Sembra passata un’eternità dal ‘Juve-Inter’ di pochi giorni fa. Un mondo parallelo se invece si ricorda il match d’andata di Coppa Italia. La Juve va in finale ed è una notizia vista la partita di San Siro. Una gara che ha messo difronte la miglior prestazione dell’Inter contro la peggiore stagionale (e non solo) della Juventus.
Il Buono – “Siamo stati bravi e fortunati nel portare la partita ai rigori” queste le parole di Bonucci a fine gara che riassumono le poche cose buone della Juventus. La fortuna e la finale di Coppa Italia. Buoni i supplementari, per la paura e quel “non mi sembra vero” che rimbombava nella testa dei giocatori. Prezioso alla fine è stato Neto che ha salvato più volte la qualificazione. Una Juve irriconoscibile, una Juve che non ti aspetti. Come quando vedi una scatola di biscotti, apri e ci trovi accessori per il cucito. La stessa amarezza. Buono è stato l’atteggiamento dell’Inter che, nonostante il 3-0 di Torino, ci ha creduto comunque. Eppure, aveva pochi motivi per farlo “conoscendo” gli avversari. Da prendere come esempio. Senza fronzoli. Le sconfitte devono pur servire a qualcosa no? L’approccio alla gara incide molto nel calcio e i bianconeri dovranno affrontare partite in cui servirà solo quello giusto.
Il Brutto – “La colpa è mia, questa gara la dovevo preparare meglio” Allegri commenta così, facendo mea culpa, per l’atteggiamento superficiale, passivo e presuntuoso mostrato dalla sua Juventus. Tre termini che hanno caratterizzato la prestazione della Vecchia Signora. Tre fattori assolutamente da evitare in partite da “dentro o fuori” e Allegri ne dovrà preparare almeno altre due, per ora. L’Inter ha disputato una partita superlativa favorita soprattutto dal modo in cui Bonucci e compagni l’hanno affrontata. Rinunciare a giocare equivale a stendere un tappeto rosso. Poi sul campo, la sensazione è anche un’altra: questa Juve non può fare a meno del centrocampo titolare. A inizio stagione il dubbio, oggi la conferma. Sturaro, Hernanes e Asamoah, insieme, non danno le stesse certezze, il punto è però che la differenza è ben visibile a Km di distanza. Brutta la prestazione di Rugani che continua a non impressionare, anzi. Tanti errori in fase di ripiegamento e anticipo, cose che da un talento non ti aspetti sinceramente. E’ una stagione difficile per lui, diversa, pesante. Serve tempo. Se Allegri non lo faceva mai giocare un motivo c’era, e c’è ancora se gioca solo partite “meno” importanti.
Il Cattivo – Simone “garra” Zaza. Un alieno in campo e non per la prestazione in sé, ma per quella aggressività mostrata, diversamente dai suoi compagni. L’unico a battersi, l’ultimo ad arrendersi. La voglia di conquistare un posto da titolare è tanta, Simone lo sa e ce la sta mettendo tutta. Sotto le dritte di Mandzukic, l’attaccante di Policoro sta crescendo non bene, di più. Infine, dalla cattiveria agonistica, passiamo a quella televisiva. Già, non scappa. Tanti si sono accorti della strana piega presa da parte dei telecronisti Rai durante la gara. E’ stata una bellissima partita e l’enfasi della “remuntada” forse ha condizionato, ma da un canale nazionale e internazionale ci si aspetta sempre quel qualcosa in più. In sostanza sembrava una partita di Champions, in cui, la Juve era la squadra straniera e l’Inter l’italiana da tifare, affinché ribaltasse il 3-0. Ma forse sarà stata solo un’impressione di… molti. (e non contenti i vertici RAI chiedono alla Società Juventus di punire il proprio tesserato Marchisio, reo di aver protestato della telecronaca via twitter…..Mah….)
Damiano Giordano