Quando una squadra è motivata, fortemente motivata, non contano i campioni in campo. Non conta se si è già retrocessi e si affronta invece chi ha appena vinto lo scudetto per la quinta volta di fila. Anzi, la forza degli avversari è uno stimolo in più e se a questo si aggiunge il desiderio di onorare l’addio al calcio di un campionissimo, ecco che le differenze si annullano. È quanto accade al Bentegodi, dove il Verona riscatta almeno in parte la sua stagione battendo la Juve campione d’Italia, salutando come meglio non potrebbe Luca Toni, alla sua ultima partita.
Fin dall’inizio l’andamento della gara non riflette la classifica e per quanto i bianconeri tengano palla, gli errori di precisione impediscono di concretizzare. I gialloblu invece giocano con coraggio e se l’obiettivo principale è servire Toni, anche la soluzione personale non viene scartata e Viviani prova a colpire dal limite, trovando Neto piazzato.
Ben più consistente l’occasione al 38′ con la girata di prima intenzione stampata del centravanti gialloblu che si stampa sul palo. La risposta della Juve è immediata, ma Dybala non ha neanche il tempo di rammaricarsi per il suo diagonale a fil di palo, che,dalla parte opposta, il signor Maresca concede il rigore per un intervento di Alex Sandro su Pisano. Dal dischetto va Toni, che rende memorabile la sua serata superando Neto con il “cucchiaio”.
La ripresa non inizia meglio per la Juve, che prova a reagire, ma si espone al contropiede dei padroni di casa e viene punita dopo una decina di minuti da Viviani che, servito da Ulloa, fulmina Neto con una sventola di destro dal limite.
Sotto di due gol i bianconeri reagiscono con Zaza, il cui sinistro in diagonale, deviato dal Gollini, centra il palo. Allegri sostituisce Sturaro con Pereyra, ma è ancora il Verona a rendersi pericoloso con Ionita, che impegna Neto.
La Juve alza il ritmo e Gollini deve intervenire sulla punizione di Dybala e sul colpo di testa di Alex Sandro. Allegri interviene ancora, mandando in campo Padoin e Chiellini al posto di Asamoah e Barzagli, ma il cambio più importante della serata è quello che arriva al 40′: Toni lascia il campo e il calcio tra gli applausi del Bentegodi. È questa l’immagine più bella e significativa della partita. L’ultima è il rigore concesso per l’atterramento di Zaza da parte di Helander e realizzato all’ultimo secondo da Dybala, che firma così il 21° gol in stagione. Come Tevez al suo primo anno in bianconero.
VERONA-JUVENTUS 2-1
RETI: Toni (rig.) 43′ pt, Viviani 10′ st, Dybala (rig.) 50′ st
VERONA
Gollini; Pisano, Bianchetti, Helander, Emanuelson; Wszolek, Viviani, Marrone (35′ st Greco), Siligardi (20′ st Romulo); Ionita, Toni (40′ st J. Gomez)
A disposizione: Coppola, Gilberto, Marcone, Moras, Furman, Samir, Checchin, Jankovic
Allenatore: Delneri
JUVENTUS
Neto; Rugani, Bonucci, Barzagli (27′ st Chiellini); Cuadrado, Sturaro (17′ st Pereyra), Lemina, Asamoah (26′ st Padoin), Alex Sandro; Dybala, Zaza
A disposizione: Rubinho, Audero, Evra, Cassata, Favilli
Allenatore: Allegri
ARBITRO: Maresca
ASSISTENTI: Musolino, Gava
QUARTO UFFICIALE: Lo Cicero, Valeri
ARBITRI D’AREA: Sacchi
AMMONITI: 16′ pt Siligardi, 26′ pt Zaza, 32′ pt Marrone, 42′ st Alex Sandro 6′ st Lemina, 47′ st Alex Sandro, 49′ st Helander
ESPULSI: 47′ st Alex Sandro