Khedira, statistiche da urlo: il miglior Sami di sempre?

Bollito, rotto, finito, un calciatore che (appena 29enne!) non ha più niente da dimostrare. I più arditi si lasciavano sfuggire frasi del tipo “Se il Real lascia andare via un giocatore a parametro zero un motivo sicuramente c’è“. Raul, Luis Enrique, Cambiasso, tutti via dal Bernabeu in scadenza di contratto, tutti dimenticati dai più.

A 5 giornate dal termine del campionato, Sami Khedira ha spazzato via tutte le critiche che lo riguardavano. Certo, dal punto di vista fisico non è stata una stagione facile per il tedesco, ma chi considerava il suo acquisto un errore ora non può far altro che cospargersi il capo di cenere, visto che Sami ha contribuito in maniera significativa ai successi della Juventus.

Oggi vogliamo provare a spingerci più in là, ponendoci la seguente domanda: l’attuale stagione in maglia bianconera è la migliore dell’intera carriera di Khedira? Supportati dalle statistiche, che in alcuni casi si fermano al suo ultimo anno con la maglia della Stoccarda, proviamo a rispondere al quesito.

PRESENZE

Specialmente nella prima metà della stagione, Khedira è stato costretto a più riprese a guardare i compagni dalla tribuna o in tv, colpevoli i suoi muscoli di seta. Il paragone col recente passato però è confortante: con 23 presenze complessive tra campionato, Coppa Italia e Champions League, Sami ha migliorato il suo score rispetto al 2014/15 (17 presenze) e al 2013/14 (18 presenze). Certo, le 44 gare complessive con il real nella stagione 2012/13 sono una chimera, ma la sua stagione non può che essere considerata in maniera positiva, dato che il tedesco è finalmente tornato ad essere importante dopo due annate trascorse più in infermeria che in campo.

GOL E ASSIST

Ce lo avevano presentato come un giocatore utile, intelligente, carismatico, ma che non segna mai o quasi e in generale è poco presente nell’area avversaria. Invece Sami s’inserisce e vede la porta eccome, come non faceva da tempo; complice il cambio di ruolo, da mediano nel 4-2-3-1 a mezzala con licenza di spingere nel 3-5-2, il numero 6 bianconero è stato spesso protagonista in zona gol e ha timbrato il cartellino ben 5 volte, offrendo inoltre 3 assist. Mai così prolifico con il Real Madrid, Khedira è a due lunghezze dal suo record personale di reti, 7 nel 2008/09 con lo Stoccarda, mentre il Sami bianconero è primo in assoluto nel rapporto gol fatti/minuti giocati: una rete ogni 276′ in campionato, contro l’1/303′ del 08/09. Negli assist invece si fa preferire il Khedira edizione 09/10, 7 assist (uno ogni 360′) in 30 presenze tra Bundesliga e Champions League.

FASE DIFENSIVA

I tanti infortuni e l’esperienza dovuta all’età hanno portato Sami a ridurre inevitabilmente gli interventi in tackle: 0,7 a partita, cifra in linea con l’ultima stagione a Madrid ma lontanissima dai picchi delle prime stagioni con il Real, dove raggiungeva i 2 tackle a gara. Buon contributo invece per quanto riguarda gli intercetti, 1,1 a partita, meglio delle ultime stagioni spagnole e superato solo dal Khedira del biennio 2009-2011, quando il numero 6 salì alla ribalta nel mondiale sudafricano e nell’estate del 2010 venne ceduto al Real Madrid. Stazionario per quanto riguarda i falli fatti, uno 0,7 a gara che dipinge bene il trend della sua carriera, così come le respinte a partita (0,7), inferiori solo a quelle della prima stagione in maglia merengue.

GESTIONE DELLA PALLA

Tra le doti del centrocampista tedesco c’è, da sempre, l’affidabilità in fase di possesso palla: percentuali bulgare di passaggi riusciti accompagnano da sempre Sami, in particolare da quando ha lasciato la Germania per la Spagna. L’85,1% in campionato in questa stagione è in linea con le annate madrilene, con picchi e ricadute rispettivamente di 81% e 86%, così come i passaggi a partita, 40,6,. Anche lo 0,7 (tra Serie A e Champions league) relativo ai key pass è in linea con le altre stagioni, nettamente staccato solo dall’1,4 dell’ultima stagione a Stoccarda. Menzione speciale per gli stop sbagliati: 0,4 a partita, in pratica meno di uno ogni due partite, miglior dato in assoluto se si esclude lo 0,1 della scorsa stagione, nella quale il centrocampista ha disputato appena 274′ in campionato,

FASE OFFENSIVA

Come già affermato in precedenza, la “novità” del 3-5-2 ha assegnato a Khedira compiti specifici in fase offensiva, ai quali il tedesco ha saputo assolvere ottimamente nonostante sia stato impiegato praticamente sempre davanti alla difesa sia a Madrid che nella nazionale di Low. Sami è entrato senza batter ciglio nella macchina del tempo, tornando la mezzala “box to box” delle annate tedesche; si spiega così lo 0,7 alla voce dribbling a partita,  dato più in linea con il Khedira di Stoccarda che con quello di Madrid, così come gli 1,2 tiri a partita (mai vicino all’1 al Real). Ottima la media del centrocampista in questa stagione: dei 17 tiri effettuati da dentro l’area di rigore, 5 hanno portato al gol. In pratica, Khedira segna ogni 3,5 tiri in porta dagli ultimi 16 metri.

 

Tirando le somme, ci troviamo di fronte a un giocatore che, nonostante l’avanzare dell’età (ma non ha neanche 30 anni, mai dimenticarlo) e soprattutto i tanti infortuni, non ha abbassato i suoi standard qualitativi in quasi nessun fondamentale. Alle inevitabili mancanze in fase di tackle, Khedira sopperisce con un minor numero di controlli errati e con la comprovata abilità nella gestione della sfera, immutatata nel corso degli anni.

Seconda e più importanza osservazione, dopo 5 stagioni passate prevalentemente a tamponare e rilanciare l’azione, Khedira ha dimostrato di non aver dimenticato come impensierire le retroguardie avversarie. Il pagellino della sua prima annata bianconera, tra gol e assist, è tra i migliori della sua intera carriera, comprese le stagioni con lo Stoccarda ove godeva di una libertà d’azione simile a quella attualmente concessagli da Max Allegri. Il Khedira dei primi tempi a Madrid era forse più utile in fase di non possesso, quello visto in Bundesliga più esplosivo e incline a inserirsi senza palla; il Khedira bianconero è un’ottima fusione delle due incarnazioni precedenti, con tanta esperienza in più, proprio il complemento che serviva al centrocampo della Juve.

Alex Campanelli.