Primi a non prenderle

Nel dibattito anni fa coi tifosi glielo dicevo sempre. Prima, la difesa. Poi, il resto. E ma no, bisogna fare, attaccare, cazzo ne so. Non l’hanno mai saputo. L’hanno ipotizzato, come quelle vecchie che si guardano nello specchio e si dicono mannò, non esiste ci sia solo la gioventù, dev’esserci altro. Dev’esserci giustizia. Non c’è giustizia. C’è la difesa. Partita dignitosa, più che dignitosa. Abbiamo incrociato le armi col Sassuolo rampante, s’è messi al loro livello con un bel po’ di coraggio e coraggiosi. Sandro e Cuadrado insieme con la scusa del turn over ma a me Allegri non la fa, lo voleva fare comunque, c’era il Sassuolo offensivo, la si voleva fare così, attacco contro attacco. Gaia scienza contro incoscienza. Più di Sandro a rappresentare la gaia scienza non può esserci. Gara entusiasmante, per lui, per me, per i suoi tifosi e di sicuro per sua madre. Non avrebbe potuto fare più tutto e meglio di così. Terzino, ala, mezzala. Sempre in attacco, sempre alto, sempre oltre però attento a rientrare, sempre teso a incrociare i cambi campo o qualsiasi palla sfuggisse al duo delle meraviglie della serata. Quel Cuadrado Dybala degno di un vantaggio come quello realizzato. Cuadrado che scassa letteralmente la fascia nero verde, con un repertorio degno dei fantasisti. Ma non quelli del calcio, quelli del teatro. Travestito da velleitario rincorritore di palloni, poi un attimo e diventa cinico arpionatore di sfere, poi si ferma, poi riavanza, poi scivola poi la spizza giusto per. Ma giusto lì. Un fregoli destinato poi a spengersi però biglietto ripagato e ooh. Dybala che preferisce il sinistro e se la mette come gli pare perché vuole andare sul sicuro. La bambina argentina benché una faccia di porcellana ha il cuore duro. Non ha nessuna voglia di moratare. Il moratare è quel Sandokan senza squadra e cervello che si vede nei minuti finali della gara. E’ un tornare bambini, un tirare la palla contro il muro nel corridoio e immaginarla tirata di stelle. E la polvere del niente che hai sollevato, e pure quella è polvere di stelle. Il moratare che è quella crisi crasi tra Morata e agonizzare. Mandzukic che vivaddio fa il Padoin e si becca riconoscenza ma in avanti non ne becca altro e sembra un po’ Fantozzi che sbriga le pratiche altrui. Un po’ fa ridere un po’ fa schifo. Asa, e un bel ricordo vien quasi via dopo il primo tempo. Poi in parte si riprende ma non era impossibile. Sandro, e lo s’è detto, e ha fatto tutto, e ha fatto le scarpe ad Asa e Marchisio che a un certo punto dato che è esuberante e non sa contare i passi né le distanze s’è messo a fare pure Zico e a un altro punto Hrubesch. Sandro, troppo bravo come Bernardini e dunque via in panchina. Sandro mezz’ala, interno, ala, rinvia. Sandro, ti caccio via sennò mi firmi il pezzo. La difesa, esiste poco altro. Niente schemi, puttanate. Niente full immersion niente percentuali, siamo uomini e non malati. Un record di tutti, un record di potere. La responsabilità della difesa. La responsabilità di figliare Zero per perpetuare, immortalare tutto.

Vincenzo Ricchiuti.

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