro, si pensa a vincere.
Una partita, questa col Genoa, che comunque, a conti fatti, ai punti avrebbero meritato Ronaldo e soci di portare a casa: CR7 sbaglia tutto quello che c’è da sbagliare, ma quando il Re si ricorda di essere tale, gli bastano un paio di giocate per ristabilire gli ordini. L’amaro in bocca di cui in partenza perché ci sono problemi che si ripresentano puntuali, sui quali sicuramente si sta lavorando, ma che non si capisce come risolvere. O forse si. Uno su tutti: spingiamo quasi esclusivamente centralmente, ma vedremo cosa accadrà quando cambieranno certe pedine in mezzo. O quando si sposterà il baricentro sui fianchi, lì dove dovrebbe trovare terreno fertile Douglas Costa. Su Rabiot ci si ritornerà in futuro, oggi forse fregato dalla voglia di strafare. Ma…
Due paroline su Paulo Dybala: i panni del leader ancora non riesce a rivestirli, ma stasera è piaciuto parecchio per voglia di fare, per presenza fisica e mentale, per capacità di incidere almeno sulla paura della difesa avversaria. E il mister? Siamo ancora un cantiere aperto, un cantiere che si deve capire presto cosa partorirà: una casetta di campagna poco lussuriosa o una grandiosa villa piena di tecnologia d’ultima generazione? Stay tuned.
Fabio Giambò.
Juventus, adidas e Palace insieme per un kit unico!
Juve-Genoa è iniziata da pochi istanti, e i bianconeri stanno giocando con una divisa speciale.
Lo avrete certamente notato: la divisa con cui la Juve è scesa in campo, e con cui sta giocando all’Allianz Stadium contro il Genoa, è davvero speciale.
Si tratta di un kit unico, prodotto dalla collaborazione fra adidas, Palace e Juventus.
Il brand londinese, nato dalla cultura skater, ha unito le forze con adidas per creare un kit innovativo e sorprendente, caratterizzato da un design urban, che non dimentica i colori della storia di Juventus, il bianco e il nero, ma lo combina con l’arancione e il verde fluo, che spiccano sulle maniche e soprattutto (il verde) nel logo di Jeep e nei nomi e nei numeri dei giocatori sul retro.
«E’ la grande fusione tra calcio e fashion – osserva Giorgio Ricci, Chief Revenue Officer di Juventus – Per un ulteriore allargamento dei nostri confini. Abbiamo voluto sorprendere, scendendo in campo con una maglia frutto della collaborazione con una realtà iconica del mondo skater a livello mondiale. Ringraziamo il nostro partner adidas che ha reso possibile questo progetto».
Vi piace questa divisa speciale? Stay tuned…