Dove si trovano le motivazioni per non staccare la spina dopo un’impresa come quella dello Scudetto? Semplice: focalizzandosi sul prossimo obiettivo, la Coppa Italia. Questa è la filosofia della Juve, pienamente abbracciata da Mister Allegri: «Domani dobbiamo centrare la vittoria e lo dobbiamo fare praticando un buon calcio. Concludere il campionato in bellezza è un dovere: inoltre, tenere alta l’attenzione per noi è fondamentale in vista della finale di Roma di Coppa Italia: se si stacca la spina non la si riattacca in tre giorni».
Saranno partite importanti per i giocatori, ma anche per Allegri stesso: «In queste settimane i ragazzi dovranno dare conferma delle loro condizioni, in vista della Finale. Si tratta di una partita importante, quella di Roma, che vogliamo portare a casa e che non sarà semplice: ricordiamoci che il Milan quest’anno contro di noi ha sempre giocato bene».
Detto questo, inevitabile tornare sulla grande impresa dei bianconeri: allegri la definisce, semplicemente, «Straordinaria. Complimenti a tutti, alla società, allo staff che lavora con me, e soprattutto ai giocatori, fra cui va fatta una menzione speciale per gli 8 che ne hanno vinti 5 di fila. C’è soddisfazione, entusiasmo ed euforia, ma devo dire che in settimana abbiamo lavorato molto bene. Domani è la prima in casa da Campioni, dobbiamo onorarla».
Ci sarà spazio per cambi nell’undici iniziale? Allegri prima anticipa che «Chi deve rifiatare, rifiaterà», poi si spinge oltre e annuncia qualche titolare: «Buffon, Bonucci, Rugani, Evra, Pogba, Alex Sandro e Morata».
Come sempre, qualche domanda sui singoli: per esempio su Lemina, appena riscattato dalla società. «Abbiamo fatto bene ad acquistarlo, è giovane e di grandi prospettive, ha sempre risposto bene quando chiamato in causa, nonostante in questa stagione abbia avuto qualche problema fisico». Oppure su Rugani: «Avevo detto che Daniele doveva solo avere pazienza, perché aveva davanti difensori fra i migliori in Europa. Aveva solo bisogno di tempo per crescere e ora lo sta facendo: il lavoro con lui non è finito».