La Juve ritrova, in una fresca sera svedese, il gusto del dominio, la bulimia del gol, la soddisfazione di lasciare la propria porta inviolata. Ritrova, soprattutto la vittoria, bella, netta, convincente. E decisa in fretta, in poco più di venti minuti. Quelli che passano, dopo un avvio, comprensibilmente guardingo, ma non privo di occasioni, tra la rete di Alex Sandro e l’uno-due micidiale di Dybala e Morata, che chiude i conti già nel primo tempo. Le buone notizie arrivano anche nella ripresa però, perché la Juve rimane attenta, vigile e dimentica le distrazioni delle ultime uscite, ritrovando la spietata solidità che è da più di un decennio il marchio di fabbrica della casa.
ALEX SANDRO, GOL CON INCHINO
Nei primi minuti ritmo e agonismo hanno la meglio sulla qualità delle giocate. Entrambe le squadre occupano bene gli spazi in fase difensiva e ne lasciano ben pochi alle iniziative dei giocatori più estrosi. I tentativi della Juve di verticalizzare il prima possibile potrebbero venire premiati quando Morata indovina un lob di venti metri che scavalca la difesa e mette Dybala nelle condizioni di colpire, ma l’equilibrio è precario e di conseguenza la mira imprecisa. È fuori misura anche la coraggiosa volée di Riesk, pescato in area dal cross teso di Berget: i due terzini sono pedine preziose nel 5-3-2 impostato da Tomasson, ma dovendo coprire tutto il campo, per quanto abbiano indiscutibili qualità atletiche, ogni tanto devono riprendere fiato. E quando accade, possono approfittarne gli esterni bianconeri. Rieks fatica a chiudere su Cuadrado, che arriva al cross dalla destra e trova in area Alex Sandro. Quello del brasiliano, più che un tuffo pare un inchino, necessario per colpire di testa e infilare il vantaggio alle spalle di Diawara. + 14
DYBALA E MORATA, UNO-DUE PRIMA DEL RIPOSO
La Juve è rinvigorita dal vantaggio e sfonda ancora due volte sulla sinistra, prima con Rabiot, che sfiora l’incrocio dal limite, poi ancora con Alex Sandro, che batte in velocità Berget e mette il diagonale fuori di un soffio. Poi è Morata, lanciato da Locatelli, a costringere Diawara ad uscire al limite dell’area per fermare l’azione; i due combinano ancora, con un triangolo dettato e chiuso dal Nazionale azzurro con un destro a lato. I bianconeri ora sono nettamente padroni del campo, dettano il ritmo della gara e giocano con maggiore precisione. Ne è la prova il millimetrico lancio di Danilo per Morata atterrato in area da Nielsen. Il signor Dias indica il dischetto e Dybala piazza il meritato raddoppio pochi secondi prima del riposo. Pochi, ma sufficienti a sigillare la gara con il guizzo di Morata, che un minuto dopo la rete della Joya, approfitta del suggerimento di Rabiot, sporcato, ma non neutralizzato dalla difesa e supera Diawara con un pallonetto che si infila sotto l’incrocio e manda la Juve negli spogliatoi in vantaggio di tre gol.
