Napoli-Juve, LIVE le parole di Sarri

In diretta l’incontro del Mister con i giornalisti invitati

Una conferenza stampa per pochi intimi, ma comunque un altro passo verso la normalità: Maurizio Sarri è tornato a parlare ai giornalisti dalla sala stampa dell’Allianz Stadium alla vigilia della finale di Coppa Italia. L’ultima volta accadde prima della semifinale di andata con il Milan (2 marzo) che poi non si giocò per colpa della pandemia.

L’importanza della gavetta

L’occasione è importante, in palio c’è il primo trofeo della stagione (il primo italiano per Maurizio Sarri) e l’avversario non è uno qualsiasi, ma il Napoli che il tecnico ha allenato per 3 stagioni e che ha già battuto la Juventus in campionato. “Mi girano i c……. quando si dice che io in Italia non ho vinto niente, ho fatto tutte le promozioni sul campo senza saltare nessuna categoria (e vinto una Coppa Italia di Serie D, ndr), ho fallito solo una promozione dalla C1 alla B. E’ un percorso difficile andare a prendere le promozioni nelle categorie inferiori. Adesso però voglio aiutare i ragazzi a vincere un trofeo, per tifosi e per tutti noi. Non ho retro pensieri sugli avversari, mi sento proiettato solo su di noi. E’ la finale che avrei voluto perché siamo in finale. Siamo concentrati sull’obiettivo e ho visto l’aggressività che mi pare giusta”.

Occhio alle ripartenze

Sarri glissa sul Napoli ma elogia Mertens e Gattuso (“Dries è un grande giocatore. Ha fatto benissimo, è stato capace di trasformarsi in un attaccante diverso da quello che era prima. Rino mi piace molto, è ragazzo schietto che parla diretto. Non sono sorpreso perché secondo me aveva fatto bene anche al Milan”) e non si fida degli avversari: “Con l’Inter il Napoli ha cercato di aspettare gli avversari più bassi, quando riparte hanno una grande pericolosità: negli ultimi tempi ha vinto con l’Inter e con noi e pareggiato con il Barcellona. Ho avuto sensazioni brutte dopo la sconfitta in campionato, abbiamo commesso errori che contro palleggiatori come loro non si possono fare. Ci siamo allungati e abbiamo perso compattezza. A questo tipo di squadre questo non si può concedere. Sbagli che non possiamo ripetere”.

voglio il massimo

Sarri recupererà al massimo Ramsey per la panchina, mentre Chiellini e Higuain saranno quasi certamente out, ma riparte da primi 25 minuti contro il Milan: “Ho vinto un aggressività rara in alcune zone di campo e una supremazia territoriale vicina all’80% poi partita condizionata da tanti fattori. Avevamo la sensazione che l’avversario non potesse farci male e questo ci ha portato a non chiedere al nostro fisico il 110%. Dal punto di vista intensità la condizione fisica non può cambiare in maniera totale, è un momento particolare e tutte le partite sono difficilissime dal punto di vista fisico e mentale dopo lunga inattività. Dirò ai ragazzi che abbiamo giocato 7 mesi e fatto altri 3 di lockdown per arrivare a giocare queste partite. Domani dobbiamo tirare fuori il nostro meglio, che magari non sarà il 100% ma il 90% sì”.

Niente punti di riferimento

Senza Higuain, Sarri potrebbe riproporre Ronaldo centravanti o tornare a Dybala falso nove: “Con entrambe le soluzioni non diamo punti di riferimento in fase offensiva, ai ragazzi davanti lascio ampia libertà di movimento. Non avendo un attaccante centrale tipico non possiamo interpretarlo alla maniera classica, stiamo provando tutte e due le opzioni e non è detto che quella con cui partiamo sarà quella con cui arriviamo. Ronaldo però come il resto della squadra ha fatto una buona partita all’inizio e poi è calato, la condizione non può essere ottimale. Il ragazzo è disponibile, ha fatto una buona prestazione a livello quantitativo, l’aspetto qualitativo ora manca a tutti per l’inattività, il talento è cristallino e non può essere inficiato da 5 metri più o meno in area. Con il Milan gli ho chiesto solo la buona posizione difensiva diversa”.

Media punti da top

Infine Sarri ribadisce con orgoglio la bontà del percorso fatto finora: “In stagione 4-5 prestazioni in cui non viene fuori niente ci sono sempre. I risultati di questa Juve sono i migliori da tanti anni a questa parte: era da cinquant’anni che un tecnico esordiente non faceva questa media punti. La vittoria non è mai la normalità va sempre vissuta come un evento eccezionale”.