Quattro gol per iniziare l’anno

Il 2021 della Juve inizia con successo netto contro l’Udinese, legittimato soprattutto nella ripresa, quando Chiesa e Ronaldo rimpolpano il risultato, già sbloccato dal portoghese dopo mezz’ora di gioco. Negli ultimi minuti arrivano poi i gol di Zeegelar per i friulani, combattivi fino alla fine,e di Dybala, che sigilla il punteggio sul 4-1.

LA FIAMMATA DI CR7

I bianconeri partono bene, con il primo spunto di Ronaldo, che dopo tre minuti e mezzo di gioco parte dalla sinistra, si accentra e spara un diagonale rasoterra che esce di poco. L’occasione successiva è per Ramsey, che arriva a deviare un tiro cross di Chiesa, trovando la risposta d’istinto di Musso. L’Udinese però è pericolosa in contropiede e al 10′ ne imposta uno rapidissimo, che porta De Paul a infilare alle spalle di Szczesny, ma l’argentino, dando il via all’azione, tocca con un braccio e il signor Giacomelli annulla dopo aver consultato il VAR. La Juve mantiene a lungo il possesso palla e Chiesa offre qualche spunto interessante, ma la difesa friulana è granitica e il ritmo del palleggio è troppo basso per aggirarla. Per sbloccare la gara serve una fiammata di Ronaldo: Ramsey ruba palla a De Paul e mette in movimento il portoghese, che punta l’area, si porta il pallone sul destro e infila il siluro nell’angolino. 

CHIESA, SCATTO E RADDOPPIO

I bianconeri, dopo aver concesso un tiro centrale a Lasagna, sfiorano il raddoppio con l’inserimento di Ramsey, il cui sinistro in diagonale viene intercettato da Musso, ma un solo gol di scarto non può bastare, perché i friulani, pur non dando troppa continuità alla propria azione offensiva, quando si spingono in avanti spediscono qualche pallone insidioso in area. E allora, in avvio di ripresa, dopo averci già provato dal limite, Chiesa piazza lo scatto decisivo per raggiungere il pallone servito con il contagiri da Ronaldo e incrociare il sinistro alle spalle di Musso. + 14

VAR PER RAMSEY, TRAVERSA PER L’UDINESE

La Juve chiuderebbe i conti subito dopo con Ramsey che accompagna l’ennesima accelerazione di Chiesa, riceve in area, viene fermato in un primo momento da Musso, ma riesce a rialzarsi e a mettere in rete. Il gallese però, terminando a terra nel contrasto con il portiere, tocca con il braccio e Giacomelli, ancora aiutato dal VAR, annulla. L’Udinese si scuote e mette i brividi a Szczesny con il Larsen, che stacca dal dischetto del rigore e di testa colpisce in pieno la traversa.

CR7 CHIUDE I CONTI

Ora la partita è più vivace, perché i friulani non hanno più nulla da perdere, spingono maggior convinzione, concedendo però spazi maggiori. Pirlo manda in campo Arthur al posto di McKennie e poco dopo i bianconeri passano ancora. È Bentancur a rubare palla e a mettere in movimento Ronaldo che, appena entrato in area, infila un sinistro chirurgico a fil di palo.

ZEEGELAR E DYBALA, EMOZIONI NEL FINALE

All’Udinese va dato atto di avere una buona dose di sfortuna, perché subito dopo aver subito il terzo gol centra nuovamente una clamorosa traversa con Zeegelar, che spara sul montante al termine di un’azione piuttosto elaborata. Nell’ultimo quarto d’ora Pirlo fa rifiatare Ramsey e Chiesa e inserisce Kulusevski e Bernardeschi e nel finale si rivede Chiellini, in campo al posto di Bonucci, mentre Frabotta rileva Alex Sandro. La gara in teoria avrebbe ormai poco da offrire e invece, negli ultimi tre minuti arrivano due gol. Il primo è di Zeegelar, che trova con una deviazione sotto porta la rete per che premia gli sforzi dell’Udinese. Il secondo è di Dybala, che proprio allo scadere del recupero parte in velocità, infila sotto l’incrocio il definitivo 4-1 e inizia nel migliore dei modi il suo 2021.

