Del Neri: «Con la Juve per il blasone»

Il tecnico avversario, nonostante la matematica retrocessione in Serie B sia già stata sancita, vuole chiudere a testa alta la stagione cercando di battere la capolista

Una retrocessione ormai certa, il buon gioco (come testimonia la vittoria sul Milan) espresso a dispetto dei risultati, l’addio al calcio di Toni, la sfida contro una squadra da lui già allenata in carriera, le motivazioni al crepuscolo di una stagione sfortunata.

Tanti erano gli argomenti di discussione in agenda per l’appuntamento con gli organi di informazione da parte di Del Neri, tecnico del Verona prossimo avversario bianconero.

Normale quindi attendersi una lunga e approfondita disamina su tutti questi temi, nella sala stampa dello Sporting Center ‘Il Paradiso’ di Peschiera. Di seguito, è possibile trovare un piccolo riassunto di quanto detto dall’allenatore friulano alla vigilia dello scontro tra due squadre che hanno già avuto la matematica certezza del proprio destino, agli antipodi.

La sfida contro la Juve
«Contro il Milan volevamo dimostrare che c’eravamo anche noi, ed eravamo degni di questo campionato.  Le prossime due partite saranno importanti per blasone e per la Serie A. Dobbiamo chiudere con grande forza, come dimostrato coi rossoneri e contro il Sassuolo. Il gioco espresso è stato buono, poi bisogna buttarla dentro però. La Juve non vorrà perdere il trend delle vittorie, e noi vogliamo invece avere la possibilità di battere una squadra importante, nonostante a loro manchino molti giocatori»

Gioco e risultati
«Abbiamo pagato molto a livello psicologico in questo campionato, non riuscendo ad ottenere nei punti quanto abbiamo dato sul campo. Dispiace non essere rimasti in Serie A e per il risultato finale, ma penso che abbiamo lavorato al massimo per ottenere il massimo dei risultati. Non si può dire che non abbiamo cercato con tutte le forze di cambiare il trend e modificare la qualità del gioco espresso. C’è stata certamente unione tra i giocatori e la città di Verona. Peccato, è stata un’annata un po’ così, a volte abbiamo trovato portieri contro in stato di grazia, a volte la palla ha sbattuto su un tacco o rimbalzato male ed è entrata in rete. Ci vuole anche un po’ di fortuna, nel calcio, per capitalizzare un percorso di gioco che comunque si è evoluto» 

L’addio al calcio di Luca Toni
«Questa squadra ha dimostrato anche di vincere senza Gomez e Toni, di avere un’anima, forza e dignità. Contiamo su tutti i giocatori. Spero Luca domani faccia gol per coronare una carriera e terminare in bellezza. Il mio concetto è però che non vedo mai una squadra dipendente da un solo giocatore. Il calcio è fatto da una squadra che dà l’anima e che fa vedere che può battersi alla pari anche con la prima in classifica»