RIPRESA DA VERA JUVE
La ripresa può essere affrontata in scioltezza, ma Allegri sa bene quanto sia importante trovare continuità anche all’interno della stessa gara e continua a spronare i suoi, tenendo alta la tensione. Il risultato è una Juve ancor più determinata che, forte del triplo vantaggio, può permettersi anche qualche finezza in più. Dybala, sempre raddoppiato nel primo tempo, regala qualche guizzo da applausi, Rabiot e Bentancur hanno spazi maggiori e li aggrediscono con accelerazioni difficili da contenere e Cuadrado è il solito moto perpetuo. Morata è un punto di riferimento imprescindibile e avvia e conclude l’azione più bella della gara, con il pallone che passa dal destro di Cuadrado e dal tacco di Dybala, prima di tornare sul sinistro dello spagnolo e terminare tra le braccia di Diawara. Avesse segnato, sarebbe stato un gol da cineteca, prima di terminare la propria gara e lasciare il posto a Kean. Allegri cambia anche Bentancur con McKennie e la Juve continua a tenere saldamente in mano il gioco, per quanto Szczesny debba esibirsi in qualche uscita apprezzabile per respingere i traversoni prodotti più dall’orgoglio che dalla manovra del Malmö. Nel finale c’è spazio anche per Ramsey, Kulusevski e Rugani in campo per Dybala, Cuadrado e de Ligt, e per il sinistro in diagonale di Kean che Diawara respinge in uscita, negando il poker ai bianconeri. Sarebbe stata la ciliegina, ma oggi quello che contava era la torta. Era partire con il piede giusto in Champions e ritrovare vittoria e convinzione. La Juve l’ha fatto. E bene. Ora può iniziare la sua stagione.
MALMÖ-JUVENTUS 0-3
RETI: Alex Sandro 23′ pt, Dybala rig. 45′ pt, Morata 46′ pt
MALMÖ
Diawara; Berget, Ahmedhodzic, Nielsen, Brorsson, Rieks (30′ st Olsson); Innocent (30′ st Nanasi), Christiansen, Rakip (14′ st Nalic); Birmancevic (14′ st Abubakari), Colak
A disposizione: Ellborg, Dahlin, Olsson, Noah, Larsson, Beijmo, Björkqvist, Gwaris
Allenatore: Tomasson
JUVENTUS
Szczesny; Danilo, de Ligt, Bonucci (42′ st Rugani), Alex Sandro;
Cuadrado (37′ st Kulusevski), Bentancur (23′ st McKennie), Locatelli,
Rabiot; Dybala (37′ st Ramsey), Morata (23′ st Kean)
A disposizione: Perin, Pinsoglio, De Sciglio, Chiellini
Allenatore: Allegri
ARBITRO: Dias (POR)
ASSISTENTI: Rui Tavares (POR), Soares (POR)
QUARTO UFFICIALE: Miguel (POR)
VAR: Pinheiro (POR), Godinho (POR)
AMMONITI: 39′ pt Brorsson, 43′ pt Nielsen, 13′ st de Ligt
La Juve si sblocca in Champions: 0 a 3 al Malmoe e prima vittoria in stagione
Prima vittoria stagionale per la Juventus dell’Allegri bis nell’esordio di Champions League in Svezia: battuto nettamente il Malmoe e scacciati per una notte i fantasmi di questo inizio d’annata. Importante, soprattutto, oltre alla prestazione in crescendo e al di là del valore degli avversari, l’essere rimasti imbattuti alla 19esima gara ufficiale consecutiva (senza contare le amichevoli) dopo che in tutte le circostanze precedenti la squadra aveva subito gol.
Allegri schiera la Juve col 4-4-2 e Szczesny in porta; Danilo, Bonucci, De Ligt, Alex Sandro in difesa; Cuadrado, Bentancur, Locatelli, Rabiot sulla mediana; Dybala e Morata di punta. Padroni di casa col 3-5-2 e Diawara in porta; Ahmedhodzhic, Brorsson, Nielsen in difesa; Birmancevic, Rakip, Innocent, Christiansen, Rieks al centro; Colak e Berget in avanti.
Buoni ritmi fin da subito col Malmoe che tenta di pressare alta la Juve coi bianconeri che provano a fare la gara. Al 3’, azione manovrata della Juve con Alex Sandro servito in area che tenta l’avvitamento ma mette alto. All’8 padroni di casa fanno muovere il pallone da ambo le parti, con un cross verso Colak che De Ligt spedisce in corner. Al 10’ occasione d’oro per Dybala, lanciato da Morata: argentino tutto involato verso la porta, scivola e calcia male.
