Una partita assurda, fatta di assoluto equilibrio nel primo tempo e di pura follia nel secondo.Nella ripresa la Juve in sei minuti trova un doppio vantaggio con Rabiot e Ronaldo e, sempre in sei minuti lo dilapida, incassando il rigore di Ibrahimovic e le reti di Kessie e Leao. In quei dodici minuti c’è tutta la gara e la cronaca del definitivo 4-2 di Rebic è quasi superflua.
PRIMO TEMPO IN EQUILIBRIO
Il cross di Bernardeschi che non trova Bonucci sotto porta e due sventole di Ronaldo e Rabiot fuori misura nel primo quarto d’ora: anche se il pressing è leggermente meno alto rispetto alle ultime uscite, complice anche la qualità di palleggio del Milan, la Juve si presenta a San Siro con il solito atteggiamento aggressivo, noncurante delle assenze di de Ligt e Dybala. I padroni di casa non si fanno comunque intimidire e ne esce una gara piacevole ed equilibrata anche se con poche occasioni. La migliore per i bianconeri arriva nel finale di tempo, con Higuain che si gira al limite e riesce ad angolare il destro, senza però imprimere sufficiente potenza alla conclusione, bloccata a terra da Donnarumma.
IL SILURO DI RABIOT
Appena due minuti dal rientro in campo, ci pensa Rabiot, con una giocata pazzesca: il francese parte per una fuga di quaranta metri palla al piede e, arrivato al limite, dopo essersi accentrato, spara una saetta di sinistro sotto l’incrocio. Un gol semplicemente magnifico.
CR7 RADDOPPIA
Neanche il tempo di capire come potrebbe cambiare la gara e arriva il raddoppio: la fiondata di Cuadrado verso l’area scavalca Romagnoli ed Hernandez e trova Ronaldo solo davanti a Donnarumma con piazza il sinistro e raddoppia nell’arco di sei minuti.
RIBALTONE MILAN
Il Milan sembra scosso, ma a riaprire i giochi arriva il rigore concesso da Guida, dopo il consulto del VAR, per un tocco in area di Bonucci che sfiora con il braccio la deviazione con il petto di Rebic. Ibrahimovic dal dischetto non sbaglia e rimette i rossoneri in carreggiata. E se in sei minuti la Juve aveva raddoppiato, nello stesso arco di tempo i rossoneri ribaltano la gara. Prima Kessie infila il pareggio dopo una serpentina in area di rigore, poi Leao firma il vantaggio con una fuga sulla sinistra e un velenoso diagonale.
REBIC CHIUDE I CONTI
È una partita completamente diversa. La sicurezza mostrata dalla Juve in precedenza lascia il posto alla frenesia, mentre il Milan, galvanizzato dalla rimonta, può approfittare degli inevitabili spazi concessi e dopo aver sfiorato il quarto gol con il rasoterra di Rebic, respinto da Szczesny, lo trova quando Alex Sandro, entrato da pochi minuti al posto di Cuadrado, effettua un passaggio avventato in orizzontale a ridosso dell’area e serve involontariamente Bonaventura. A quel punto l’assist per Rebic è un gioco da ragazzi, così come il tiro al volo che chiude la gara e condanna la Juve a una sconfitta che, nella prima ora di gioco, sembrava davvero impossibile. + 13
MILAN-JUVENTUS- 4-2
RETI: Rabiot 2′ st, Ronaldo 8′ st, Ibrahimovic 17′ st, Kessie 21′ st, Leao 23′ st, Rebic 35′ st
MILAN
G. Donnarumma; Conti (37′ st Calabria), Kjaer, Romagnoli, Hernandez;
Kessie, Bennacer; Saelemaekers (14′ st Leao), Rebic (36′ st Krunic),
Paquetà, Ibrahimovic (22′ st Bonaventura)**
A disposizione: Begovic, A. Donnarumma, Gabbia, Laxalt, Colombo, Maldini, Biglia, Calhanoglu
Allenatore: Pioli
JUVENTUS
Szczesny; Cuadrado (32′ st Alex Sandro), Rugani, Bonucci, Danilo;
Bentancur, Pjanic (24′ st, Ramsey) Rabiot (24′ st Matuidi);
Bernardeschi, Higuain (24′ st Douglas Costa), Ronaldo**
A disposizione: Buffon, Pinsoglio, Chiellini, Vrioni, Coccolo, Muratore, Olivieri
Allenatore: Sarri
ARBITRO: Guida
ASSISTENTI: Carbone, Longo
QUARTO UFFICIALE: La Penna
VAR: Giacomelli, Meli
AMMONITI: 31′ pt Paquetà, 36′ pt Bennacer, 14′ st Rebic, 17′ st Bonucci, 28′ st Conti
Milan-Juventus 4-2: forse meglio ora, ma…
Forse meglio ora se proprio se ne doveva perdere qualcuna in questo ciclo terribile post-Covid, la sconfitta della Lazio rende meno amara questa sconfitta, ma di certo non è comunque accettabile vedere quanto “ammirato” stasera: fragilità mentale o fragilità fisica, forse entrambe, fattori preoccupanti nonostante i sette punti di vantaggio sulla Lazio, fattori preoccupanti se si getta lo sguardo un attimo più verso l’orizzonte, lì dove si comincia ad affacciare il Lione.
E’ vero che il Milan sembra oggi fra le squadre più in forma in Italia, ne aveva fatto le spese proprio la Lazio nel turno di campionato precedente, ma non è comunque una scusante: a questa squadra dovrebbe interessare solo il proprio cammino, senza commettere errori già fatti da truppe guidate da Sarri, vedi la più che nota storia dello scudetto smarrito nell’albergo di Firenze ai tempi della sua esperienza a Napoli.
Le assenze di de Ligt e Dybala potrebbero essere due alibi, guardandola da un altro punto di vista si potrebbe invece dire che è la dimostrazione che la famosa coperta non è poi così lunga se in campo di va un Rugani inadeguato a questi livelli e un Higuain che assomiglia più ad un turista per caso passato da Torino e portato in gita a Milano.
Ovviamente nulla è andato a gambe all’aria, però stasera si va a dormire con mille preoccupazioni per la testa: è calcio d’estate, è estate semplicemente, ma cose come quelle viste stasera mai più. Grazie.
Fabio Giambò