Trentaquattro. Il numero delle opere d’arte moderna e contemporanea che, da domani al 2 ottobre, saranno visitabili al JMuseum, ovviamente non è casuale, come spiega il nome stesso dell’esposizione: “L’arte di vincere. Trentaquattro opere per trentaquattro scudetti”.
La mostra si basa su un parallelismo fra il calcio e l’arte, rappresentato secondo un criterio cronologico: si parte dalla prima vittoria dei bianconeri, nel 1905, i bozzetti di Giacomo Grosso realizzati per il soffitto del Teatro Regio di Torino. E poi il viaggio prosegue negli anni del Quinquennio, i magnifici Trenta, rappresentati dalla pittura figurativa – Morandi, Carrà – e dal secondo Futurismo testimoniato da Fortunato Depero. E poi ancora i Cinquanta, il 1967, i trionfi degli anni a cavallo fra i ’70 e gli ’80, per arrivare alle epoche moderne e contemporanee.
Insomma un viaggio meraviglioso nella storia, segnata dai trionfi bianconeri e dalle opere d’arte che meglio rispecchiano quegli anni.
Spiega il curatore, Luca Beatrice: «Ho sempre pensato che arte e calcio viaggiassero di pari passo, soprattutto se quando si parla di pallone si intende Juventus. Con questa mostra cerchiamo di dimostrare che questi due territori sono in realtà più vicini di quel che sembra».
Conferma il Presidente del JMuseum, Paolo Garimberti: «Abbiamo già ospitato rassegne all’interno del JMuseum, ma a livello emozionale, oltre che squisitamente artistico, questa occupa davvero un posto speciale».
«Un grande abbinamento fra l’eccellenza del calcio, la Juventus con le sue vittorie, e quella artistica – commenta l’amministratore delegato della Juventus, Giuseppe Marotta – Un binomio, quello fra arte e sport, che ci emoziona e ci rende felici».
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