La Juve vince la sua nona Supercoppa con un meritato 2-0 al Napoli, firmato Ronaldo e Morata. I bianconeri vogliono la coppa, lo si capisce fin dia primi minuti e l’attenzione con cui affrontano ogni minuto della gara non fa che rendere il successo ancora più dolce. Queste le parole dei protagonisti a fine partita.
ANDREA PIRLO
«È una grande gioia, alzare il primo trofeo da allenatore è ancora più bello. Era importante vincere dopo la sconfitta con l’Inter, dovevamo mostrare orgoglio e quando si va in campo con questa determinazione, le cose possono andare bene. Ci voleva una gara così, di squadra e di sacrificio. Cuadrado? Ha lavorato bene a casa e ha tenuto fino al 95′. Bisogna fargli i complimenti, perché non è da tutti stare fuori due settimane e giocare così una finale. Arthur? Si è dovuto ambientare, poi è stato fuori per una botta, ma questa sera ha dimostrato il suo valore. È un giocatore importante, che ci dà grande qualità».
La Supercoppa è bianconera, Pirlo: “Grande gioia il primo trofeo da allenatore”
Primo trofeo dell’era Pirlo, prima Coppa alzata al cielo in stagione, primi fuochi d’artificio illuminano i bianconeri! Perché questa è la Juve: ogni anno, ogni trofeo, è come se fosse il primo. Mister, che ci racconti stasera?
“Grande gioia, alzare il primo trofeo da allenatore è ancora più bello che da giocatore: sono al comando di una società storica” – Grande mister, speriamo sia il primo di una lunga serie!
“Difficile vedere finali giocate bene: l’importante è vincere. Dovevamo mostrare il nostro orgoglio e quando vai in campo con determinazione è più facile che giri bene” – Pirlo gronda juventinità questa sera: al diavolo il gioco, conta vincere. Questa sera, la Juve è diventata concreta… si spera definitivamente.
“Mi spiace per Rino, ma ora siamo due allenatori e mi porto a casa la vittoria” – E ci mancherebbe altro!
“Noi volevamo dimostrare di non essere quelli di domenica. Ci voleva una prestazione di squadra e sacrificio” – Era una partita fondamentale, soprattutto dopo lo svarione di domenica. Lo è non tanto per quello che sarà dopo la vittoria, ma per quello che sarebbe stato in caso di sconfitta. Questa sera ha dimostrato che il progetto è valido e che siamo ancora in corsa per lo scudetto, ma qualche passo falso in più non mancherà di certo.
“Cuadrado, fortunatamente, è stato asintomatico e ha lavorato bene a casa. Non è da tutti stare fuori quindici giorni e poi giocare una finale” – PANITA STILE DI VITA. Oggi più che mai. Juan, che non toccava il campo da giorni, ha impartito una bella lezione di calcio a tutti: giocatore fondamentale per la Vecchia Signora.
“Arthur ha giocato quando è stato bene. Purtroppo arrivava da un periodo di inattività al Barca e si è infortunato quando stava iniziando a giocare. È un giocatore importante che ci dà grande qualità e possesso” – Non è ancora un fenomeno, forse non lo sarà mai. E poi farà impazzire molti tifosi perché… non lancia mai! Però rimane una certezza, perde pochi palloni e vede corridoi rasoterra invisibili ai più. Se fosse al top della forma, il posto in campo non glielo leva nessuno.
“Stiamo portando avanti questo tipo di gioco, ma ogni domenica qualcuno purtroppo viene a mancare. Il gruppo mi segue fin dal primo giorno e ha dimostrato grande attaccamento alla maglia” – Pian piano si stanno recuperando l’affiatamento e lo spirito tipici della Juventus, valori un po’ meno presenti nella scorsa stagione. Bello vedere i festeggiamenti post partita e gli abbracci a Pirlo: s’è parlato troppo, ma anche noi siamo squadra.
“Mandzukic è un buon acquisto per il Milan” – Utilità della domanda: nulla cosmico.
“I giudizi esterni non mi toccano, penso al lavoro. So che ho una squadra forte e una società solida alle spalle. I risultati parleranno per noi” – Pirlo certamente non manca di personalità, ma questa non è una novità.
CRISTIANO RONALDO
«È stata una partita dura, il campo era difficile, ma la squadra ha mantenuto alta la concentrazione e abbiamo vinto un trofeo importante per prendere fiducia. Siamo molto felici. Ora dobbiamo usare questo entusiasmo per vincere le prossime partite. Scudetto? Sarà una corsa difficile, ma noi ci siamo».
GIORGIO CHIELLINI
«Ci tenevamo tanto. In primis perché è una Coppa e non volevamo regalarla, ancora di più dopo la sconfitta di domenica. Uno cerca di isolarsi il più possibile, ma eravamo feriti per la sconfitta e poi abbiamo sentito tanti darci per morti troppo presto e questo ci ha acceso qualcosa in più e unito ancora di più. Abbiamo fatto un’ottima partita, l’abbiamo comandata, siamo stati bravi e anche un po’ fortunati, ma la vittoria è stata meritata e adesso ci godiamo questa coppa che deve essere un punto di partenza perché abbiamo ancora tanto da fare. Stiamo dando tutti noi stessi, alzare un trofeo per il decimo anno consecutivo è un grande orgoglio e vogliamo continuare a vincere e crescere. C’è un bel mix, quando siamo tutti insieme riusciamo a tirare sempre fuori qualcosa di speciale. Oggi siamo stati uniti in tutte le fasi e questo è stato il segreto del nostro equilibrio e della nostra grande prestazione. Siamo contenti e ci godiamo questo trofeo con i nostri tifosi, anche se a distanza. Oggi tra l’altro c’erano tanti ragazzi alla prima finale, la gioia nei loro volti è qualcosa di importante».