L’Atalanta che si è presentata lo scorso 25 ottobre allo Stadium era messa in campo con un 4-3-3, uno dei moduli preferiti di Edy Reja. Domenica è probabile che rivedremo una squadra pressochè identica, con lo stessa disposizione tattica dell’andata e più o meno gli stessi interpreti.
Qualcosa, però, è cambiato in questi mesi: non solo nella Juve, che dopo quella partita persa a Sassuolo ha ingranato la quinta e non si è fermata più, ma anche nella squadra orobica. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Sportiello; Belllini, Toloi (poi espulso per doppia ammonizione), Paletta, Dramè; Kurtic, de Roon e Grassi; D’Alessandro, Pinilla e Moralez fu l’XI titolare mandato in campo da Reja contro una Juventus che giocava col 4-3-1-2 con Pereyra trequartista dietro Dybala e Mandzukic (entrambi in gol nel 2-0 finale).
Nella prima parte di stagione, l’Atalanta ha fatto molto bene con il 4-3-3, dove brillavano Gomez e Moralez nel tridente d’attacco. Nel mercato invernale ha però perso due pedine fondamentali come Maxi Moralez e German Denis. Per ovviare a ciò, Reja ha sperimentato per alcune partite (contro Inter 1-1, Frosinone 0-0, Sassuolo 1-1) un 3-5-2 con Gomez in appoggio a Monachello o Pinilla, mente Conti e Dramè agivano esterni. In realtà, nelle ultime partite, l’allenatore friulano è tornato al 4-3-3.
L’11 schierato di più nelle ultime uscite è il seguente: Sportiello; Conti, Masiello, Paletta, Dramè; Kurtic, De Roon, Cigarini; D’Alessandro, Pinilla, Diamanti.
L’assenza più pesante dovrebbe essere quella del Papu Gomez, che, infortunato, non ha ancora ripreso gli allenamenti con la squadra. Capocannoniere con 5 reti, oltre a 3 assist e 44 occasioni create (più di tutti, di cui 10 su calcio da fermo), eccelle in quasi tutte le statistiche personali, come i dribbling completati (70) ed i falli subiti (59).
Il grafico delle posizioni medie mostra come il tridente d’attacco (Pinilla con il 51, Diamanti con il 23 e D’Alessandro con il 7) giochi praticamente in linea; Kurtic (in gol contro il Carpi) e Cigarini agiscono più avanzati, mentre a De Roon (colui che in squadra recupera più palloni (194) e vince più contrasti (69), è dato il compito di offrire copertura alla difesa. Bellini e Dramè, i due esterni, salgono sulla linea dei centrocampisti mentre rimangono dietro Paletta e Masiello.
L’Atalanta è una squadra che ama giocare con baricentro medio molto basso (48.1m) ed una lunghezza squadra media (36.5), senza effettuare pressing asfissiante nei confronti degli avversari. L’atteggiamento di fuorigioco si attesta intorno ai 22.2m (medio), e l’atteggiamento di recupero palla coinvolge principalmente la difesa.
La stagione orobica sembra dividersi nettamente in due a partire dal 7 dicembre, ovvero dal giorno dopo la vittoria per 3-0 sul Palermo con reti di Denis, Cherubin e De Roon.
La squadra di Reja aveva ottenuto fino a quel momento 7 vittorie, 3 pareggi e 5 sconfitte in 15 partite. Nelle successive 12, invece, l’Atalanta non ha mai vinto, ottenendo solamente 6 punti frutto di sei pareggi. Questo, stranamente, nonostante un possesso palla più marcato (48.89% medio), una maggiore pericolosità in attacco (3.6 invece che 3.4 i tiri nello specchio in media) ed una aumentata solidità difensiva (3.5 tiri nello specchio subiti in media, rispetto a 4.8 della prima parte di stagione).
I gol fatti sono però più che dimezzati (da 18 a 8), mentre sono aumentate le reti subite (da 15 a 16).
Il gioco, come si vede in questo schema,viene costruito dalle retrovie e principalmente cercando la fascia sinistra, per poi provare a verticalizzare passando per vie centrali.
Dopo la Lazio (612), l’Atalanta è la formazione che effettua più cross su azione nella massima serie (549).
Otto presenze finora (per 441 minuti giocati), il fantasista ‘Alino’, giramondo di ritorno dall’esperienza cinese in prestito, come abbiamo visto viene schierato a destra del tridente. In queste uscite si è fatto notare per la gran mole di palle recuperate (3.75 di media a partita, contro una media ruolo di 1.97) ma anche di palle perse (15.88 a partita, 9.14 la media ruolo), segno di una grande combattività ma anche di una certa imprecisione in fase di passaggio (8.25 negativi a partita, vs 4.33 media ruolo).
Ha finora creato 12 occasioni per la squadra, senza però mettere a verbale nessun assist, piazzando una notevole mole di cross (4.25 di media a partita, contro lo 0.87 di media ruolo) e passaggi lunghi positivi (19). Un solo tiro nello specchio, 8 conclusioni fuori, ed una percentuale realizzativa ancora ferma allo 0%.
Curiosità: domenica Alessandro Diamanti si troverà contro la squadra del suo esordio nella massima serie: correva l’anno 2007, la partita era Juventus-Livorno 5-1.
Sarà probabile il rilancio – anche a partita in corso – dell’altro nuovo acquisto di gennaio, il 33enne Marco Borriello, che in Serie A ha segnato l’ultima volta proprio contro la Juventus, con la maglia però del Carpi. Finora per lui una sola presenza da titolare (nella sconfitta per 2-1 contro l’Hellas) e solamente scampoli di partita, senza nessuna rete o assist.
…calci d’angolo. Cinque delle 26 reti nerazzurre sono infatti arrivate da corner – il 19%, record percentuale in questo torneo. Sarà inoltre importante non andare sotto nel punteggio: l’Atalanta non è mai uscita sconfitta quando si è trovata in vantaggio in casa.