JUVENTUS-UDINESE 4-1

RETI: Ronaldo 31′ pt, Chiesa 4′ st, Ronaldo 25′ st, Zeegelar 45′ st, Dybala 48′ st

JUVENTUS

Szczesny; Danilo, Bonucci (38′ st Chiellini), de Ligt, Alex Sandro (38′ st Frabotta); Chiesa (29′ st Bernardeschi), McKennie (20′ st Arthur), Bentancur, Ramsey (29′ st Kulusevski); Dybala, Ronaldo

A disposizione: Buffon, Pinsoglio, Demiral, Di Pardo, Fagioli, Portanova, Da Graca 

Allenatore: Pirlo

UDINESE

Musso; De Maio (19′ st Molina), Bonifazi, Samir; Larsen, De Paul, Walace (36′ st Makengo), Pereyra (29′ st Mandragora), Zeegelaar; Pussetto (1′ st Forestieri), Lasagna (29′ st Nestorovski)

A disposizione: Scuffet, Gasparini, Ter Avest, Arslan, Palumbo, Coulibaly

Allenatore: Gotti

ARBITRO: Giacomelli

ASSISTENTI: Valeriani, Pagliardini

QUARTO UFFICIALE: Abbatista

VAR: Abisso, Lo Cicero

AMMONITI: 7′ pt Chiesa, 33′ pt McKennie, 19′ st de Ligt

Juve-Udinese 4-1: Ricominciamo

Di gennaio si vive e si muore. Il mese più freddo per la ripresa più ripresa che esista, la fine che è inizio, il campionato che torna, stavolta subito, senza aspettare l’Epifania.
E in questo anno strano in mezzo ad una stagione mai così inconsueta e vuota ci dobbiamo risvegliare dopo la sbornia privata delle vacanze natalizie passate a bere spumante da soli, a fare trenini di 3/4 vagoni in salotto, con la Juve lontana da quelle posizioni in cui ha albergato quasi incontrastata per un decennio.

Il 2021 bianconero si affaccia sulla serie A con vista sulla mezza classifica: 10 punti dalla vetta e la contezza di aver finito quasi tutti i jolly spendibili. Sapore strano, a cui non eravamo più abituati. Consolazione non è arrivata nemmeno dalle voci di mercato, sospesi tra un ritorno di Zaza e Llorente per puntellare un attacco impoverito ulteriormente nel pomeriggio dal forfait di Morata.

Arriva l’Udinese a Torino e c’è questa strana sensazione di incertezza tra la prestazione attesa (giocheremo bene? male? approcceremo in maniera corretta alla partita? andremo in difficoltà per le mosse tattiche di Gotti? come reagiremo al primo episodio storto?) e la speranza di vedere “la partita della svolta” puntata numero N.

La svolta non arriva nemmeno stasera: dopo la magra rimediata contro la Fiorentina, Pirlo dice di aver parlato durante le feste coi ragazzi: deve aver semplicemente fatto gli auguri uno ad uno, perché di cambi tattici non se ne vedono, non si vedono quelle migliorie che ci aspettiamo all’improvviso utopisticamente, perché dalla fragilità si guarisce con lentezza.
I ragazzi partono abbastanza grintosi, sfiorano il gol con Ramsey ma si fanno bucare da De Paul alla prima occasione, dopo 600 secondi di gioco. In soccorso della ciurma arriva provvidenziale la trinità composta dal VAR, Giacomelli e un piccolo tocco di mano dello stesso autore del gol, qualche secondo prima della segnatura, che manda in fumo tutto il resto e riporta la partita sullo 0-0, ci sveglia dall’incubo e ci assicura che è stato tutto un brutto sogno.
La Juve però resta lenta, involontariamente passiva, replica idee buone ma senza successo, sembra una prova di evacuazione senza il pericolo, una libreria dell’ikea, piena di libri di cartone, il bug di FIFA in cui la squadra vincente alza la coppa senza tenere in mano niente.
C’è uno solo che si ribella alla mediocrità, all’andamento lento, al vorrei ma non voglio (non è un refuso e lo dico anche a favore del mio amico Leonardo che altrimenti me lo avrebbe segnalato): Si chiama, manco a dirlo, Cristiano Ronaldo. È sempre sull’attenti, coi riflessi affilati come rasoi non ha bisogno di stimoli esterni. Pronto a scattare sulla preda non appena intravede un’esitazione, punisce una rimessa laterale allegra dei friulani e porta la Juve in vantaggio.
Durante le feste ha dichiarato di arrabbiarsi col figlio di 10 anni quando beve la coca cola o mangia le patatine: se fosse in mano a lui la preparazione di ogni singola partita probabilmente per i recidivi e gli svogliati userebbe metodi punitivi che ci farebbero rivalutare in bene le catene usate da Muccioli a San Patrignano.

