Voci dal Dall’Ara

Leonardo Bonucci, Paulo Dybala e Mister Sarri ai microfoni del dopo gara.

LEONARDO BONUCCI

«Poco da dire: vincere era fondamentale. Se giocheremo come stasera ci prenderemo delle grosse soddisfazioni; era difficile, dopo tanto tempo e dopo due partite sottotono, ma la strada di stasera è quella giusta: sacrificio, umiltà e voglia di portare a casa il risultato a tutti i costi. Quando i momenti sono più difficili bisogna fare quadrato e rispondere come stasera: se si perde una finale ci si confronta, tutti insieme. Abbiamo indicato una strada e questa sera si è vista»

PAULO DYBALA

«Sul gol, Bernardeschi è stato bravo a trovarmi, poi mi sono avvantaggiato con il movimento, perché probabilmente il difensore pensava che gli avrei restituito palla. La Coppa Italia? Se avessimo vinto contro il Napoli avremmo detto che abbiamo giocato bene, ma sebbene non brillanti abbiamo giocato bene tatticamente. Oggi siamo stati migliori, non è facile in poco tempo ricominciare e trovare fiducia. Oggi non ero al massimo, ma sono felice di questa partita; quando sono stato fermo qualche settimana fa ho comunque curato la preparazione, è difficile trovare la forma in poche partite, e qualche calo durante la gara ci può stare. Quanto alla mia posizione in campo, io non ho problemi, parlo con il Mister che mi dà libertà e con i compagni, per trovare la soluzione giusta per tutti»

MAURIZIO SARRI

«Oggi eravamo più brillanti dal punto di vista fisico, abbiamo fatto 70 minuti di buona intensità, con un buon ritmo e buone accelerazioni, pagando qualcosa in termini di brillantezza solo nei 20 minuti finali. Bernardeschi aveva fatto bene anche negli ultimi due ingressi, dava la sensazione di essere in un buon momento, e anche lui ha giocato su ottimi livelli, lavorando bene anche in fase difensiva. Sono soddisfatto di quello che ha fatto, se lo merita: è un ragazzo spesso sottovalutato. Dybala e Ronaldo? Avere individualità di livello risolve certe partite, ma noi dobbiamo metterci nella condizione sia di sfruttarli il più possibile, sia di rimanere una squadra anche quando loro hanno un piccolo calo, cosa che giocando 60 partite all’anno capita a tutti i giocatori. De Ligt è cresciuto, si è abituato al nostro tipo di calcio e considerando l’età non ha faticato neanche tanto: è un predestinato, diventerà un difensore di riferimento europeo. Ai ragazzi, in questi giorni, ho detto che non dobbiamo farci scalfire dalle opinioni».