Nove punti. Si riparte da qui, a cinque partite dalla fine. Per la Juventus inizia, praticamente, un conto alla rovescia. Mezzo scudetto l’ha già cucito. Ora manca l’altra metà che, a meno di clamorosi svenimenti in campo, dovrebbe completare tra 5 partite.
Il buono – Paul Pogba. Il francese colleziona un gol e un assist contro il Palermo trascinando i suoi alla vittoria. Buono e il cattivo tempo come si suol dire, illumina lo Stadium e nello stesso tempo perde facili palloni che fanno arrabbiare Allegri. Difatti: 9 duelli vinti, 9 duelli persi. Paul però, ricambia con un gol di “rapina” che chiude il match. Concretezza. Quella che chiede Allegri. Buono Rugani che sempre più affronta le partite con personalità e voglia di stupire. Buono Dybala che lavora a tutto campo, tanti palloni smistati a centrocampo e triangoli nella trequarti avversaria. 10 duelli vinti su 14 provati e ben 5 occasioni create. Sfinito, esce tra gli applausi del popolo bianconero. Troppa Juve per un Palermo che oltre a sopperire per divario tecnico combatte con i “noti” problemi gestionali interni. I gol di Cuadrado e Padoin chiudono una partita mai in discussione se non in una sola occasione in cui Barzagli salva la porta bianconera a portiere battuto. La squadra di Allegri allunga sul Napoli, ventiduesima vittoria su ventitré partite. Nulla da aggiungere.
Il brutto – Il ginocchio di Marchisio. Brutta tegola per la Juventus, per la Nazionale, ma soprattutto per lui che non potrà chiudere il campionato, giocare la finale di Coppa Italia e aiutare Conte all’Europeo. In una giornata di festa per la Juve, arriva la batosta dall’infermeria. L’ennesimo infortunio ma questa volta è diverso, più grave. Quella torsione innaturale. Quel crociato, quel dolore “pericoloso” subito recepito dal principino. Non si può non auguragli una pronta e serena guarigione.
Il cattivo – Andrea Barzagli. Eloquente la sua strigliata (davanti ai microfoni) a fine primo tempo durante la consueta intervista per se stesso e i suoi compagni. Infatti il secondo tempo della Juve è stato più… da Juve. Il difensore (ex della partita) riorganizza la difesa e carica i suoi compagni a non farsi “beffare” proprio oggi, visto il risultato di San Siro. 4 palloni recuperati per lui e 4 respinte. Cattivo il solito Mandzukic che ha dato prova all’ennesima prestazione di spessore, di sacrificio. Uno dei pochi attaccanti che se non gli passano il pallone se lo va a cercare. Cattivo infine il “povero” Palermo, e con Palermo s’intende i giocatori che scendono in campo, quei giocatori che si son visti cambiare il proprio allenatore 7 volte (senza calcolare i ritorni).
Damiano Giordano