Gli aspetti finanziari delle operazioni CR7 e Kean

Sono finalmente arrivati i comunicati stampa di due operazioni ormai scontate, di cui sono stati ora resi noti i particolari: l’uscita di Cristiano Ronaldo e l’acquisto di Moise Kean; vediamo prima di tutto di analizzarne gli elementi dal punto di vista economico-finanziario.

Partiamo da CR7, il cui cartellino era in carico a fine giugno a circa 29 milioni, con una ipotetica riduzione per i due mesi trascorsi nel nuovo esercizio che avrebbe collocato il valore contabile a circa 24 milioni al 31/8/2021: la cessione è avvenuta a 15 milioni (pagamento in 5 anni) più ulteriori 8 pagabili al raggiungimento di obiettivi. Il Club della Continassa, come si legge nel comunicato, ha deciso di adeguare il valore del cartellino al 30/6/2021, quindi nel bilancio dell’esercizio trascorso, segnando una minusvalenza di 14 milioni, e potrà invece registrare una plusvalenza di 8 milioni nel caso di realizzazione della parte di prezzo legata ad obiettivi; nel nuovo esercizio inoltre, ovviamente, non si registreranno gli ammortamenti del cartellino fino al 31/8 (circa 5 milioni), essendo il valore dello stesso adeguato a 15 già al 30/6/2021, come detto. E infine, saranno deconsolidati circa 55 milioni lordi dell’ingaggio della stella portoghese, che non peseranno più a bilancio.

Con riferimento a Moise Kean, l’operazione è più articolata, e prevede un prestito oneroso per due anni, con l’obbligo di acquisto al 30/6/2023; i valori sono di 3 milioni per la corrente stagione e di 4 per la prossima, mentre il prezzo residuo per l’acquisto sarà pari a 28 milioni (pagabili in 3 anni), più 3 milioni di prezzo variabile ad obiettivi; il pacchetto complessivo prevede quindi un corrispettivo totale di 38 milioni per il giovane attaccante, che, come noto, essendo del vivaio, non occuperà posizioni nella lista Champions.

Esposti i dati salienti dei due deal, facciamo qualche considerazione.

Con riferimento a CR7, la posizione negoziale del Club bianconero era obiettivamente fra le peggiori: il portoghese non voleva rimanere, ora questo è noto, e la Juventus era a rischio di una dolorosa vicenda di rescissione contrattuale, o di messa fuori rosa del giocatore. Un’ipotesi certamente devastante, considerando l’ingaggio di 31 milioni netti, che presumibilmente avrebbe dovuto essere corrisposto ugualmente, oltre alla messa a perdita dell’intero importo di 29 milioni del cartellino. Certamente dà fastidio dover registrare una perdita nel bilancio al 30/6/2021, ma questo ci pare avere una logica, oltre a limitare le perdite, considerando altresì che il bilancio dell’esercizio 2020/21 sarà certamente “massacrato” per molte altre ragioni, riconducibili alla pandemia; quindi la Juventus ha scelto di spesare anche i 14 milioni di CR7 e di voltare pagina.

Veniamo a Kean: certamente il riacquisto di una calciatore a prezzi maggiori di quelli della vendita solo due anni fa può suscitare elementi di perplessità, ma, come già avvenuto con Romero, di questo fenomeno va dato atto alla società che ha fatto la valorizzazione, l’Everton in questo caso: se è vero che il primo anno Kean ha lasciato a desiderare in Premier League, certamente l’anno al PSG ne ha incrementato il valore. La formula dell’operazione è ormai un classico e consentirà di diluire su più anni l’impatto a conto economico (vedremo a tale riguardo se la Juventus deciderà di contabilizzare già il valore del cartellino – applicando il principio contabile IFRS16– o se lo tratterà come un prestito, iniziando l’ammortamento solo fra due anni).