La Juventus Primavera non smette di sognare e conquista la sua terza finale stagionale, dopo il Viareggio e la Tim Cup. Lo fa battendo il Torino in un intenso derby a Reggio Emilia, che sarà sede sabato sera di un altro grande match, l’atto finale della Final Eight Scudetto fra i bianconeri e la Roma.
La partita
La Juve interpreta la partita nel modo migliore fin dall’inizio, attaccando ma con la giusta concentrazione, senza concedere spazi e mantenendo il controllo della gara. I bianconeri si fanno vivi un paio di volte dalle parti del portiere granata Zaccagno, sempre di testa, con Favilli e Pozzebon.
È proprio Pozzebon che diventa protagonista al minuto 25, raccogliendo un bel cross dalla destra, e colpendo in modo imparabile da centro area. La Juve è in vantaggio, e quello che vi abbiamo descritto è l’episodio che, di fatto, decide il match.
La Juve infatti, una volta passata in vantaggio, controlla bene il gioco, non rinunciando a incursioni offensive, grazie a un Lirola e a un Macek particolarmente in serata. Il copione cambia di poco nella ripresa, il Toro cerca di uscire e rendersi pericoloso, ma non produce null’altro che un tiro dal limite di Edera, un rasoterra che Audero blocca senza particolari patemi.
Si diceva, la Juve non va praticamente mai in sofferenza, e al 93’ scatta la grande festa per la terza finale di una stagione incredibile.
I commenti
«Siamo un gruppo di grande qualità, siamo felicissimi per questa finale che ci meritiamo – così Capitan Romagna a fine partita – Abbiamo gestito bene il primo tempo, ma anche la ripresa. Il Toro si è dimostrato una grande squadra, adesso ci aspetta una bellissima finale con la Roma».
«Quello che stiamo facendo è straordinario – così Mister Grosso – Portiamo avanti un lavoro lungo e approfondito, ma alla base c’è la grande qualità di questo gruppo, che si sono viste anche stasera. Un primo tempo, il nostro, di altissimo livello, abbiamo interpretato al meglio la partita. Adesso – continua il Mister – Ci aspetta una splendida finale, e sono convinto che ce la possiamo giocare fino alla fine».
Campionato Primavera Tim – Semifinale (gara ad eliminazione diretta)
Mapei Stadium di Reggio Emilia.
Juventus-Torino 1-0
Marcatori: 25’ pt. Pozzebon (J).
Juventus: Audero, Lirola, Zappa, Blanco, Romagna (Cap.), Toure, Macek, Kastanos (39’ st. Didiba), Favilli, Cassata, Pozzebon (32’ st. Vadalà). A disposizione: Del Favero, Consol, Coccolo, Beruatto, Bove, Vogliacco, Parodi, Kean, Caligara. Allenatore: Fabio Grosso.
Torino: Zaccagno, Mantovani (Cap.), Osei, Edera (34’ st. Traore), Segre (34’ st. Berardi), Candellone, Procopio, Tobaldo (27’ st. Debeljuh), Carissoni, Friedenlieb, Piccoli. A disposizione: Cucchietti, Origlio, Zenuni, Benedetti, Novello, Tindo, Ianniello, Stanghellini, Gjiuci. Allenatore: Moreno Longo.
Ammoniti: 18’ pt. Cassata (J), 25’ st. Toure (J), 35’ st. Favilli (J), 47’ st. Vadalà (J), 27’ pt. Osei (T).
Prossimo turno:
Finalissima Campionato Primavera
Juventus – Roma
Sabato 4 giugno ore 20.30
Mapei Stadium, Reggio Emilia
Primavera, sarà finale scudetto. Torino ko: vince Fabio Grosso
Finale. La terza in tre competizioni. La Primavera di Fabio Grosso continua la sua annata fantastica – già impreziosita dal successo al Viareggio e la finale di Coppa Italia – e accede alla finale scudetto, dove troverà la Roma, squadra che, per filosofia, si avvicina più di ogni altra alla banda bianconera.
Filosofia di una semplicità solo apparente: giocare a calcio. In molti partono con questo obiettivo, ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare; un mare di componenti. Serve la qualità dei ragazzi, l’organizzazione tattica, la coesione del gruppo, la maturità e le idee. La Juve di Fabio Grosso ha tutto questo.
Contro il Torino, gara che ha regalato il pass per la semifinale, si è assistito alla vittoria della creatura creata dal tecnico juventino, che di recente ha raggiunto un accordo di massima per un altro anno in bianconero. Il successo della voglia di giocare, contro un Torino che per tutta la partita si è preoccupato esclusivamente di difendere. La vittoria di un’idea.
Il primo tempo è stato enciclopedico per capire quali siano i principi su cui Grosso ha creato la sua squadra. Palla costantemente tra i piedi degli uomini in bianconero (percentuali di possesso palla barcelloniane, da oltre 70%) e fraseggio paziente e mai fine a sé stesso. L’asse di destra, con Lirola e Macek, è bello quanto letale e proprio lì si confeziona, al 26′, il gol del vantaggio: Macek spedisce Lirola sul fondo, lo spagnolo controlla e mette in mezzo, dove la deviazione di Zaccagno apparecchia per Pozzebon, che non perdona. È la descrizione del colpo del ko.
La reazione del Torino, infatti, non esiste. Quando si parla di Davide contro Golia tutti si aspettano la vittoria del più piccolo, ma quando Golia non pecca di presunzione e fa valere la sua forza non c’è storia. E la Juve non traballa. Resiste al ritorno timido dei granata, guidata dal solito impressionante Romagna e trema solo nel finale, quando un clamoroso errore di Blanco Moreno consegna a Traoré un pallone letale, che l’attaccante granata non indirizza verso la porta, non turbando la serata tranquilla di Audero.
Ora è finale. Meritata, successo di un lavoro serio e guidato da principi che dovrebbero guidare qualsiasi settore giovanile. Perché Grosso non ha mai dimenticato l’obiettivo principe: la crescita dei ragazzi. Ha evitato le luci dei riflettori, ci ha spinto sempre i suoi ragazzi e ha parlato di importanza di un trofeo soltanto ora, dopo aver sovrapposto la crescita del gruppo anche con la Coppa Carnevale tra le mani. Ora parla di vittoria, ma solo per loro, che l’hanno meritato con un’annata straordinaria. E come dargli torto?