Bello, anzi bellissimo. Il tributo a Luca Toni, uno che ha segnato sempre e ovunque, che ha fatto sognare mille popoli, fino a unirci tutti al Mondiale del 2006 è stato davvero emozionante. E per l’attaccante non si può non essere contenti. Almeno un briciolo. Perché solo un briciolo? Perché a me comunque perdere non piace.
La Juve ha perso una partita ininfluente, a campionato acquisito, imbottita di riserve e regalando una serata speciale a un suo ex giocatore, ma ciononostante il risultato lascia un po’ di amaro in bocca. Niente record, filotto interrotto e sensazioni del ko provate nuovamente dopo tempo immemore.
Probabilmente esagero, ma fare l’ospite alle feste altrui non mi piace. Non siamo abituati a veder festeggiare gli altri ed è una variazione sgradita. Meglio accada ora, meglio sia in una serata davvero speciale per gli altri, ma anche se sorridere e sminuire la cosa per i motivi succitati sarebbe più semplice, non riesco a farlo. Ripeto, perdere non mi piace e se fossi Allegri io negli spogliatoi lo farei presente.
Siamo la Juve e vedere una prova così infastidisce anche in amichevole. Oggi si applaude Luca Toni (questo sfogo non vuol togliere nulla al bomber che oggi si è tolto la soddisfazione di superare Gigi Riva), ma comunque quel senso di fastidio post sconfitta rimane. Forse quel vincere non è importante, ma è l’unica cosa che conta ci è entrato un po’ troppo dentro e agli occhi di qualcuno possiamo sembrare davvero insopportabili cannibali, ma mi piace pensare che sia la differenza tra noi e gli altri.
Nota a margine: nessuna critica ai ragazzi. Sarebbe da pazzi, dopo una cavalcata del genere. Si parla solo di sensazioni. Ed è sempre dura mandar giù un ko.