La differenza tra un fuoriclasse e un buon giocatore è racchiusa nella testa, o meglio, nella forza mentale.
Dopo la prematura e bruciante eliminazione dalla Champions League per mano del Porto, si è letto, si è dibattuto, si è messo in discussione tutto, compreso Cristiano Ronaldo.
Questa NON E’ una arringa difensiva nei confronti del portoghese, perché come visto sa difendersi da solo e nel modo migliore possibile, con i gol.
Cristiano Ronaldo ha disputato una pessima partita contro il Porto, questo è insindacabile, ma come si è soliti fare in Italia, si va sempre oltre con i giudizi.
Un conto è ammettere che ha sbagliato una partita, importantissima certo, diverso invece è additarlo come il male assoluto della Juventus. Non si può parlare di fallimento di Ronaldo in Europa, ma semmai di fallimento della Juventus, che non è stata in grado di sfruttare a pieno in questi tre anni il potenziale del suo fuoriclasse.
La società bianconera non è stata in grado di costruire, soprattutto a centrocampo, una rosa all’altezza del portoghese. I numeri di Cr7 li conoscono tutti, inutile stare qui a ripeterli, numeri difficilmente ripetibili. Quale altro attaccante riuscirebbe a ripetere tali numeri in tre anni? Ecco perché mettere in discussione il portoghese, da un punto di vista tecnico non ha senso. Analizzando anche il lato economico, non è vero che la Juventus non può spendere per colpa dell’ingaggio a Ronaldo, perché il club bianconero ha continuato a investire e spendere dopo l’acquisto del portoghese, il problema semmai è come ha speso i soldi. Tornando all’attualità, le feroci critiche subite da Cr7, mentalmente avrebbero ammazzato chiunque, inutile negarlo, invece il portoghese ha avuto una reazione da fuoriclasse qual è.
L’avversario era il Cagliari, non il Bayern Monaco, ma non importa, Cristiano doveva dare un segnale alla squadra, ai tifosi, anche a se stesso, in vista delle tante partite in campionato ancora da giocare e di una finale di Coppa Italia da disputare. Del futuro suo e della squadra, ci sarà tempo e modo di parlarne, il focus deve essere sul presente, anche se fa strano leggere di un Ibrahimovic descritto come entità ultraterrena, pur avendo saltato diverse partite, di contro un Cristiano Ronaldo finito, problema della Juventus, è proprio vero che quest’anno la stagione è anomala, in tutti i sensi.
Ronaldo rompe il silenzio: «I campioni non si spezzano mai»
Testa a campionato e Coppa Italia perché i veri campioni non si spezzano mai: è questo il messaggio che arriva da Cristiano Ronaldo che rompe il silenzio dopo la cocente eliminazione col Porto e con un post su Instagram rilancia la sfida in bianconero.
“Non è tanto importante quante volte cadi nella vita – scrive il fuoriclasse portoghese -, ma piuttosto quanto velocemente e più forte ti rimetti in piedi. I veri campioni non si spezzano mai! Siamo già proiettati sul match contro il Cagliari, sulla corsa per la lotta in campionato, per la finale di Coppa Italia e in tutto quello che possiamo ancora ottenere da questa stagione”.
Un messaggio indiretto anche a chi da qualche giorno sta parlando di uscita anticipata per l’asso portoghese, cinque volte pallone d’oro, e di un campione non più focalizzato sul pianeta Juve? Probabilmente sì, ma il campo dirà davvero se le parole di Ronaldo faranno breccia anche nei compagni dopo la dura batosta di martedì.