Per rispondere a questo interrogativo non si può che partire dalla scheda tecnica del giocatore, a cura di Luca Rossi. Come molto bene descritto, le sue qualità (come i suoi limiti) sono evidenti. Non è un giocatore che passa inosservato, nel bene e nel male.
Per avere la risposta inoltre bisogna rifarsi alle idee di gioco di Andrea Pirlo e del suo staff. Se quello che finora abbiamo visto risulta essere non sufficiente per poterci esprimere sbilanciandoci in maniera definitiva, è altrettanto evidente come il tecnico bianconero, rifacendosi ai principi del gioco di posizione del calcio contemporaneo, voglia praticare un calcio di possesso, in grado di coprire verticalmente e orizzontalmente tutti i corridoi.
Se la Juventus dello scorso anno peccava d’ampiezza e profondità, Federico Chiesa è un giocatore che offre il meglio di sé quando riceve in posizione aperta sulla fascia (quella di Cuadrado nell’immagine qui sopra). Ritengo personalmente che nell’immediato, in fase di possesso, debba essere utilizzato per quelle che sono le sue qualità: uno contro uno, dribbling, attacco senza palla sul lato debole e movimenti a smarcarsi in profondità.
Inoltre, come ha correttamente scritto Luca, non possiede sensibilità tecnica né un’adeguata tattica individuale per giocare più centrale; quindi oggi si tratta di uno specialista. Il suo impiego, a destra o sinistra, deve essere giocoforza abbinato alle caratteristiche di chi si muoverà più centralmente; la zona forte della Juventus non esiste ancora, ma quando vedremo Dybala in campo probabilmente ci si muoverà maggiormente sul centro destra e Chiesa potrebbe rappresentare una ottima soluzione sulla sinistra per attaccare profondità, lato debole e isolandolo uno contro uno. Non può essere un palleggiatore, non né ha le qualità, ma il suo dinamismo e il suo attacco della profondità da zone decentrate sono aspetti che mancavano.
La stessa energia sarà fondamentale in fase di non possesso: nelle transizioni negative può essere reattivo e accorciare in tempi rapidi e con aggressività, senza palla può essere un quarto di centrocampo attento e disciplinato. La sua eplosività aiuterà anche nella transizione positiva: in campo aperto può risultare ha il potenziale per essere un efficace contropiedista, ma dovrà lavorare sui suoi limiti: ossia le scelte palla al piede.
Federico Chiesa è un giocatore che mi auspicavo poter vedere con la maglia della Juventus. I calciatori hanno tutti un’evoluzione più o meno profonda e più o meno (dis)continua, e lui dovrà attraversarla per poter far parte della rosa anche tra qualche anno e con una maglia da titolare, lavorando per rinforzare i pregi e limando i suoi difetti in termini di intelligenza tattica e tecnica. Assieme all’altro Federico, Bernardeschi, potrebbe comporre una batteria complementare di esterni offensivi a tutto campo. Sta ai due Federico imporsi, grazie anche al supporto determinante di Pirlo e del suo staff.
Davide Terruzzi.