La Juve sembra prendere più campo ma non riesce a trovare il varco utile per una conclusione pericolosa. Al 17’ è pericoloso il Malmoe con un’azione che va da esterno a esterno: cross di Berget, Riek taglia sul secondo palo e tira dal centro area con conclusione di poco alta sopra la traversa. Al 23’ Juve in vantaggio: bianconeri allargano il campo con una rete di passaggi di prima, palla a Cuadrado che crossa in mezzo, da dentro l’area spunta Alex Sandro, che colpisce di testa e batte Diawara.
La Juve prova a gestire e a ripartire: al 26’ tiro di Rabiot che finisce alto; un minuto dopo gran lancio di Bonucci che trova Alex Sandro in fascia: controllo in corsa con cui si porta in area ma il diagonale sinistro finisce di poco fuori dalla porta difesa da Diawara. Al 30’ ci prova con una punizione dalla lunga distanza Birmancevic ma senza troppe pretese. Al 32’ Morata a tu per tu con Diawara tenta il pallonetto ma trova pronto il portiere a disinnescare il pericolo. Al 38’ scambio Locatelli-Morata-Locatelli, che dentro l’area arriva al tiro ma strozza la conclusione e calcia fuori. Al 43’ Morata trattenuto in area da Nielsen: l’arbitro concede il penalty. Dal dischetto Dybala fa 2 a 0 con una conclusione forte e centrale, molto rischiosa.
Nel minuto di recupero arriva addirittura il 3 a 0: Szczesny rilancia lungo, palla sporcata dalla difesa del Malmoe e rimessa in mezzo da Rabiot, che cerca il passaggio immediato per sorprendere il posizionamento alto degli avversari, velo di Dybala e Morata pescato in mezzo all’area che anticipa con uno scavetto il ritorno del portiere. Il primo tempo si chiude così con la partita teoricamente in ghiaccio.
Si riparte senza cambi: il Malmoe tenta di ritrovare motivazioni e riaprire la gara, ma la Juve va vicina al poke con Morata al 52’. Lo spagnolo, lanciato nello spazio, entra in area e calcia dalla sinistra non lontano dai pali difesi da Diawara. Al 56’ Rabiot innesca Cuadrado, che pesca col cross lungo Morata sul secondo palo: il colpo di testa controllato dal portiere di casa. Al 58’ ammonito De Ligt per un fallo su Rakip. Prime sostituzioni per il Malmoe: dentro Nalic per Rakip e Abubakari per Birmancevic.
Ma al 62’ azione bellissima della Juve, che sfiora il quarto gol: prolungato scambio tra Morata, Dybala e Cuadrado, con l’argentino che riceve dal colombiano e di tacco gira a sinistra per il centravanti spagnolo; tiro non potente parato da Diawara. Al 67’ dentro Kean per Morata e McKennie per Bentancur. Al 70’ Dybala cerca un tiro a giro dal limite respinto dal portiere del Malmoe. Un minuto dopo, Kean entra in area, dribbla Diawara e deposita in rete: ma è tutto fermo per fuorigioco.
Prova una timida reazione il Malmoe con un paio di situazioni in cui Szczesny si fa trovare reattivo. Al 75’ padroni di casa sostituiscono Innocent e Rieks con Nanasi e Olsson. All’82’ dentro Ramsey e Kulusevski per Cuadrado e Dybala. Qualche minuto anche per Rugani che entra al posto di De Ligt. All’88’ ci prova Kean con una giocata difficile; un minuto dopo altra occasione per l’attaccante della Nazionale che sbatte su Diawara. Dopo tre minuti di recupero e un’occasione del Malmoe bloccata da Szczesny, finisce così.
Vittoria per la Juve nella prima di Champions con i bianconeri che si sbloccano e che, alla 19esima partita ufficiale dal 2 marzo in poi torna a non subire gol.