Riparte il secondo tempo ed è ancora LUI a prendersi la squadra in collo e condurla verso i 3 punti: filtrante per Chiesa che controlla a seguire bene col destro e colpisce col mancino: 2-0, sospiro di sollievo.
Continua il momento buono di Chiesa pochi minuti dopo quando lancia alla perfezione un buon Ramsey che dopo una carambola infila il 3-0. Anche stavolta però il VAR annulla per un altro fallo di mano che faccio fatica a capire ma questa è la regola mi adatto in silenzio.

Passa un quarto d’ora e su recupero perfetto di Bentancur e seguente assist in corsa Ronaldo mette dentro il definitivo 3-0. Poco prima e poco dopo l’Udinese si diverte a centrare traverse come se fosse un gioco, rivelando la solita cronica debolezza difensiva juventina, amplificata da una prova molle di Bonucci, che ormai per darci conferma del suo essere “gobbo” gioca perennemente curvo in avanti, assistito non dal migliore De Ligt e da un Alex Sandro in versione “sono andato in Brasile e ho rimandato indietro un sosia”.

Da qui in poi è garbage time, buono per far segnare l’Udinese (tanto per non perdere il vizio di subire gol), marcare una presenza in più di Bernardeschi, utile a Chiellini per decidere di mettersi in campo e a Dybala (fino a quel momento moscio) per segnare il 4-1 sulla sirena.

Troppa grazia ma ancora troppo poco. La Juve deve trovarsi e deve farlo subito, la befana è vicina e si va a Milano a sfidare i primi in classifica, che volano davvero, con o senza scopa.

Juve – Udinese: Cristiano si mette sulle spalle le critiche

Prima di Juve – Udinese erano molte le perplessità (e le paure) che hanno accompagnato molti tifosi bianconeri. La concorrenza che corre veloce e il ricordo ancora fresco della gara contro la Fiorentina. Molte di queste paure sembrano essere svanite, alcune molto meno. Nel 4-1 finale dello Stadium sono state molte le note liete. Dalla rinnovata freschezza atletica e tecnica di Dybala (che torna al gol) fino all’ennesima firma sul tabellino di Federico Chiesa, arrivato al suo terzo gol stagionale.

Nella buona, ma non ottima prestazione di stasera, ci sono ancora degli aspetti su cui Pirlo deve continuare a battere il martello. L’uscita da pressing avversario e la gestione di alcuni momenti delle partite. L’inizio di Juve – Udinese infatti ha ricordato a molti proprio quello di due settimane fa contro la viola, ma De Paul (e la VAR) ci hanno permesso di allontanare gli spettri. Dopo la “botta” iniziale pero’ la squadra si è parzialmente ritrovata, è costantemente cresciuta, fino a stabilizzarsi a 2o’ dalla fine sul parziale 3-0.

I movimenti offensivi, che hanno portato alla rete sia Chiesa, sia Cristiano che Dybala sono sembrati stasera abbastanza oliati. Lo si è visto poi anche nella buonissima prestazione di Ramsey. Incursore, rifinitore in occasione del primo gol con un assist e anche quasi realizzatore (quel gol annullato una sentenza oramai…). Il gallese, insieme a Bentancur hanno gestito e dettato bene i tempi di gioco rimanendo sempre dentro la partita e non uscendone fino a quando Pirlo non lo ha chiamato a sé in panchina.

Nella globalità del 4-1 ci sono buone prospettive che ci proiettano verso la sfida di San Siro di mercoledì prossimo. Un match chiave in vista della lotta scudetto ma anche per rispedire al mittente le critiche che in queste settimane accompagnano la squadra. Servirà maggiore intensità rispetto a quanto visto oggi allo Stadium, una maggiore compattezza tra i reparti e un Arthur in cabina di regia che sappia tenere i fili di una squadra che tende a scollegarsi.